Kingdom Hearts Recensione: la battaglia dei cuori approda anche su Steam

Ben prima che per Kingdom Hearts – intendo l’intera serie, dal primo capitolo fino al DLC del terzo videogioco del videogioco del franchise arrivasse su PC, era, a tutti gli effetti, una sorta di “Esclusiva” per Epic Games Store. Già, brutta cosa uscirsene in questo modo, ma è la realtà: l’intero franchise era già presente e in grande spolvero, stando alle analisi passate su tanti siti esteri e nei video dimostrativi pubblicati dalla stessa Square Enix nel corso del tempo. Quindi, è corretto dire che Kingdom Hearts arriva su Steam al meglio della sua forma, facendo sognare anche coloro che, un po’ per antipatia nei confronti di Epic Games Store e un po’ impossibilitati a recuperare il franchise per la mancanza di una console, non aspettavano che mettere le mani sulle avventure di Sora, Paperino e Pippo in una versione costruita ad-hoc per l’occasione. Ora, è bene sottolinearlo: un’operazione del genere, da collection vera e propria, vale più per la preservazione che per altro. È anche un forte messaggio da parte dello studio nipponico per ribadire che la serie sa ancora il fatto suo nel panorama videoludico e per alimentare l’attesa di quel quarto capitolo che è in lavorazione dalle parti di Tokyo. L’azienda di Mr. Gnorr, assieme a Nomura (che è occupato assieme a Nojima alla terza parte di Final Fantasy VII dopo i traumi vissuti con Rebirth), è famosa per operazioni di questo genere.

In un’ottica semplicista, anche se non è poi tanto distante dalla realtà, portare dappertutto Kingdom Hearts è stato anche il modo giusto per fare cassa, approfittando del mito del franchise per attirare nuovi acquirenti. È un obiettivo tutto sommato condivisile, vedendo cosa offrano e hanno offerto nel corso del lungo percorso creativo di Kingdom Hearts, che con un terzo capitolo incredibile e un DLC fantastico ha gettato le basi per il futuro. Prodigarsi ulteriormente su quanto effettivamente sia importante per il panorama, dettagliando la sua storia, potrebbe risultare in tal senso amaramente stucchevole. Potremmo limitarci e dire che Kingdom Hearts – abbrevio volutamente per indicare l’intera serie – gira ottimamente su un PC. La configurazione su cui lo abbiamo provato, in tal senso, è di tutta rispetto: parliamo di un PC di fascia alta che mantiene le richieste risicate in fatto di prestazioni delle prime due edizioni della collection, con la terza che ha messo alla prova – seppure in minimo sforzo – il nostro sistema. Ma andiamo per gradi, o finisce che ci confondiamo.

Un’avventura che inizia da qui è sempre la migliore.

La magna opera di Nomura

Era il 2002, il mondo non sapeva dove sarebbe andato a parare e c’era un gran bisogno di storie belle. Di storie belle, specie nel panorama videoludico, non sono mai effettivamente mancate. Il primo Kingdom Hearts fece la sua comparsa in modo improvviso, catturando immediatamente l’attenzione. Parte del successo è sempre stato dovuto ai personaggi Disney coinvolti, che in un certo senso hanno fatto luccicare gli occhi ai giocatori e a coloro che non hanno potuto fare a meno di tutti i titoli successivi, inclusi quelli arrivati su mobile e i recenti su Nintendo Switch, proposti in contaminazioni diverse.

Qualcuno è arrivato addirittura a pensare che ci fosse qualche collegamento con NEO: The Worlds Ends With You, l’ultimo capitolo di un altro franchise di Square Enix che, per quanto ci riguarda, meriterebbe maggiore rilevanza nel panorama videoludico. In ogni caso, l’intera storia di Sora parte da un’isola e continua su mondi e cuori da liberare. Sarebbe un peccato dettagliare l’intera lore dei titoli ora che sono dappertutto: sia in termini di gameplay che di mero lore, sintetizziamo, valgono assolutamente il prezzo del biglietto. Ne avevamo già scritto in passato lodandone le sfaccettature, e soprattutto il terzo capitolo.

Kingdom Hearts
Uno per tutti, tutti per uno!

Kingdom Hearts approda su Steam

Come accennavamo prima, abbiamo avuto modo di provare il titolo su una macchina prestante, usando sia l’SSD interno che un hard disk esterno per saggiare la velocità e la fluidità di gioco. Se nel primo caso il titolo è ben illuminato, con una qualità delle texture di assoluto prim’ordine, nel secondo abbiamo notato qualche piccolo rallentamento e compromesso. In tal senso, anche se qualcuno potrebbe pensare di giocarlo senza aggiungere troppi dati alla memoria interna, consigliamo di vivere l’esperienza in maniera fluida sul SSD interno, così da vantare di una maggiore qualità visiva. Si parlano di edizioni e di differenze: ecco, la versione Steam di Kingdom Hearts è curata in modo attento e scrupoloso, con texture dettagliate e grafiche. Le prime due collection andrebbero anche su un PC del 2017, e lo stesso vale per il terzo capitolo del franchise, che è però bene giocare al massimo. In entrambe le opzioni grafiche, vengono date ottime possibilità in fatto di risoluzione. Sul nostro PC abbiamo puntato ai centoventi fotogrammi al secondo, restando colpiti della qualità grafica e della cura riservata alle texture. Ammettiamo che non è chiaro ancora riuscire a fare una differenza fra console e PC, ma su quest’ultimo, soprattutto in termini performativi che di prestazioni, i titoli girano in modo più che soddisfacente, dimostrando che Square Enix, per l’occasione, non si è limitata al classico compitino, ma ha fatto le cose in grande per coinvolgere l’utenza PC.

