Torniamo indietro nel tempo di quasi quattro anni: il mondo era ancora rinchiuso in una quarantena che sembrava eterna, le file dei supermercati non accennavano a diminuire e il futuro era più che incerto. Tuttavia una cosa era sicura: PlayStation 5 era finalmente arrivata sul mercato e quei (pochi) che potevano comprarla senza contattare un bagarino sono stati graziati da una visione incredibile. Quel piccolo software incluso chiamato Astro’s Playroom concepito come una demo tecnica per mostrare le qualità hardware della neonata console di Sony era molto di più di questo: livelli e meccaniche carine, una mascotte carina e ormai diventata simbolo stesso di PlayStation e soprattutto centinaia di reference al passato del brand tutte da scoprire. Un simpatico titolo gratuito di cui tutti si sono innamorati al punto da chiedere a gran voce una sorta di sequel a pieno budget. Fast forward fino all’ultimo State of Play e finalmente, quel desiderio si è avverato. Scopriamo insieme quindi i primi dettagli su Astro Bot, il nuovo platform sviluppato da Team Asobi e in arrivo il prossimo 6 settembre!
Astro Bot: Una Galassia di Giochi
Se in Astro’s Playroom il viaggio del robottino si concentrava sull’esplorazione dei vari componenti di PlayStation 5 (la CPU centrale connessa alla GPU, Memoria, SSD e Ventole) e con ogni mondo costruito a mano d’opera su questi temi, Astro Bot includerà ben 6 galassie nuove di zecca e ben 80 livelli da giocare, in cui divertirsi, collezionare oggetti e soprattutto ritrovare l’equipaggio di Astro, disperso dopo uno scontro con un nemico misterioso. Esplorando gli innumerevoli pianeti di queste galassie, il giocatore avrà a disposizione ben 15 nuove abilità in grado di sfruttare al 100% tutte le funzioni del DualSense come il feedback aptico, i grilletti adattivi e il touchpad. Tra i più significativi troviamo Barkster, il cane robotico in grado di propellere Astro verso le piattaforme più alte, i guanti Twin-Frog in stile ARMS per colpire i nemici dalla lunga distanza; e perché no, anche la possibilità di trasformarsi in una spugna gigante per assorbire l’acqua per poi rilasciarla con una forza devastante.
Ma non ci saranno solo livelli a terra, attenzione! Tra i vari pericoli e peripezie che Astro incrocerà nel suo viaggio, potrà sempre fare affidamento sul suo fidato Dual Speeder, un jet ad alta velocità che prende in prestito le forme del controller di PS5 per permettere al robottino di volare a grande velocità all’interno di livelli lineari ma ad alto tasso di monete e pezzi di puzzle da collezionare. Astro Bot prende ispirazione dai classici del genere Collect-a-Thon e Platform, re-immaginando meccaniche e dinamiche che strizzano l’occhio a giochi come Banjo-Kazooie, Crash Bandicoot, Donkey Kong 64 e tantissimi altri mostri sacri per mettere insieme un’avventura dalle premesse molto divertente. Ma non solo questo: oltre ai classici livelli lineari dell’avventura principale, Astro Bot includerà anche alcuni livelli “trial and error” in cui verranno messe alla prova le capacità e i riflessi dei giocatori più abili. Controllo del tempo, piattaforme a scomparsa, sezioni volanti in cui il minimo errore comporterà il game over.
Una grande famiglia di robottini
Come per il suo predecessore, anche Astro Bot si prospetta come una festa per gli occhi, mostrando una grafica tridimensionale cartoonesca e sprizzante di personalità. Partendo dai nemici più semplici, fino ad arrivare ai boss di fine galassia ogni modello, scenario e sprite sembra esser stato costruito con estrema cura e creatività. Ovviamente non staremmo parlando di Astro se non includessimo anche una nuova colonna sonora composta ancora una volta da Kenny Young, e che comprenderà nuovi brani in stile “happy-electronic” che sicuramente ci entreranno in testa fin da subito. Per non parlare poi del citazionismo già presente in Astro’s Playroom e che questa volta prenderà una fetta non indifferente dello schermo.
Se nella tech demo infatti le riproduzioni delle varie console e i cosplay robotici di decine e decine di personaggi appartenenti ad oltre 25 anni di storia di PlayStation fungevano da semplici cameo da guardare con gli occhi lucidi pieni di nostalgia, in Astro Bot personaggi come Kratos, Wander, Ico e Nathan Drake potranno finalmente far parte dello stesso “universo” e aiutare Astro durante l’avventura, tramite eventi scriptati o magari – come ci è stato fatto intendere nel trailer – regalandogli nuovi oggetti da utilizzare come power up unico. Parlando per ipotesi e fantasticando sul ruolo che ognuno di loro potrebbe avere, non sarebbe figo utilizzare la spada di luce di Wander per trovare (come in Shadow of the Colossus) la via verso la fine del livello o perché no un particolare segreto nascosto? Oppure chiedere aiuto ad Aloy e Nathan per eliminare le orde di nemici più insidiose? Vogliamo sognare in grande? Facciamolo: in Astro’s Playroom abbiamo visto la comparsa di licenze importanti tra le terze parti come Resident Evil, Final Fantasy, Silent Hill e Ridge Racer. Al di là di semplici personaggi camuffati da Cloud, Leon o da macchina sportiva, perché non andare all-in con livelli a tema o che comunque ritraggono questi personaggi all’interno di contesti in cui risaltano al meglio? Le possibilità di creare un “mix and match” fra tutto e tutti sono altissime e questo ci porta ad una domanda finale non indifferente: che sia forse questo il più grande crossover PlayStation mai realizzato?
Avete presente quella sensazione di appagamento quando finalmente si intravede qualcosa di nuovo all’orizzonte? In questo caso, il reveal di Astro Bot è esattamente ciò di cui l’evento State of Play e il brand PlayStation avevano bisogno. Ripescando dal passato un genere con il quale IP come Ratchet & Clank, Jak e Sly Cooper avevano caratterizzato e animato i pomeriggi di centinaia di giocatori attaccati alle loro console, il nuovo titolo con protagonista prospetta di utilizzare la nostalgia e la storia di PlayStation come filo conduttore per un’avventura in grado di cambiare le carte in tavola e proporre un po’ di – se posso permettermi – “Nintendo Power” all’interno di un catalogo di titoli per PS5 sì vario ma forse ancorato a toni cinematografici tanto disprezzati da alcuni detrattori della console Sony.