I Nintendo Direct estivi sono conosciuti per riservare un bel po’ di sorprese che esulano dal classico “one more thing”, e infatti all’interno della carrellata proposta durante il Direct di giugno 2024, il produttore Eiji Aonuma ha annunciato a in mondovisione l’arrivo di un nuovo capitolo della serie The Legend of Zelda basato sullo stile artistico e il gameplay instaurato con il remake di Link’s Awakening uscito non molto tempo fa. E direi che di The Legend of Zelda Echoes of Wisdom ci sia molto di cui parlare e fidatevi: le sorprese sono appena iniziate!
The Legend of Zelda Echoes of Wisdom: sovvertire gli schemi
La storia di The Legend of Zelda Echoes of Wisdom inizia – colpo di scena – dalla fine, ovvero al climax di ogni singola avventura con protagonista lo spadaccino Link: il Castello di Hyrule trasformato in un’arena oscura, governata dal Re dei Demoni Ganon e una principessa da salvare. Lo scontro è impegnativo, ma alla fine il nostro eroe riesce ad avere la meglio sul tiranno e a salvare Zelda… se non fosse per la grande voragine oscura nel pavimento della sala del trono e che in pochi istanti inghiottisce Link e gran parte della popolazione di Hyrule, generando il caos tra la popolazione e confondendo la principessa, ormai rimasta sola e rinchiusa per volere delle guardie reali all’interno di una cella, quando all’improvviso la Triforza della Saggezza inizia a brillare, creando una simpatica fatina guida di nome Tri e il Bastone Tri, uno strumento magico che attinge dalla medesima parte dell’antica magia che governa l’equilibrio del mondo e che permette alla giovane di scappare e iniziare la SUA avventura. La sua, come dire, “Leggenda”.
A conti fatti, The Legend of Zelda Echoes of Wisdom è il secondo titolo (dopo Zelda: The Wand of Gamelon uscito su Philips CD-i) dedicato alla serie che “rompe le convenzioni” dello stilema che abbiamo imparato a conoscere in oltre 35 anni e ci permetterà di vestire i panni del personaggio che ha dato il nome all’intera saga. E a di là delle innumerevoli battute da fare ai parenti da qui fino all’uscita del gioco sul fatto che finalmente potranno indovinare il nome corretto del protagonista, la premessa e le potenzialità offerte dal poter giocare con Zelda vanno finalmente a soddisfare una delle richieste più insistenti da parte dei fan della serie e che con Tears of the Kingdom non hanno fatto altro che aumentare, portandoci quindi a uno scenario piuttosto interessante. Da un lato abbiamo un letterale “rovescio della medaglia” in termini di struttura dell’avventura, dall’altro l’impatto del poter viaggiare all’interno di una Hyrule “defacciata” da una catastrofe dimensionale e – ipoteticamente – l’idea di esplorare questo mondo oscuro potrebbero essere il mix di ingredienti necessari per “rivitalizzare” l’interesse per i The Legend of Zelda più tradizionali.
Muri? Chi ne ha bisogno?
Ovviamente, trattandosi di un capitolo bidimensionale della saga, The Legend of Zelda Echoes of Wisdom presenta la stessa struttura da dungeon-crawling che conosciamo fin dal primissimo capitolo su NES o (nella sua incarnazione più simile a questo titolo) con A Link to the Past su SNES, con l’aggiunta di nuove sezioni “in stile platform” già presenti in Link’s Awakening e che anche in questo capitolo rappresenteranno una lieve e piacevole pausa dall’esplorazione convenzionale. Ma la distruzione dei canoni tradizionali di questa nuova avventura non si ferma solo alla presentazione e alla narrativa, anzi. Prendendo infatti spunto dall’esperienza sandbox e senza limiti maturata con Tears of the Kingdom e l’Ultramano, gli sviluppatori di The Legend of Zelda Echoes of Wisdom hanno implementato un metodo per “rompere la parete” che un tempo limitava il viaggio di Link verso direzioni più “lineari”. Tramite il Bastone Tri contenente il potere della Triforza della Saggezza, Zelda è infatti in grado di generare soluzioni che le permetteranno di superare le sfide di questa Hyrule distorta, andando di conseguenza a modificare il modo in cui il level design verrà costruito attorno allo stesso regno.
La possibilità di creare “echi” di qualsiasi oggetto, siano piante di cactus, rocce, mobili, divani, il proprio letto o addirittura elementi come l’acqua presente nel lago vicino al Castello di Hyrule, apre le porte a tutta una nuova dimensione nell’esplorazione dungeon-crawler del gioco, andando in prima fase a “rompere il gioco”. Pensateci, quante volte durante le vostre partite in A Link Between Worlds o Link’s Awakening vi siete chiesti cosa sarebbe successo se fosse stato possibile accedere a un’area di gioco avanzata e affrontare una difficoltà di gioco momentaneamente superiore a causa di nemici di gran lunga più feroci e dal danno incredibilmente più alto del solito? In The Legend of Zelda Echoes of Wisdom una cosa del genere non sarà solo un’idea, ma sarà soprattutto una realtà più che fattibile. Dopotutto, l’intera creazione è sull’orlo di collassare, cosa mai potrà succedere se si posiziona uno o multipli tavoli per scalare un muro alto qualche pixel in più? La possibilità di copiare gli elementi dello scenario si espande anche quando si parla dei combattimenti contro i mostri che (anche durante un’apocalisse dimensionale) infesteranno le terre di Hyrule. Dopo averli presi a sonore botte in testa con rocce o tavoli, i nemici sconfitti lasceranno a terra il drop del proprio eco, che potrà essere equipaggiato tra le risorse replicabili ed essere utilizzato come pedina da lanciare al martirio contro il resto della fauna mostruosa. Questo aggiunge (in teoria) un nuovo tipo di interazione strategica, dove per esempio sarà possibile utilizzare un demone per distrarre un boss per mettere alla berlina il suo punto debole e ottenere secondi preziosi per poterlo colpire. Infine, a contrapporsi a queste nuove possibilità legate al gameplay, il design dei dungeon verrà a sua volta “ripensato” per contrastare questo senso di libertà e proporre nuovi ostacoli ambientali che dovranno essere superati o ostruiti utilizzando gli echi a nostra disposizione.
Non c’è niente da fare, anche quando si pensa di aver compreso la direzione di un franchise Nintendo, quest’ultima arriva a gamba tesa con nuove idee di gioco che mandano a quel paese ogni possibile aspettativa. The Legend of Zelda Echoes of Wisdom è quel tipo di avventura che i fan di Zelda aspettavano, ma che nessuno poteva aspettarsi di vedere eseguita in questo modo. Un titolo che porta con sé nuovi modi per esplorare il genere dungeon-crawler e donare una parte di quella libertà dei titoli più recenti della serie anche ad una struttura di gioco più costrittiva. E chi lo sa, magari questo sarà l’inizio di un nuovo filone alternativo, che potrà alternarsi tra un eventuale sequel o successore di Tears of the Kingdom e accontenterà anche chi magari non è rimasto del tutto convinto dalla deriva open-world delle avventure di Link. Concludiamo, dicendo in maniera (semi) scherzosa, che questa volta Nintendo ha realmente perso l’occasione di chiamare il gioco The Legend of Link… non sarebbe poi stata un’idea tanto malvagia!
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