Quando si parla di film di samurai (i cosiddetti “Chambara“) c’è solo l’imbarazzo della scelta: ne sono stati realizzati così tanti, nel corso dei decenni, che è praticamente impossibile anche solo citarli tutti. E anche solo a censirli per via di alcuni elementi c’è sempre e comunque molto di cui parlare, soprattutto se prendiamo in esame il periodo storico degli stati combattenti, quella importante porzione di storia che soprattutto a cavallo tra il XVI° e il XVII° secolo ha visto i signori della guerra (in particolare Oda Nobunaga) contendersi il paese. Tra i registi più importanti del genere, neanche a dirlo, c’è Akira Kurosawa, come vedremo in questo speciale sui più famosi film ambientati nell’epoca Sengoku.
Ran (1985)
Diretto da Akira Kurosawa, “Ran” è una rivisitazione della tragedia di Shakespeare “Re Lear” ambientata nel Giappone feudale. Il film racconta la storia del signore della guerra Hidetora Ichimonji, che decide di dividere il suo regno tra i suoi tre figli, scatenando una tragica serie di eventi. “Ran” è uno dei capolavori di Kurosawa, celebrato per la sua epica scala, la profondità emotiva e la straordinaria cinematografia. Il film esplora temi universali di potere, tradimento e follia, ambientandoli nel contesto del tumultuoso periodo Sengoku.
Kagemusha (1980)
Sempre diretto da Akira Kurosawa, “Kagemusha” racconta la storia di un ladro condannato che viene reclutato per diventare il sosia del potente signore della guerra Takeda Shingen, dopo la sua morte improvvisa, per mantenere l’illusione della sua leadership. Questo film è rinomato per la sua esplorazione della dualità dell’identità e del sacrificio. È anche noto per la sua accuratezza storica e per la maestria di Kurosawa nel creare immagini potenti e suggestive.
Shogun (1980)
Basato sul romanzo di James Clavell, “Shogun” è una miniserie televisiva che racconta la storia del marinaio inglese John Blackthorne, che naufraga in Giappone durante il periodo Sengoku e viene coinvolto nelle complesse dinamiche politiche e sociali del paese. “Shogun” ha introdotto molti spettatori occidentali alla cultura giapponese e al periodo Sengoku. La serie è stata lodata per la sua fedeltà storica, le sue performance attoriali e la sua capacità di costruire un ponte culturale tra Occidente e Oriente. Su Disney+ è da poco uscita una versione moderna: qui la nostra recensione.
I Sette Samurai (1954)
In questo classico di Akira Kurosawa, un villaggio di contadini assoldano sette samurai per proteggerli dai banditi che li depredano. Il film segue le vicende dei samurai e dei contadini mentre si preparano per la battaglia. I Sette Samurai è considerato uno dei più grandi film mai realizzati, influenzando innumerevoli opere cinematografiche. La sua trama avvincente, i personaggi memorabili e le sequenze di battaglia innovative hanno fatto scuola nel cinema d’azione e d’avventura.
Il Trono di Sangue (1957)
Un’altra rivisitazione di Shakespeare da parte di Kurosawa, “Il Trono di Sangue” è un adattamento di “Macbeth” ambientato nel periodo Sengoku. Segue la storia del generale Washizu che, spinto dall’ambizione e dalle profezie, trama per diventare il signore del suo castello. Il film è noto per la sua atmosfera cupa e le sue performance potenti. Kurosawa combina il dramma shakespeariano con elementi del teatro Noh, creando un’opera unica che esplora l’ambizione e la fatalità.
Harakiri (1962)
Diretto da Masaki Kobayashi, “Harakiri” racconta la storia di un samurai ronin, Tsugumo Hanshiro, che chiede di commettere seppuku nel cortile di un signore della guerra, ma rivela una storia tragica che mette in luce l’ipocrisia e la brutalità della società samurai. “Harakiri” è un potente dramma che critica le rigide norme del bushido e la crudeltà del sistema feudale giapponese. È lodato per la sua narrazione avvincente e la sua riflessione sui temi della dignità e dell’onore.
Shinobi no Mono (1962)
Questo film segue la vita di Ishikawa Goemon, un famoso ninja durante il periodo Sengoku, che si ribella contro il signore della guerra Oda Nobunaga. La trama esplora le tattiche e la vita dei ninja. “Shinobi no Mono” è uno dei primi film a rappresentare i ninja in modo realistico, lontano dai miti e dalle esagerazioni. Ha avuto un grande impatto sulla rappresentazione dei ninja nel cinema e nella cultura popolare.
The Samurai Trilogy (1954-1956)
Diretta da Hiroshi Inagaki, questa trilogia segue la vita di Musashi Miyamoto, uno dei più celebri samurai del Giappone, durante il periodo Sengoku. I tre film raccontano il suo viaggio dalla giovinezza all’età adulta, diventando un leggendario spadaccino. La trilogia è celebre per la sua epica narrazione, le splendide riprese e le performance di Toshiro Mifune. È considerata una delle migliori rappresentazioni cinematografiche della vita di un samurai.
Goyokin – Là dove volano i corvi (1969)
Diretto da Hideo Gosha, “Goyokin” segue la storia del samurai Magobei Wakizaka, che cerca di fermare un complotto per rubare un carico d’oro destinato al governo. Il film esplora temi di lealtà e redenzione. “Goyokin” è lodato per la sua cinematografia e le sue sequenze di combattimento ben coreografate. È un classico del cinema samurai che offre una profonda riflessione sulla morale e l’onore.
Samurai Assassin (1965)
Diretto da Kihachi Okamoto, “Samurai Assassin” racconta la storia di Niiro Tsurichiyo, un ronin che cerca di guadagnarsi il rispetto e la legittimità partecipando a una cospirazione per assassinare un importante funzionario shogunale. Questo film è noto per la sua rappresentazione intensa e realistica del periodo Sengoku e delle lotte interne dei samurai. È un esempio potente di cinema d’azione e dramma storico.
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