Pokémon Plagio

Una città giapponese ritira delle card che promuovono la cucina locale, per plagio ai Pokémon

Un’amministrazione comunale giapponese ha ritirato delle carte da collezione ideate per promuovere la cucina locale, dopo che è stato affermato che plagiavano i disegni delle carte Pokémon.

Il Consiglio per la promozione dell’utilizzo del patrimonio culturale giapponese della città di Obama e della città di Wakasa ha pubblicato ad aprile una serie di card per far conoscere meglio ai residenti le prelibatezze della regione di Miketsukuni (che comprende tre province).

La serie, chiamata Michokukuni Wakasa History Fudocard, era composta da sette personaggi, ognuno dei quali basato su un diverso cibo locale. Sono state realizzate 520 copie di ogni carta e le carte sono state distribuite nei ristoranti della zona.

Come però riportato da Fukui Shimbun Online, le carte sono state ritirate dalla circolazione dopo che è stato affermato che i disegni plagiavano carte Pokémon esistenti.

Due carte in particolare, basate sull’anguilla Wakasa e sull’heshiko (sgombro marinato), sono state accusate di essere state prese dalle carte Pokémon di Snivy e Reshiram rispettivamente.

Il sito taiwanese di notizie sui giocattoli Toy People ha anche sottolineato che due delle carte avevano una forte somiglianza con Oddish e Suicune.

Qui sotto potete vedere alcune immagini a confronto, come riportato da VGC.

Secondo il rapporto del Fukui Shimbun, un portavoce di Obama City ha ammesso che: “Dobbiamo ammettere che sono molto simili”.

Hanno affermato che i disegni delle carte sono stati affidati a un’azienda locale, con i cibi e le informazioni scritte da includere in ogni carta.

Quando sono stati presentati i progetti completati, i funzionari di due comuni non hanno notato alcuna somiglianza con i Pokémon. Quando la società di design è stata interpellata, ha ammesso di aver usato i Pokémon come riferimento, ma ha negato il plagio.

Sebbene il Comune abbia ora ritirato tutte le carte rimanenti, ha deciso di non tentare di ritirare le carte già regalate. In quanto tali, potrebbero essere considerate rare in futuro.