Se siete amanti dei classici della fantascienza sociale a tema post apocalittico come lo Stalker di Tarkovskij e La strada, che valse il Pulitzer per la narrativa a Cormac McCarthy, City 20 è il titolo che fa per voi. Il setting è chiaramente quello di un mondo sull’orlo dell’abisso a seguito di un evento nucleare globale avvenuto un imprecisato numero di anni prima dei fatti narrati nel gioco. Il giocatore si troverà ad abitare una fantomatica City 20, un agglomerato urbano parzialmente evacuato e attualmente sigillato, da cui non è possibile uscire. Tra gli sfortunati che non hanno fatto in tempo a scappare da questo inferno di radiazioni, siamo parte di un microcosmo di umanità che sente ancora forte gli effetti di un cataclisma che ha scosso fino alle fondamenta non solo l’ambiente circostante e la società ma anche, e soprattutto, le coscienze dei singoli.
City 20: tra le rovine
Le meccaniche di fondo di City 20 sono quelle di sandbox survival. Nella nuova opera di Untold Games l’unica regola scritta è quella della sopravvivenza. Immaginate qualche centinaio di persone bloccate per un paio di decenni nella Prypiat post Chernobyl. Cosa accadrebbe a questo sparuto numero di sopravvissuti? Come sarebbe organizzata (o disorganizzata) questa “nuova” società? La risposta ipotizzata da Untold Games risiede proprio in City 20. L’obiettivo finale del titolo è chiaramente riuscire a scappare dalla città ma come questo avverrà è deciso esclusivamente dalle azioni del giocatore. Non esiste uno schema predeterminato, non esiste una trama da seguire; esiste soltanto il giocatore e le sue scelte, le quali possono portare o meno all’obiettivo tanto agognato. Mai come prima l’ambiente di gioco reagisce attivamente al giocatore modificandosi e plasmandosi in base a qualsiasi azione positiva o negativa egli decida di compiere. Il sistema di valori di giustizia e tensione sociale regola le relazioni con tutti i PNG all’interno di City 20 ed è assolutamente arbitrario. Ciascuno di questi PNG infatti è un individuo a sé con proprie credenze, convinzioni, attitudini e obiettivi, creando un enorme divario su quello che potrebbe essere considerato socialmente accettabile o inaccettabile. Ogni membro della ristretta cerchia sociale della città, inoltre, ha un ruolo e questo influisce in maniera determinante sull’intero ecosistema. Scegliere di uccidere qualcuno perché di ostacolo ai nostri piani (o farlo accidentalmente) fa sì che la conoscenza specifica della persona in questione venga persa, così come la sua funzione all’interno della società, sia che essa sia un medico, sia che essa sia un criminale. Per quanto però sia chiaro il valore di un medico in un mondo come quello di City 20, non era possibile prevedere che la morte del criminale cambi gli equilibri tra la fazioni di malviventi che si contendono la città, portando alla dominanza di un gruppo particolarmente cruento. Chiaramente questo finirebbe con l’avere degli effetti sulla vita quotidiana del giocatore e degli altri residenti che, oltretutto, vedranno ora in noi un fattore di disturbo. Crearsi una solida rete sociale di PNG disposti ad aiutarci è infatti un elemento fondamentale dell’esperienza di gioco di City 20. Da solo, nessuno può sopravvivere, soprattutto non in un ambiente ostile, flagellato dalle radiazioni e con risorse limitate.
Sopravvivere oggi per fuggire domani
Decidere quale sarà il nostro ruolo all’interno della società sarà una scelta personale da prendere non solo in base alle nostre inclinazioni ma anche seguendo il flusso. Il giocatore e l’universo di gioco si influenzano a vicenda in un sistema reciproco che garantisce l’unicità dell’esperienza. Se anche volessi ricominciare il gioco 10 volte, pur facendo le stesse scelte, non avrei alcuna garanzia che gli eventi finiscano per svolgersi allo stesso modo. Numerosissimi sono infatti i fattori che sfuggono completamente al nostro controllo. In primis ci sono le risorse. Limitate e non sempre accessibili a tutti, toccherà a noi imparare a estrarre materie prime ogni oggetto che ci circonda Per cui non troviamo una funzione. Nulla va sprecato perché tutto è trasformabile. altro elemento indipendente dalla nostra volontà è il clima. In City 20 Untold Games ha implementato un sistema climatico che in modo del tutto casuale può modificare il meteo, in modo anche repentino, causando alluvioni, siccità o altre calamità naturali dannose per l’attività umana. Infine abbiamo eventi casuali come esplosioni, incendi o gli eventi non controllati da noi, come ad esempio lo scoppio di una guerra civile entro le mura della città.
Purtroppo però tutto quello che sappiamo ad oggi del gioco viene direttamente dalle parole di Untold Games o dai due brevissimi video di annuncio dedicati al gioco. Non ci resta quindi che aspettare per vedere all’opera insieme tutte queste interessanti seppur complicate meccaniche nella speranza che il team genovese sia all’altezza del suo ambizioso progetto.
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