Alcuni dettagli erano giร noti, ma ora Square Enix ha finalmente svelato tutte le informazioni relative a Dragon Quest III HD-2D Remake, la versione completamente restaurata di un titolo leggendario che ha segnato la storia del genere JRPG. In vista del lancio ufficiale, fissato per il 14 novembre 2024, abbiamo avuto l’opportunitร di provare in anteprima il gioco, per valutare la qualitร e gli obiettivi di questa nuova edizione. Ecco le nostre primissime impressioni.
Da Dragon Warrior a Dragon Quest III HD-2D Remake
Nonostante a livello globale sia meno popolare della celeberrima saga di Final Fantasy, la serie di Dragon Quest rappresenta un pilastro fondamentale del pantheon videoludico nipponico. Dal 1985, anno della sua nascita, il brand si รจ espanso e adattato, penetrando ogni settore dei media dโintrattenimento fino a diventare un fenomeno culturale di portata assoluta. Allโinterno di questo panorama, Dragon Quest III, inizialmente noto in Occidente con il titolo Dragon Warrior III, ha rappresentato una pietra miliare che ha influenzato profondamente le filosofie di game design dei successivi creativi videoludici.
Il titolo, ideato da Yuji Horii e illustrato dal leggendario mangaka Akira Toriyama, proponeva dโaltronde meccaniche decisamente atipiche. Tra queste, la possibilitร di scegliere il genere del proprio protagonista, unโampia gamma di mestieri per personalizzare le abilitร dei personaggi giocanti e un innovativo ciclo giorno/notte. Oggi, tali elementi possono sembrare semplici o addirittura banali, ma nel lontano 1988 erano considerati sbalorditivi e rivoluzionari. Dragon Quest III non solo ha consolidato il successo del brand, ma ha dunque lasciato un’impronta indelebile nellโintero tessuto videoludico.
Dragon Quest III, prequel dei suoi due predecessori, รจ cronologicamente il punto di partenza della cosiddetta โtrilogia di Erdrickโ, ovvero della saga che ha definito lโimmaginario dellโintera serie. A suo modo, il titolo non รจ dunque solamente stato pionieristico per le sue innovazioni tecniche, ma anche per la sua capacitร di coinvolgere e appassionare i giocatori con una narrazione avvincente e ben strutturata, emergendo dagli stereotipi piรน genericamente fantasy che caratterizzano il debutto del brand.ย ย
Un mondo fantasy che ha fatto la storia
Dragon Quest III HD-2D Remake si presenta come un punto dโingresso utile a sperimentare le origini di questa influente saga. Il look colorato e giocoso tipico della serie รจ stato esaltato da un sistema grafico che combina il 2D con il 3D, creando un effetto “pixel art” che si avvale perรฒ di una profonditร di campo moderna e coinvolgente. Questa fusione di stile riesce a preservare l’essenza visiva del gioco originale, arricchendola con un tocco contemporaneo che cattura l’occhio e l’immaginazione dei giocatori di oggi. La stessa attenzione ai dettagli รจ stata riservata alla colonna sonora. Le splendide musiche composte originariamente da Koichi Sugiyama sono state rivisitate in chiave orchestrale dalla Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra. Questo ensemble รจ riuscito a tradurre l’epicitร dell’avventura videoludica senza appesantirla con pompositร eccessive, mantenendo cosรฌ la leggerezza e l’emozione che caratterizzano lo stile grafico scanzonato impostato dal maestro Toriyama.
Square Enix ha dunque saputo rinnovare sia l’estetica che l’audio del gioco, apportando ritocchi che ne migliorano la fruibilitร senza perรฒ stravolgerne il contenuto. Tra le novitร troviamo una nuova interfaccia utente, la possibilitร di velocizzare gli scontri con un semplice click e una serie di miglioramenti che smussano gli spigoli piรน acuminati dell’esperienza vissuta negli anni Ottanta, aggiornamenti che rendono il gioco piรน accessibile e piacevole, sia per i veterani che per i nuovi arrivati. Durante i circa 60 minuti di prova, abbiamo apprezzato particolarmente la nuova gestione dei punti di salvataggio.ย
In passato, questi erano limitati alle chiese sparse sulla mappa del mondo, ora, invece, รจ possibile creare nuovi salvataggi anche appellandosi alle suore disseminate nei luoghi piรน remoti e isolati del regno o affidandosi semplicemente allโinedito auto-salvataggio. Un’ulteriore novitร particolarmente interessante รจ la possibilitร di attivare un indicatore che indirizza i giocatori verso le destinazioni che contengono attivitร necessarie a far progredire la trama principale. Questo elemento assistenziale รจ del tutto opzionale, ma risulta estremamente utile per chi รจ abituato alla miriade di giochi moderni che offrono puntatori e suggerimenti visivi sui percorsi da intraprendere.
