Serum Recensione: il survival dove il tempo stringe senza alcuna pietà

Serum

Nel giro di poco meno di un anno, dal Guerrilla Collective 2023 lo scorso giugno a oggi, il lavoro sviluppato da Game Island e prodotto da Toplitz Productions sta per vedere la luce. Fissata tra pochissimi giorni (come avevamo annunciato anche noi), al 23 maggio, la release di Serum, l’action survival game in prima persona che fino a oggi è disponibile in accesso anticipato su Steam, e che promette un livello di suspense non indifferente, dove il tempo speso è rilevante e ogni momento che passa ha un valore decisivo sulla nostra sorte. Cosa ne sarà di noi, dopo che un liquido sconosciuto ha preso il controllo delle nostre vite? Il Siero, fulcro fondamentale del gameplay che dà anche il nome al gioco, ci aiuterà a rimanere in vita, ma a quale prezzo? Vi raccontiamo dunque la nostra esperienza dopo aver provato la versione di lancio su PC per Steam!

Il tempo che scorre sarà una delle componenti fondamentali nel gameplay di Serum

Serum: tra un siero vitale e una sostanza mortale

Per coloro che non avessero ancora messo le mani sulla demo, vi raccontiamo in breve la struttura narrativa che sorregge Serum. Vestiamo i panni di Adam, sopravvissuto e paziente della E.V.A.S. Corporation, che si risveglia bloccato sull’isola di Matamis, dove si è verificato un catastrofico incidente mutageno. Ora, isolato e in cerca di risposte, deve farsi strada tra le conseguenze del disastro, con le azioni della E.V.A.S. Corporation che incombono sullo sfondo. Ci risvegliamo in un mondo invaso da una misteriosa sostanza tossica, con uno strano dispositivo attaccato al nostro braccio, le due opzioni ci sono ben chiare: alzarci e trovare il coraggio per esplorare il mondo che ci circonda e sopravvivere, o aspettare semplicemente la nostra fine? Una cosa è certa: dobbiamo per forza dipendere dal Siero, che ci viene iniettato dal dispositivo al braccio, per restare in vita, e come trovarlo una volta terminato dipende da noi.

Il nostro eroe dovrà trovarsi un rifugio, mettersi alla ricerca di nuove tecnologie, creare il proprio equipaggiamento e modificare le armi per proteggersi. Questo sarà il solo modo per cercare di raggiungere i luoghi dove questa preziosa sostanza aspetta di essere raccolta, ma durante il nostro percorso scopriremo che questo siero può essere cura o può essere letale. Il Siero può alterare il nostro corpo in modi inaspettati… Senza dare ulteriori spoiler sull’aspetto narrativo di Serum, concentriamoci su quanto ci attende lungo la strada tortuosa da percorrere, da un punto di vista del gameplay, durante il quale dovremo combattere contro creature pericolose, risolvere enigmi e scoprire indizi su eventi passati, per rivelare cosa si nasconde dietro quanto ci è successo prima che ci risvegliassimo all’inizio del gioco.

Siete pronti a sfruttare le diverse potenzialità del Serum e dare la caccia ai più pericolosi nemici?

Combinazioni di siero e creature spaventose

Innanzitutto, dovremo sperimentare il Serum con formule diverse, sfruttando uno speciale meccanismo d’infusione per preparare varie misture a base di questo siero, consentendoci di provare decine di combinazioni e usarle per migliorare le nostre abilità. Aspetto fondamentale da tenere sempre a mente: assicurarci di avere sempre con noi una scorta sufficiente per scampare alle situazioni disperate, e queste occasioni non saranno per nulla rare. Dovremo inoltre affronta varie creature, tra simil zombie e animali dal design quasi fantasy, sfruttando un intero arsenale di armi: queste potranno essere utilizzate per attacchi corpo a corpo, a distanza e da lancio, e potremo avere a che fare con lance, archi e randelli. E come possiamo sfruttare il Serum in tutto questo? Il siero che abbiamo nel nostro braccio potrà tornarci utile per modificare e instillare tratti speciali alle nostre armi, in grado di aiutarci ad avere il sopravvento sulle abominevoli mutazioni che si aggirano per l’isola. E non saranno poche, anzi.

