C’era una volta Nolan Bushnell. C’era una volta una società di nome Atari che, pressoché dal nulla, creò la game industry. Già… una volta. Oggi Atari (cioè: quella cosa che detiene il leggendario marchio) lancia un prodotto davvero unico e rivoluzionario, oltre che autentico simbolo del Videogioco con la V maiuscola: Atari Fit. Il claim dice tutto: “Perdi quei chili di troppo presi a Natale con una Gamification Fitness App in grado di motivare i giocatori con 150 esercizi che sbloccano i grandi classici videogiochi Atari”. Sì, avete capito bene: eseguite 50 piegamenti anti-panza e avrete Pong. Fate tre serie di flessioni e tac! Ecco Super Breakout. E dopo qualche chilometro di corsa sul posto chi vi negherebbe un Centipede?
Il programma, sviluppato da 8BitFit, una compagnia specializzata nella gamification del fitness, e lo studio Gametheory, è integrato con diversi servizi quali Google Health e compatibile con device specifici indossabili come Fitbit e RunKeeper. Non mancano i nomi e gli enti a garanzia delle taumaturgiche proprietà della app, come potrete immaginare: si tratta in tal caso di Michael Porter, trainer certificato della National Academy of Sports Medicine (NASM).
Siccome siete dei veri giocatori e immaginiamo che starete già con la bava alla bocca in attesa di poter mettere le mani su questo titolone, in arrivo nei primi mesi del 2015 sui principali dispositivi mobili, vi informiamo che, oltre alle varie condivisioni social, Atari Fit vi permetterà di “giocare” in multiplayer e di avere una leaderboard mondiale ove potrete cercare di essere, come enfatizza il comunicato stampa, “il giocatore più in forma della Terra”. Ah già, la leaderboard sarà estesa anche ai punteggi dei grandi classici Atari di cui sopra. Campione di torsioni e di Pong: un’accoppiata nata in Paradiso, come direbbero i nostri cugini anglosassoni.
Oh, Atari, Atari… preferivamo ricordarti quando lavoravi al Cosmos. O quando eri solo il marchio indossato da Infogrames. Tutto era migliore di questo. Davvero. “Come sono caduti i Prodi in mezzo alla battaglia!” (Samuele 2: 1-25).
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