Paper Mario: Il Portale Millenario Recensione V mensile

I giochi di ruolo di Mario sono qualcosa di speciale: colpiscono per l’umorismo eccentrico e sorprendono per le meccaniche di gioco insolite che contengono. Ho giocato e adorato la maggior parte di queste piccole meraviglie, ma purtroppo all’epoca mi sono persa Paper Mario: Il Portale Millenario, perché non ho mai posseduto il cubetto viola di Nintendo. Il remake per Switch è quindi la perfetta opportunità di colmare questa lacuna, ma anche i fan di lunga data hanno degli ottimi motivi per fare un altro viaggio nel suo strampalato mondo di carta.

Attaccare i nemici direttamente sulla mappa ci concede un turno extra in battaglia.

Ma allora lei è veramente il Signor Mario!

Come di consueto, Mario deve salvare la sua amata principessa dalle grinfie di un cattivo, che una volta tanto non è Bowser: Peach è stata infatti rapita da un alieno che vuole sfruttarla per mettere le mani su un tesoro leggendario, celato dietro il titolare Portale Millenario. Nei panni dell’idraulico saltellante, il nostro compito sarà pertanto quello di fermare i loschi extraterrestri, liberare la damigella e recuperare le straordinarie ricchezze. Più facile a dirsi che a farsi, in effetti, perché il cancello magico si aprirà solo se Mario riuscirà a raccogliere sette Gemme Stella, sparse in tutto il mondo. La storia, naturalmente, è solo un alibi per spingerci all’avventura in una serie di ambientazioni diverse e sconfiggere molteplici creature a suon di battaglie a turni, ma poco male: dopotutto, nessuno dei giochi del franchise ha mai brillato particolarmente per narrazione ma, soprattutto nei vari RPG, la differenza l’hanno sempre fatta i personaggi bizzarri e idiosincratici, i dialoghi brillanti e le situazioni più disparate, ed è questo il caso anche del qui presente Portale Millenario. In particolare, gli scenari di quest’ultimo sono incredibilmente eterogenei, e spaziano da un articolato lavoro di investigazione a bordo di un treno in qualità di assistente di un pinguino detective, alla visita al tenebroso villaggio di Casalcrepuscolo dove un poltergeist terrorizza gli abitanti trasformandoli in maiali, fino al classico torneo di combattimento che si svolge su una piccola città galleggiante. Il gioco stesso è consapevole della pretestuosità della sua trama, e ne approfitta per scherzarci su e sfondare spesso la quarta parete, uno dei tratti distintivi e degli aspetti migliori di tutti i giochi di ruolo di Mario. I comprimari, naturalmente, sono del medesimo calibro, e vantano peculiari abilità da utilizzare in campo unite a tanta personalità da vendere: la giovane e scapestrata Goombella fornisce informazioni di base sul mondo di gioco e preziosi consigli con la semplice pressione di un tasto; la licenziosa Madame Spirù, ex attrice teatrale nonché dea del vento, spazza via nemici e ostacoli con il suo potere speciale; il litigioso Miniyoshi ha un carattere molto irruento e può essere cavalcato da Mario per oltrepassare baratri e ostacoli, e così via.

Le missioni personali di alcuni compagni hanno dei risvolti apparentemente tragici.

Paper Mario: su, raccontami qualcosa di più…

Naturalmente, la ricerca delle stelle magiche non si limita alla conversazione e all’esplorazione, poiché sono le battaglie a turni a svolgere la parte del leone: Mario e il compagno prescelto per lottare insieme a lui possono attaccare con una pletora di colpi differenti oppure proteggersi per mitigare i danni ricevuti, schiacciando i tasti giusti con il dovuto tempismo. Ciò rende le battaglie a turni più interattive e imprevedibili rispetto ad altri giochi di ruolo, e gli attacchi speciali moltiplicano il quantitativo di input necessario per mandarli a segno, anche se spesso finiscono per risultare inutilmente complessi. I combattimenti si svolgono sul palcoscenico di un teatro, dove tanto gli oggetti di scena quanto il pubblico presentano variabili interessanti, perché potrebbero intralciare noi o i nostri avversari a seconda dell’andamento dello scontro. In breve: non saprete mai quali sorprese vi riserverà lo scenario teatrale e fareste meglio a restare sempre in guardia. I veterani dei giochi di ruolo possono inoltre sfruttare un sistema opzionale di Tessere che fornisce ulteriore profondità strategica e consente di personalizzare le abilità di Mario in base allo stile di gioco prediletto, modificando addirittura il livello di difficoltà qualora sceglieste di autoimporvi degli handicap. La nuova edizione per Switch di Paper Mario: Il Portale Millenario è un vero e proprio remake, non una semplice rimasterizzazione: in altre parole, la grafica e il sonoro sono stati completamente rinnovati. Il gioco è fantastico da vedere sia su un televisore da 75 pollici che sul piccolo OLED della console. Rispetto all’originale, il rifacimento colpisce per il nuovo rapporto d’aspetto, la risoluzione più elevata e le ambientazioni ricostruite da zero. La splendida presentazione visiva è accompagnata da canzoni orecchiabili che suonano molto più energiche e potenti rispetto alle musiche dell’originale. I 30 fps attuali non sfigurano più di tanto rispetto ai 60 su GameCube, ma i caricamenti frequenti, la mancanza di mappe e l’eccessivo backtracking guastano in parte un’esperienza che altrimenti sarebbe risultata ineccepibile.

Il Twomp a guardia di Rocca Selvaggia ci sottoporrà un enigmatico quiz.

Conclusioni

Il remake per Switch di Paper Mario: Il Portale Millenario è un modo splendido per recuperare un vero e proprio classico, oppure riviverlo se l’avete già vissuto all’epoca. Il cast eccentrico, le ambientazioni cartacee e le meccaniche RPG semplificate lo rendono accessibile a tutti, peccato soltanto per qualche passaggio noioso che permane anche qui.

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