Negli ultimi anni, Nintendo ha saputo muoversi in maniera straordinariamente efficace quando si è trattato di annunciare e rilasciare i titoli da lei realizzati. A parte Tears of the Kingdom, nella maggior parte dei casi ha lasciato trascorrere solo una manciata di mesi tra l’annuncio ufficiale e l’arrivo sugli scaffali, sia virtuali che reali, di buona parte delle sue principali produzioni videoludiche. Purtroppo però, non si può dire lo stesso per Metroid Prime 4: rivelato inizialmente il 13 giugno 2017, ormai quasi un decennio addietro, lo sviluppo della nuova avventura in prima persona di Samus Aran è stato riavviato esattamente 5 anni fa, con un annuncio caricato sul canale YouTube di Nintendo il 25 gennaio 2019 da Shinya Takahashi. Nel video, l’attuale direttore generale di Nintendo EPD (Entertainment Planning & Development) si diceva non soddisfatto dei risultati raggiunti fino ad allora in base agli elevati standard di qualità richiesti dalla compagnia di Kyoto, pertanto non avrebbero presentato il prodotto finché non avessero ritenuto che era in grado di saziare le aspettative dei fan. Da quel momento, il progetto è passato in mano a Retro Studios, responsabili della trilogia esistente di questa ramificazione FPS di Metroid, sotto la supervisione diretta di Kensuke Tanabe, già produttore degli episodi originali. In precedenza, sembra che il quarto capitolo fosse in lavorazione da parte di Bandai Namco Studios, ma è una voce di corridoio mai confermata ufficialmente da Nintendo. E così, dopo un altro lungo periodo di oblio e innumerevoli Direct in cui di Metroid Prime 4 Beyond non veniva fatta nemmeno una fugace menzione, arriviamo alla chiusura dell’evento di ieri in cui è stato finalmente mostrato uno scampolo di gameplay, capace di accendere una luce in fondo al tunnel che tutti gli estimatori di questa peculiare sotto-serie temevano fosse invece un vicolo cieco.
Metroid Prime 4 Beyond: la storia finora
I giochi che compongono la linea temporale di Metroid Prime sono legati da una trama principale e diverse storie secondarie che, nel complesso, formano un interquel piuttosto articolato tra Metroid e Metroid II: Return of Samus. Nel primo episodio, Samus interferisce con le attività dei Pirati Spaziali su Tallon IV dove i Chozo, benevoli creatori dei Metroid e di Cervello Madre, avevano trovato una seconda casa e dal quale sono scomparsi a causa di una cometa di Phazon, una sostanza altamente radioattiva proveniente dal pianeta Phaaze, che si è schiantata sul pianeta, corrompendolo. In Metroid Prime 2 Echoes, un’altra cometa simile cade su un corpo celeste chiamato Aether, dividendolo in due dimensioni separate, perciò Samus viene incaricata dalla Federazione Galattica di aiutare gli sparuti nativi superstiti a salvare il loro mondo e contrastare tanto gli invasori del piano di esistenza alternativo quanto i soliti Pirati, nonché fronteggiare una temibile nemesi uguale in tutto e per tutto a lei, un’entità oscura alimentata dal Phazon e guidata da una feroce bramosia per quest’ultimo. Metroid Prime 3 Corruption conclude l’arco narrativo con Dark Samus, il nome dato all’alter ego della cacciatrice di taglie, che ha soggiogato i Pirati Spaziali per farsi aiutare a trovare la fonte originale del Phazon e attaccare la Federazione Galattica da diversi fronti; la nostra protagonista deve quindi avventurarsi su più pianeti e vascelli spaziali per debellare Dark Samus e la minaccia del Phazon una volta per tutte, pur essendo caduta lei stessa sotto l’influenza del superorganismo alieno. Tanto per sottolineare il successo unanime che la triade ha riscosso da parte di critica e pubblico, Metroid Prime è rimasto il capitolo più venduto dell’intero franchise per ben diciannove anni, finché Metroid Dread non l’ha surclassato.
