Nintendo Direct: Samus guida l’assalto

Sembrava ieri quando, durante quello che poteva essere considerato “il periodo più buio di Nintendo”, veniva presentata al mondo la console che avrebbe di fatto risollevato l’azienda nipponica da uno dei loro più grossi fallimenti. E a quasi 8 anni dopo quel fatidico 20 ottobre 2016, quasi 142 milioni di unità vendute tra le sue varie versioni e revisioni, e dopo centinaia di titoli incredibili e con alcuni di loro che hanno settato nuovi standard nel game design, Nintendo Switch ha sparato le sue papabili ultime cartucce (e che cartucce…) durante un Direct molto serrato di 40 minuti, pieno di novità, sorprese e ritorni inaspettati. Ritorni che comunque suggeriscono che l’idea della Grande N sia quella di chiudere un cerchio, prima di iniziare una nuova era che (speriamo) sarà altrettanto pregna di idee, sorprese e soprattutto giochi. Scopriamo quindi insieme cosa ci aspetterà quest’ultimo scatto finale della console ibrida!


“Ed ecco Mario che prova il suo tiro micidiale. Ed è goal, in testa al nemico!”

Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica

Nintendo apre le danze rispolverando un’altra delle sue serie ibride tra le avventure platform nel Mondo dei Funghi di Mario e le dinamiche strategiche di un gioco di ruolo a turni, annunciando il ritorno della serie Mario & Luigi. Nove anni dopo la loro ultima avventura in crossover con le proprie controparti di cartone in Paper Jam e una sequela di remake e riproposizioni dei capitoli per DS e GameBoy Advance, il duo di fratelli è pronto a imbarcarsi in una nuova e frizzante avventura, questa volta più grande che mai. Se in passato infatti ci si concentrava su un setting singolo, come per esempio l’Isola Guanciale di Dream Team o il letterale Viaggio al Centro di Bowser, in Fraternauti alla Carica il duo di idraulici si troverà a esplorare un vasto arcipelago di Elettria a bordo della tecnologicamente avanzata Isola Calamari, un ibrido volante in grado di sparare Mario e Luigi tra un bioma e l’altro. Non è ancora chiaro cosa li abbia portati a Elettria, ma sicuramente si tratterà del solito canovaccio delle avventure di Mario e soci, a base di fraintendimenti, momenti comici e pericoli usciti fuori dal classico cappello magico. Ovviamente, non sarebbe un gioco di Mario & Luigi senza cameo e nuovi personaggi dal design incredibilmente irriverente, e infatti anche Fraternauti alla Riscossa prevederà l’arrivo di personaggi conosciuti come la Principessa Peach e Bowser, che potranno all’occorrenza dare ai due una mano durante i combattimenti. Parlando in conclusione del combat system, purtroppo la durata breve e serrata di questo primo trailer non ha introdotto nuove meccaniche all’interno delle dinamiche cooperative a base di brevi quick time event, ma è stata comunque la vetrina perfetta per mostrare una nuova direzione artistica elastica e gommosa che va ad accentuare l’ilarità di tutto, donando a Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica la corona di “titolo più carismatico” dell’intera presentazione.

Nintendo Direct
La leggenda di Erdrick ricomincia da qui!

Dragon Quest III HD-2D

Sebbene sia stato già annunciato e riconfermato nelle settimane precedenti a questo Nintendo Direct, il creatore della serie Dragon Quest Yuji Horii si è comunque voluto prendere un paio di minuti per introdurre nuovi dettagli su Dragon Quest III HD-2D, il remake moderno e stilisticamente aggiornato del terzo capitolo della serie JRPG nata grazie agli sforzi congiunti di Horii, del compositore Koichi Sugiyama e ovviamente della penna e impronta stilistica del mangaka Akira Toriyama. In questo specifico trailer, abbiamo avuto modo di constatare l’alto livello di produzione nella creazione di quello che è, a conti fatti, un enorme diorama-tributo a uno dei capitoli più influenti e conosciuti della prima trilogia dedicata all’eroe Erdrick (o Roto) e alle sue avventure per sconfiggere l’esercito di Arcidemoni dell’oscurità. Un po’ come già sperimentato in altri titoli che hanno adottato la tecnologia HD-2D, come i due Octopath Traveler o Live A Live, questo stile si è rivelato negli anni il perfetto connubio tra tre e due dimensioni, incoraggiando sia gli sviluppatori che i giocatori a investire risorse e tempo in generi o titoli che altrimenti sarebbero stati dimenticati. In termini di gameplay, l’originale Dragon Quest III fece scuola a molti dei suoi competitor (incluso Final Fantasy) per quanto riguarda il game design di un’avventura di ruolo, proponendosi come uno dei primi GdR a introdurre un sistema di classi con il quale variare le proprie tattiche e il modo con cui approcciarsi all’avventura. A questo poi verranno aggiunti eventuali cambiamenti di tipo “Quality of Life” per andare incontro anche a chi magari preferisce esperienze JRPG più moderne e semplificate. Ovviamente però la vera sorpresa è stata rappresentata dall’arrivo, più avanti nel 2025, dei remake in chiave moderna di Dragon Quest I e II in un unico bundle, proponendo in pochi mesi una line-up di giochi molto intrigante sia per i fan accaniti che riscopriranno questi classici, sia per i nuovi giocatori interessati a scoprire le origini del mito di Dragon Quest, nel mentre in Square Enix si lavora allo sviluppo di un dodicesimo capitolo, che nel bene e nel male rappresenterà una nuova era per la saga.

Finalmente non dovremo correggere più i nostri genitori sul nome della protagonista di The Legend of Zelda.

