Vincitori e vinti – V mensile: Non è finita finché non è iniziata

Come ammesso candidamente dallo stesso Phil Spencer, Xbox ha perso la peggiore generazione di console possibile con la Xbox One, perché, dopo aver spinto i giocatori ad accumulare le loro librerie digitali su altre piattaforme, è probabile che questi continuino a preferirle in futuro. Ma il brand di casa Microsoft ha cercato di fare del suo meglio per riconquistare una propria fetta di pubblico, e Senua’s Saga: Hellblade II ne è l’esempio più recente. Le generazioni di console esistono fin dagli albori delle stesse, anche se la loro durata è stata in costante mutamento: ad esempio, il Super Nintendo è uscito sei anni dopo il suo predecessore, mentre il GameCube ha visto la luce appena quattro anni dopo il debutto del Nintendo 64. La durata generazionale è stata ancora più irregolare per Xbox e PlayStation: benché Xbox 360 sia stata lanciata a meno di un lustro dalla prima Xbox, è anche riuscita a prosperare per un ragguardevole totale di otto anni.

Con il lancio della PS5 e della Xbox Series X nel 2020, entrambe sono giunte al quarto anno di vita, ossia, in base alle ultime generazioni di console, oltre la metà del loro ciclo vitale. Negli ultimi mesi, l’industria dei videogiochi è stata inondata da varie fughe di notizie e indiscrezioni che affermano come la prossima generazione di console sia molto più vicina di quanto i fan possano immaginare. C’è chi afferma addirittura che la prossima Xbox potrebbe arrivare già nel 2026, in potenziale concomitanza con l’uscita del Call of Duty annuale. Tuttavia, molti ritengono a ragion veduta che questa generazione sia appena iniziata e che si stia ancora scalfendo la superficie di ciò che la tecnologia che la alimenta può effettivamente fare, ipotesi confermata in maniera più che convincente dall’ultima fatica di Ninja Theory. L’attuale epoca storica di console ha già assistito all’uscita di alcuni titoli notevoli, molti dei quali hanno rappresentato dei solidi passi avanti per l’intero medium videoludico, dall’impianto di viaggio rapido istantaneo di Marvel’s Spider-Man 2 allo splendido open world di Horizon Forbidden West, passando per i complessi sistemi meccanici di Forza Motorsport. Detto questo, svariati utenti non hanno ancora la sensazione che questa generazione di console abbia davvero mostrato i muscoli come avrebbe potuto, un pensiero corroborato dal quantitativo di giochi per PS5 e Series X che vengono ancora pubblicati sulle loro antesignane.

Ecco perché Senua’s Saga: Hellblade II fa di tutto per spingere le capacità della Xbox Series X in un modo mai visto prima e imporsi quale nuovo standard di riferimento per l’Unreal Engine 5, una piccola meraviglia tecnologica che sfoggia un impatto audiovisivo tra i migliori mai visti in un videogioco, e una qualità complessiva che i fan hanno sempre pensato che questa generazione di console fosse in grado di offrire. Al netto dei giudizi divisivi raccolti, fra i quali ricade anche il nostro, l’ultima produzione dello studio britannico ha dimostrato che l’ammiraglia di casa Microsoft (e per procura anche quella targata Sony) possiede ancora nuove frontiere da raggiungere e superare.

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Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.