Uncharted 4: Tutto fumo e niente arrosto?

Innanzitutto una premessa: sono un grande estimatore di Naughty Dog e seguo il loro operato nell’industria fin dal tenero esordio di Crash. Non vi ritrovate in questo momento a leggere fiumi di parole di un hater del caso, insomma. E si, sarebbe più comodo se fosse questo il caso. Di sicuro, meno scomodo. Ma no, ragazzi. Vi ritrovate di fronte a un gamer come voi, che ha platinato i vari Uncharted, ha elogiato giorno e notte The Last of Us e ha consumato le piste di CTR (Crash Team Racing) per una decade.

Ma senza mai perdere il suo occhio critico. Senza mai confondere l’ammirazione di un team di sviluppo sulla cresta dell’onda con il fanboysmo più sfrenato. Perché anche i ragazzi di Naughty Dog sono rei di scivoloni. Come il primo, sopravvalutato, capitolo della trilogia di Nathan Drake. E sono qui a discutere con voi perché il sospetto che si stia per andare lungo su di una lastra di ghiaccio si cela, inaspettatamente, proprio nelle ultime apparizioni pubbliche di Uncharted 4.

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Sarò sincero: come appassionato della saga, sono rimasto deluso fin dalla prima apparizione. Quella che tutti sembravano osannare, colleghi o semplici fan. Si perché io all’E3 losangelino dell’anno appena lasciatoci alle spalle, mi aspettavo ben di più di un Drake addormentato. Si, per tutti gli esponenti del gentil sesso era pur sempre un bell’addormentato… Ma detta tra i denti sembrava proprio di assistere per una seconda volta alle tech-demo sparate sui volti degli addetti al settore, durante l’annuncio della PlayStation 3,  piuttosto che al reveal del quarto capitolo di una delle saghe più importanti della passata generazione.

Per carità, le tech-demo piacciono sempre. Magari qualcuno tra voi avrà addirittura perso le ore con la storica demo del T-Rex inclusa sul Demo Disc 1 della PSX. E cavolo, io sono in fila tra loro. Ma siamo nel 2015 e sinceramente mi sono sentito inaspettatamente tradito. Perché? Date un’occhiata a questi trailer:

https://www.youtube.com/watch?v=01qqdtzmF-E

 

 

 


Fatto? Bene. Un’immagine vale più di mille parole. Perché, qual che siano i vostri gusti, c’è qualcosa sul quale dovreste convenire. Tutti. Ovvero che il trailer di Uncharted 3 rimane il migliore di questo girone. Ma c’è dell’altro. Naughty Dog è cresciuta, maturata nel tempo. Arrivando a ricredersi su eventuali errori.

Prendiamo il trailer del primo capitolo. Sfoggio di potenza tecnica e, soprattutto, universo narrativo piuttosto abbozzato. Un protagonista né brutto né bello, né magro né grasso. Un tizio nella media. Come tanti. Che non ricorderesti. Perché? All’epoca si parlò dell’uomo medio con il quale tutti si potessero identificare. Ma diamo un’occhiata a Nathan Drake due anni più tardi. Più carattere. Più “stile”. Di sicuro, uno che passa meno inosservato. A partire dalle espressioni e dalle movenze.

Ma c’è dell’altro. In un minuto e venti secondi di trailer, il secondo Uncharted lascia intravedere un incipit narrativo di ben altro spessore rispetto al capostipite della saga. E già vogliamo sapere come si evolverà, quella storia. Come farà Nathan a non cadere giù dal dirupo insieme alla carovane del treno, sotto quella tormenta di neve?

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Ma è con il terzo capitolo, che il nuovo figliol prodigo di Naughty Dog diventa finalmente maggiorenne. E basta rivedere pochi minuti di trailer per rendersene conto.

[su_quote][su_animate type=”fadeInUp” duration=”3″]Personaggi (ben caratterizzati), storia (di ampio respiro), atmosfera (mai prevedibile e capace di subire interessanti sferzate), azione (decisamente più bilanciata che in passato) ed enigmi (avete letto bene, eh). [/su_animate][/su_quote]

Nonostante vittima di alcuni alti e bassi, Drake’s Deception rimescola le carte in tavola e si ripresenta con una formula ben più intrigante che in passato, che prende enormi distanze dal surrogato di “Uncharted Engine Tech Demo” che rappresentò il suo lontano antenato.

Ora, sebbene sia davvero (davvero) troppo presto per dare opinioni sull’attesissimo A Thief’s End, sarebbe anche dannatamente falso per chi vi scrive trattenersi dall’esprimere le sue perplessità. Perché, sinceramente, il trailer di questo primo episodio next gen sembrerebbe quasi un passo indietro rispetto all’evoluzione illustrata nelle poche righe di sopra. Una nuova, esplosiva tech demo di un nuovo, scoppiettante Uncharted Engine. E altrettanto sinceramente vi dico che io con questa roba mi ci posso pulire il sedere.

Guardiamoci questi due video insieme, che poi sarà tutto più chiaro.

 

 

Quello che possiamo notare è quanto il combat system legnoso dei primi Uncharted, finalmente perfezionato in The Last of Us, abbia giovato anche alla saga dell’archeologo più famoso del videogioco (sebbene a Lara a questo punto fischieranno le orecchie). Un mix tra stealth, azioni contestuali e sparatorie in terza persona immolate sull’altare di Gears of War. Che ora funziona. Ma osservate bene quanto pathos, suggestione e atmosfera trapelano da quei sette minuti in compagni di Joel ed Ellie… e quanto siano deboli e trasparenti nel quarto d’ora abbondante di Uncharted 4.

[su_quote][su_animate type=”fadeInUp” duration=”3″]Sotto i riflettori del primo gameplay del ritorno di Drake io vedo soltanto un arrogante sfoggio di pura potenza. Non voglio dire con questo che mi dispiaccia osservare da vicino questa generazione che mette finalmente la quinta… ma c’erano questioni ben più importanti da verificare, per quanto mi riguarda. E che sembrano attualmente mancare del tutto. [/su_animate][/su_quote]

 

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Sto parlando proprio della storia, dei personaggi e dell’atmosfera… quelle tre componenti così sottotono nel giovane Drake e così fondamentali tanto nel suo ultimo episodio PS3 quanto (e soprattutto) nelle vicende di Joel ed Ellie. The Last of Us rappresenta il miglior gioco nel trentennale curriculum di Naughty Dog ma, come ben sappiamo tutti, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.

Toni scanzonati e maggiore enfasi sull’avventura a parte, se Uncharted 4 non avrà appreso ben più che le meccaniche stealth dall’ultima produzione dei suoi fieri genitori sarebbe soltanto un enorme, inaspettato scivolone.

 

[su_quote][su_animate type=”fadeInUp” duration=”3″]Troppo fumo e troppo poco arrosto.  [/su_animate][/su_quote]

 

 

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