The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom

Sorpresa delle sorprese, anche più sconcertante di quella che ha chiuso il direct, Eiji Aonuma si è presentato durante la seconda parte della presentazione per parlare di The Legend of Zelda e nello specifico del loro prossimo titolo sviluppato attorno alla struttura del remake tridimensionale di Link’s Awakening uscito qualche annetto fa. Tuttavia, quella che segue non è la descrizione della vostra abituale classica Avventura di Link e infatti in The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom, Link non ci sarà per gran parte delle ore di gioco, a causa di una fenditura dimensionale creata dopo l’ennesimo scontro contro il Re dei Demoni Ganon e che intrappolerà il nostro eroe assieme a gran parte della popolazione di Hyrule. E quindi, cosa succede? Considerando la nomea di Aonuma e la sua voglia di sovvertire le aspettative, The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom racconterà la storia di una Zelda inedita e che per una volta (non contando la parentesi su Philips CD-i) sarà lei a salvare Link dal pericolo. Per farlo, la principessa attingerà a un potere ancora mai visto e legato alla Triforza della Saggezza, ovvero il Bastone Tri. Tramite l’uso di questo artefatto creato dalla fatina guida Tri, Zelda sarà in grado di generare “echi” di ciò che la circonda, che siano oggetti, elementi dello scenario oppure anche i nemici per combattere oppure risolvere gli enigmi che si presenteranno in questa avventura tradizionale, ma al tempo stesso con il potenziale di essere meno lineare del solito. Parliamo di una formula di gameplay con varie reminiscenze dell’Ultramano di Tears of the Kingdom, ma ricontestualizzando l’intero concetto alla base all’interno di una struttura meno aperta rispetto ai titoli più recenti della saga, dando la possibilità al giocatore di “rompere le barriere” e superare ostacoli in passato insormontabili fino ad un determinato punto della partita, il risultato è un modello di dungeon crawling sandbox che già da questo primo trailer sembra promettere molto.

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Metroid Prime 4 Beyond sembra davvero troppo bello per uscire solo su Switch.

Metroid Prime 4: Beyond è realtà!

Chiamatela “crudele ironia” o “destino”, ma a conti fatti l’ultimo direct prettamente dedicato a Nintendo Switch non poteva che concludersi con Metroid Prime 4, un titolo diventato a mio parere il sinonimo del percorso fatto da Nintendo in tutti questi anni con la console ibrida. Uno sviluppo incominciato durante il periodo più buio della serie, che stava ancora recuperando da un non proprio stellare Other M sviluppato in outsourcing e un Federation Force reo di essere uscito nel momento più sbagliato possibile, e che inizialmente non stava offrendo dei risultati incoraggianti sotto l’ala protettiva di una joint venture tra gli studios Bandai Namco in Giappone e Singapore. La soluzione per uscire da questo caos è fare piazza pulita. Resettare l’intero sviluppo e ripartire da Retro Studios, gli stessi sviluppatori dietro l’originale trilogia uscita tra GameCube e Wii. Con queste premesse, l’obiettivo di Metroid Prime 4: Beyond per questo Nintendo Direct era quello di farsi semplicemente vedere come un progetto vivo e soprattutto in dirittura d’arrivo… quale sarà stato il responso? Definirlo a prima vista fenomenale sarebbe riduttivo, perché se quanto visto in questo primissimo trailer dovesse essere giocabile sull’attuale console Nintendo Switch saremmo di fronte a un vero e proprio miracolo. Non è un segreto infatti che la console è rinomata anche per offrire esperienze e performance non ottimali quando si parla di titoli dal lato grafico complesso e simil-realistico. Eppure questa prima passerella di Samus verso una nuova avventura, che andrà a risolvere alcuni plot point rimasti incompiuti in Metroid Prime 3 Corruption e addirittura Metroid Prime: Hunters riguardanti il cacciatore di taglie Sylax, non solo si è mostrata in un glorioso 1080p a 60fps, ma ha anche mostrato una qualità visiva che su Nintendo Switch sembrava impossibile da vedere, anche all’interno delle più blasonate esclusive prodotte in-house, al punto da chiedersi: non è che forse questo direct ha alla fine un po’ parlato anche del futuro di Nintendo?

Il ritorno del ritorno di Donkey Kong.

Un finale con il botto e un futuro promettente

Tirando le somme, questo Nintendo Direct si è concluso solidificando quelle che dovrebbero essere le premesse che potrebbero portare Nintendo dentro un 2025 incredibile. Al di là di tutti questi titoli in arrivo di cui abbiamo parlato, se dovessimo tornare all’apertura di questo articolo e fare un confronto tra la Nintendo del 2015/16 e la Nintendo odierna di sicuro la differenza più grande sta nel rapporto con le terze parti. Il ritorno di Marvel vs Capcom, il nuovo progetto The Hundred Line di Kazutaka Kodaka e Kotaro Uchikoshi, e il ritorno di Hironobu Sakaguchi con Fantasian Neo Dimension, per non parlare delle innumerevoli produzioni pubblicizzate con il programma l’Indie World e l’offerta retro di Nintendo Switch Online, che oggi si espande riproponendo quasi tutte le perle della tanto amata Rare di un tempo. Cosa manca a tutto questo, se non fare pace con il proprio passato e puntare, come con Metroid Prime 4: Beyond, anche alla potenza hardware? Perché al netto delle limitazioni di un formato ibrido, il mercato delle portatili in tutti questi anni ha visto l’arrivo di molti competitor, tra gli outsiders eccessivamente costosi (Aya Neo o GDP) e le alternative abbordabili di Valve, con quest’ultima che ha sotto alcuni aspetti giocato molto sulle debolezze di Switch per guadagnare terreno, e forse questo può essere il drive principale che porterà Nintendo a fare un lieve ma quanto meno importante “salto evolutivo”. Non ci resta che incrociare le dita.

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Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!