Quello delle conversioni videoludiche di opere cinematografiche (gli ingiustamente infamati tie-in) è sempre stato un campo difficile per gli sviluppatori. Spesso è facile cedere alla tentazione di sfruttare la fama di un film per vendere un titolo mediocre, deludendo così un vasto pubblico di appassionati. Ma talvolta capita di vedere ottimi prodotti, che espandono e approfondiscono l’ambientazione di riferimento. Basti pensare ad Alien: Isolation e a molti titoli legati a Star Wars. Quello di Indiana Jones, con il suo mix di azione, trame avvincenti, misteri archeologici e ottimi personaggi, è sempre stato un franchise che si presta bene all’ambiente videoludico. A raccogliere oggi l’eredità di LucasArts ci pensa MachineGames, già responsabile di vari titoli di Wolfenstein e Quake che, per l’occasione, decide di affidarsi a meccaniche tipiche di un qualsiasi Uncharted e a un’insolita visuale in prima persona. Prevista per la fine di quest’anno, quella dell’azienda svedese promette di essere l’avventura del celebre archeologo che i fan stavano aspettando da anni, in esclusiva per Xbox Series X/S e inclusa nel Game Pass.
Passare dall’Arca dell’Alleanza all’Antico Cerchio
MachineGames sembra aver dedicato molto tempo per creare una trama degna della saga cinematografica, grazie anche al coinvolgimento di LucasFilm. La storia dell’Antico Cerchio si inserisce infatti nel canone ufficiale dei primi tre film. È il 1937, all’interno del Marshall College il professor Jones è impegnato in alcune ricerche, talmente lunghe che è costretto a dormire nel suo ufficio. Una notte viene svegliato da un rumore proveniente da una delle sale del museo. Deciso a indagare, si scontra con Locus, un muscoloso tizio che sta rubando uno dei reperti esposti. Incuriosito dal fatto che qualcuno si sia preso l’impegno di rubare un oggetto considerato, almeno fino a quel momento, di scarso valore, il nostro Indy decide di andare fino in fondo. Inizierà così un lungo e impegnativo viaggio tra Egitto, Himalaya e Vaticano, per scoprire che il manufatto rubato è collegato a un antico potere, conosciuto come l’Antico Cerchio, che riguarda alcuni siti archeologici. Nel corso della sua ricerca, l’archeologo più famoso del cinema, aiutato da vari e interessanti personaggi (spesso ripresi dalla saga cinematografica), affronterà anche la ricerca della tomba del Protettore del Cerchio. Non mancheranno i classici nazisti e un villain all’altezza della trama. Emmerich Voss, la nemesi di Indy in quest’avventura, promette infatti di essere uno dei personaggi più approfonditi e interessanti del franchise, oltre a essere un avversario intelligente, determinato e privo di scrupoli.
Indiana Jones: la dura vita dell’archeologo avventuroso
La prima cosa che si nota nelle meccaniche del titolo di MachineGames è l’adozione della visuale in soggettiva, poco comune in questo genere. Il gameplay è un insieme di tutti gli ingredienti che hanno reso famosa la saga cinematografica: enigmi ambientali, in gran parte collegati all’attivazione di antichi macchinari, decifrazione di iscrizioni, esplorazione di antiche rovine e scenari esotici. L’azienda svedese promette uno sviluppo non lineare dell’esplorazione, e non sarà necessario risolvere tutti gli enigmi per proseguire. Ovviamente, non sarebbe un’avventura di Indiana Jones senza azione. E anche qui MachineGames sembra aver fatto un ottimo lavoro. Il nostro archeologo può affidarsi alla sua iconica frusta per aggrapparsi a sporgenze, attivare meccanismi, attaccare i nemici, distrarli e persino privarli delle armi. In caso di necessità, potremo anche affidarci a meccaniche stealth, utilizzare pistole, fucili e persino i pugni. Passare da un’arma da fuoco alla frusta, fino alle mani nude, sembra molto veloce e intuitivo, e dovrebbe garantire una notevole varietà al nostro approccio. Non mancheranno alcune sequenze ancora più movimentate, come la necessità di saltare tra camion in corsa o pilotare aerei da guerra.
Quanto è bella da vedere l’archeologia
Il comparto tecnico di Indiana Jones e l’antico cerchio è ulteriormente migliorato, rispetto ai primi video mostrati dagli sviluppatori. Le ambientazioni sono state ricreate in maniera fedele e piacevole, e il numero degli scenari dovrebbe garantire una certa varietà, passando da catacombe, antiche rovine, giungle, montagne innevate e gli edifici del Vaticano. I volti degli attori (reali) sono riprodotti molto bene, e lo stesso vale per i numerosi dettagli. Anche qui è evidente il rispetto degli sviluppatori per la saga cinematografica originale. Trattandosi di Indiana Jones, un discorso a parte va fatto per il sonoro. La collaborazione con LucasFilm ha permesso di utilizzare le musiche originali di John Williams, qui reinterpretate, bene, dal compositore Gordy Haab. Raccogliere un’eredità come quella del franchise di Indiana Jones è difficile per qualsiasi sviluppatore moderno. Il rischio è quello di confezionare il solito tie-in che si affida solo alla fama della saga cinematografica. Ma l’esperienza di MachineGames, la collaborazione con LucasFilm, i nomi coinvolti e le premesse finora mostrate nei video, fanno ben sperare in un ottimo titolo dedicato alle avventure dell’archeologo più famoso del grande schermo.
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