La serie comprende anche due produzioni multigiocatore: Hunters e Federation Force, con il primo ambientato tra Prime ed Echoes che, lontano dalle vicende relative al Phazon, vede Samus e altri sei cacciatori ricevere un messaggio telepatico proveniente da un’altra galassia che parla di un presunto “segreto del potere supremo”, mentre il secondo si svolge in seguito agli eventi di Corruption e affronta le conseguenze della crisi del Phazon. Non potendo più trarre vantaggio dal mutagene, i Pirati Spaziali iniziano a utilizzare la tecnologia su se stessi e sulle loro belve da combattimento per replicarne gli effetti vantaggiosi mentre operano nel Sistema Bermuda, e così la Federazione contrattacca dotando i propri soldati di gigantesche tute meccaninzzate per fermarli. Benché nessuno dei due abbia brillato in particolar modo, entrambi fanno comunque parte del canone ufficiale della storia, e Metroid Prime 4 Beyond inizia qualche tempo dopo le traversie di Federation Force, tra l’altro primo e unico Metroid nel quale Samus Aran rivestiva il ruolo di semplice personaggio non giocante, e vede quest’ultima recarsi in una delle basi di ricerca della Federazione Galattica per indagare sull’ennesima incursione dei Pirati Spaziali. Tuttavia, nel corso della missione, scopriamo che il redivivo Sylux, uno dei cacciatori di taglie con cui ci eravamo scontrati in Hunters, è a capo di una fazione di predoni e viene accompagnato da due cloni addomesticati di Metroid…
Un’odissea infinita
Naturalmente, l’obiettivo del brevissimo trailer di presentazione era quello di rassicurare quanti temevano che la quarta iterazione ufficiale di Metroid Prime si fosse di nuovo persa nei meandri degli uffici Nintendo, come pure di offrire una panoramica sullo stato dei lavori e di alimentare l’entusiasmo per il ritorno sulla scena di Samus con la sua collocazione strategica proprio al termine di un Nintendo Direct già traboccante di annunci e rivelazioni. E quale modo migliore per farlo di un’entrata ad effetto della cacciatrice di taglie, che fuoriesce dall’astronave con indosso la sua Varia Suit, entrambe lascito di Corruption, per atterrare con un balzo sul nuovo pianeta e falcidiare gli aggressori presenti, il tutto mentre in sottofondo si ode il riarrangiamento di un ben noto tema musicale? Dopodiché, le immagini si soffermano in particolar modo sull’arsenale a nostra disposizione, evidenziando che potremo contare sull’intera dotazione che ci ha accompagnato negli episodi precedenti tra cui armi a raggio, missili, scanner ambientali e l’iconica Morfosfera. In buona sostanza, soprattutto alla luce dell’ottimo lavoro di rimasterizzazione svolto lo scorso anno, Metroid Prime 4 assomiglia molto al capostipite della serie, nel bene e nel male: alcuni scorci infatti suggeriscono che nemici e ambientazioni potrebbero fornire nuove opportunità al giocatore, magari arricchite da meccaniche inedite che al momento si spera vengano tenute in serbo per qualche anticipazione futura, mentre altri mi hanno trasmesso un presentimento non troppo positivo di semplice “more of the same”, sprazzi di reiterazione delle medesime atmosfere già vissute che non portano nulla di particolarmente significativo in tavola. Ad ogni modo, stiamo pur sempre parlando di un primo contatto con un trailer da 2 minuti, e ne dovrà passare ancora di acqua sotto ai ponti prima di mettere le mani sulla versione definitiva.
Nintendo ha infatti confermato che Metroid Prime 4 Beyond vedrà la luce nel 2025, perciò nel peggiore dei casi avremo ancora un altro anno e mezzo di attesa e di speculazioni da formulare al riguardo, che verranno in parte rinsaldate o confutate da tutto ciò che Retro Studios vorrà mostrarci nei prossimi mesi. Di sicuro, la qualità incredibilmente cinematografica del trailer e un frame rate che scorre come il burro sembrano suggerire che il suo lancio potrebbe coincidere con quello dell’ancora sfuggevole Switch 2, diventando uno dei primi titoli cross-gen a trarre vantaggio dalle migliorie tecnologiche che saranno presenti nell’erede della fortunata console ibrida, in primis del tanto vociferato DLSS e dei core dedicati al ray tracing. Sapevamo che di quest’ultima non avremmo trovato traccia nel corso del Direct, ma di certo quel che abbiamo visto è riuscito a farci viaggiare con la fantasia molto più di quanto avremmo potuto razionalmente prevedere.
Il nuovo trailer di Metroid Prime 4 Beyond si concentra su quella che probabilmente è una porzione ben curata della sua missione introduttiva, ed appare subito chiaro come i programmatori abbiano voluto puntare sul sicuro mostrando qualcosa di estremamente rifinito, per quanto insipido, piuttosto che giocando la carta della novità. Ricordo comunque che il ciclo di sviluppo del titolo è stato davvero travagliato, e che ha davanti a sé almeno una dozzina di mesi che si spera verranno dedicati in buona parte a raggiungere quegli standard di eccellenza menzionati con assoluta limpidezza da Tanabe. Per ora, sono felice di aver appreso della sua concreta esistenza e resto in attesa di saperne di più, riponendo tutta la mia fiducia nell’assodata competenza dei creatori originali della serie Prime.
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