Dragon Quest III HD-2D Remake, da slime a campione
In barba al suo stesso nome, Dragon Quest III HD-2D Remake si muove in bilico tra la rimasterizzazione e il remake vero e proprio. Sia chiaro: non ci sono dubbi che il gioco abbia subito tante modifiche da potersi di fatto considerare una versione del tutto inedita, tuttavia gli interventi eseguiti non si adattano completamente al concetto piรน contemporaneo di โremakeโ, ovvero non stravolgono significativamente lโesperienza originale. Il creatore Yuji Horii e il produttore Masaki Hayasaka hanno piuttosto puntato a โrestaurareโ unโesperienza videoludica che soffriva ormai il peso degli anni, rendendola finalmente accessibile ai palati moderni. La โmodernizzazioneโ del titolo non si limita perรฒ ai soli aspetti tecnici. Dragon Quest III HD-2D Remake include al suo interno oggetti bonus speciali ottenibili attraverso il pre-ordine o con lโacquisto della Collectorโs Edition. Questo sistema apre teoricamente la porta anche alle famigerate microtransazioni, un contesto che potrebbe creare qualche dissapore, ma che non รจ stato ancora confermato ufficialmente da Square Enix o dagli sviluppatori coinvolti nel progetto.
Va inoltre evidenziato che la copia del gioco da noi testata, quella per Nintendo Switch, ha presentato occasionali rallentamenti nelle occasioni in cui gli avatar attraversavano scenari illuminati da luci particolarmente elaborate. Questo difetto รจ stato menzionato anche dai colleghi dโoltreoceano, i quali hanno perรฒ testato una demo basata sul sistema PlayStation 5. Risulta dunque chiaro che gli sviluppatori debbano ancora portare a termine le ultime rifiniture del prodotto, tuttavia รจ anche evidente che il gioco si presenta giร ora con alti standard qualitativi. La scelta di adottare la grafica HD-2D conferisce al titolo un fascino nostalgico, mescolando sapientemente elementi classici e moderni. Le ambientazioni, seppur rinnovate, mantengono lโatmosfera magica e avventurosa che ha reso celebre la saga di Dragon Quest, mentreย comparto sonoro รจ stato anch’esso rivisitato, offrendo arrangiamenti orchestrali delle musiche originali che arricchiscono ulteriormente lโesperienza di gioco.
In definitiva, Dragon Quest III HD-2D Remake si presenta come un tributo amorevole al titolo originale, riuscendo a bilanciare innovazione e fedeltร . Square Enix sembra aver intrapreso un cammino che onora il passato, ma guarda anche al futuro, offrendo ai nuovi giocatori e ai fan di vecchia data unโavventura rinnovata ma fedele alle sue radici. La speranza รจ che, con le ultime rifiniture, il gioco possa raggiungere la perfezione che merita e confermarsi come un punto di riferimento nel panorama dei remake videoludici.
Dragon Quest III HD-2D Remake riprende un classico senza tempo e lo ripropone con una veste estetica che riesce squisitamente a unire il vecchio e il nuovo mondo videoludico. Non รจ chiaro se le modifiche apportate saranno sufficienti ad attirare la massa dei giovani gamer, tuttavia la cura riposta dagli sviluppatori nellโeseguire il proprio lavoro testimonia un rispetto profondo per il materiale originale. Nonostante sia stato riproposto negli anni su diverse console, Dragon Quest III non รจ comunque un titolo di facile reperibilitร , pertanto questo remake avrร comunque lโonore di offrire aย vecchi e nuovi fan lโoccasione ideale โ e legale โ per mettere le mani su di unโesperienza che altrimenti rischierebbe di dissiparsi nella dimenticanza.