La prima collection, su cui abbiamo speso più ore per saggiare le sostanziali differenze, ci ha dato ottime impressioni. Ora, non abbiamo avuto sottomano la versione per Epic Games Store per trovare delle differenze tra entrambe, ma su Steam, anche semplicemente osservano le immagini che abbiamo scattato, c’è un dettaglio maggiore. La seconda collection è analoga alla prima, e direi che anche la terza non cambia la prospettiva. I componenti del PC non si scaldano e non vanno in difficoltà, mostrando quanto la natura leggera – anche se potrebbe servirvi un SSD aggiuntivo per occupare l’intera saga – dei videogiochi di Square Enix siano di assoluto valore.

Un gioviale e fresco Paperino.

In termini performativi, stando a Speecy, un software che abbiamo installato su PC per misurare al meglio le temperature tra scheda grafica e GPU, abbiamo notato un leggero aumento con Kingdom Hearts III. Ciò è dovuto al fatto che è più recente e per l’ammodernamento grafico: il porting su PC, in tal senso, è analogo alle versioni in cui è uscito. Anch’esso propone molte aggiunte nel menu delle opzioni, anche se, ovviamente, non si tratta di nulla di particolarmente studiato. Tutto potrebbe infatti concludersi con un modesto e sintetico “Gira bene”, ma sarebbe veramente troppo sbrigativo.

Tornando alle temperature, che per noi hanno valori importanti, le prime due collector mantengono i quaranta gradi. La GPU è dunque ottimamente a pieno regime e per nulla sotto sforzo, con la scheda grafica che riesce a leggere al meglio i particellari che appaiono su schermo. I 16 GB di RAM utilizzati, dunque, non sentono il peso e la VRAM non è affatto appesantita. Non lo sentono neanche in Kingdom Hearts III, che aumenta di qualche grado la temperatura generale dello storage, arrivando a quarantasei precisi, con il dissipatore che riesce comunque a mantenersi in condizioni più che ottime.

Il lato più rilevante, inoltre, è riservato tutto sul mantenimento delle texture: i dettagli sono ottimi e la grafica – anche nei primi due capitoli, esatto – ha la grande capacità di non fare invidiare per nulla le versioni console, ottimizzate bene anche se sono passati diversi anni dalla loro pubblicazione. È in realtà un peccato non aver potuto vedere altro in termini performativi, nonostante le ottime qualità insite nelle tre collection, che non mostrano il fianco. È bene anche sottolineare, visto che c’eravamo, che abbiamo anche controllato come girasse su Steam Deck. Abbiamo messo mano alla piattaforma di Valve qualche mese fa, rimanendo soddisfatti delle qualità dimostrate, nonché di come abbiano girato sulla console/tostapane della società americana. Incredibile ma vero, le produzioni sono verificate, il che significa, dunque, che possono essere giocate in portabilità o fornendosi di un dock in salsa Nintendo Switch da attaccare debitamente al televisore per arrivare ad avere un’ottima qualità visiva. E la qualità visiva è assolutamente convincente e persistente, di grande impatto, specie con il terzo capitolo del franchise. Anche su Steam Deck sono mantenuti i sessanta fotogrammi al secondo, una cosa mica scontata.

Ancora oggi, Kingdom Hearts III sa il fatto suo. Peccato per alcuni inciampi in termini prettamente narrativi.

Da avere a oltranza

Disponibile su un tostapane, un PC, una PlayStation o sul vostro comodino appena comprato, l’intera serie di Kingdom Hearts è da avere assolutamente. Non importa se ormai Square Enix la stia inflazionando come farebbe Bethesda Softworks con Skyrim se domani uscisse una console di qualsiasi nuovo produttore, tanto sia quest’ultima che la stessa Kingdom Hearts comparirebbe in ogni caso pure questa ipotetica piattaforma. Sarebbe da vedere, a dire il vero, come esso si comporterebbe, punto. Di sicuro, anche in termini abbastanza ironici, l’intera collector girerebbe alla grande, dimostrando di essere ancora una volta fantastica. Esattamente come su PC e Steam Deck, precisamente come su PC e Steam Deck.

In fatto di temperature, invece, la creatura di Valve ne genera a basso livello. È un mantenimento che non stanca né mette in difficoltà la macchinina, pensata soprattutto per reggere videogiochi di questo calibro. In termini performativi, perciò, la serie di Kingdom Hearts è una manna dal cielo anche sulla piccola di casa Valve, ormai da avere a prescindere anche per altri videogiochi. A questo punto, il videogiocatore ha davvero l’imbarazzo della scelta e può decidere di approcciarsi per la prima volta alla serie di Nomura o di rigiocarla su un numero davvero considerevole di piattaforme di gioco. Dunque, come avrete capito leggendo questa recensione, la versione Steam di Kingdom Hearts ha superato con altissimi voti il nostro test ed è vivamente consigliata per tutti coloro che non posseggono una console domestica, né hanno mai acquistato la versione disponibile su Epic Games!


Kingdom Hearts su Steam giunge in assoluta forma smagliante con piccole aggiunte realmente significative. Come già sottolineato nella recensione, si tratta appunto di un’operazione per rendere i capolavori di Square Enix disponibile a tutti, anche sull’ecosistema che su PC va considerevolmente meglio. Per chi cerca un’esperienza totale, anche con l’obiettivo di vivere in piena regola le avventura di Sora e compagni, questa può essere assolutamente l’occasione giusta. Da avere assolutamente perché, in primis, è storia del videogioco. E in seconda istanza, per cosa offre realmente in termini emozionali.


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