Arrivare però a quel punto, ossia sperimentare diverse formule di siero e maneggiare un arsenale di armi sempre più ampio, vi prenderà del tempo, e non in termini di longevità. Il più grande ostacolo di Serum è il conto alla rovescia costante con cui dobbiamo convivere. Inizialmente avremo pochissimi minuti per sopravvivere, mentre dobbiamo cercare oggetti per proseguire nel gameplay e salvare in automatico i progressi a una sorta di checkpoint, i macchinari a cui dovremo attaccarci per risanare il nostro corpo man mano dall’infezione che abbiamo contratto. Il sistema di gioco non è stato affatto clemente con noi, poiché anche la ricerca di fiale di siero non è immediata e il game over ci attende spesso dietro l’angolo.

L’esplorazione e la raccolta di oggetti sono fondamentali per sbloccare nuove missioni in Serum

Come una bomba a orologeria impiantata nel nostro braccio

Resistere a un ambiente ostile non è facile per nulla, figuriamoci se dobbiamo farlo sempre tenendo presente che dobbiamo sempre giocare sotto pressione, per via del tempo che scorre inesorabile. E non abbiamo ancora considerato la complessità degli scontri con i nemici, antagonisti ben poco pacifici che non vedono l’ora di darcele di santa ragione. Per ciascuno di loro dobbiamo studiare la corretta strategia vincente, dato che sarà di nuovo facile incappare nella sconfitta e ripartire dal precedente punto di salvataggio, oltre ad aver studiato delle modalità di attacco e dei contesti in cui si svolgono i combattimenti che determinano delle chiare sfumature horror in questo survival game. Le difficoltà nell’incedere saranno tante dunque, a nostro parere talvolta fin troppe, con un livello di difficoltà che non potremo impostare nel menu di gioco, e che di conseguenza ci chiede senza alternative di accettare quello che ci arriva, in buona sostanza.

Del resto, Serum è un prodotto più orientato su di un forte comparto narrativo, dove fin dall’inizio dovremo metterci alla ricerca di parecchi documenti, indizi ambientali (presenti già nella versione demo) che punteggiano l’intero corso della storia, e che sin dall’inizio ci immergono in maniera precisa e approfondita nella storia di Serum. La narrazione, accanto all’esplorazione e a una certa componente puzzle game, sono i tratti principali di questo survival, dove il conto alla rovescia perenne ci dà la sensazione di avere costantemente a che fare con una bomba a orologeria impiantata nel nostro braccio, come se ci trovassimo in un capitolo del franchise di Mission: Impossible o, per gli amanti delle serie TV, in un episodio di 24, prodotto seriale diventato famoso per l’impianto strutturale di ogni episodio, che raccontava le 24 ore dei protagonisti con l’orologio spesso presente sullo schermo a indicare il passare del tempo. Tema che anche in Serum sarà fondamentale, quasi come un vero e proprio nemico.

Le ambientazioni desolate e dal sapore apocalittico costellano l’intera esperienza in Serum

Solo la bellezza estetica ci salverà in Serum (oppure no)

In questo survival, saremo spesso spinti al loot di elementi necessari ad affrontare le minacce e agire più veloce del countdown che letteralmente ci scorre sul braccio. L’esplorazione è stimolante e ricca di elementi che costellano qualsiasi zona dovremo perlustrare, al contrario di un sistema di combattimento melee abbastanza approssimativo e superficiale, dal nostro punto di vista. In buona sostanza, verremo messi spesso in situazioni difficili, dove non sempre il nostro input verrà recepito correttamente dal sistema, a discapito di una nostra prematura morte e frequente. Gestire la nostra salute e il vigore, oltre che dover fare attenzione agli effetti collaterali del Serum non sarà semplice, dovendo già tenere a mente diversi fattori di rischio nei quali incapperemo durante il gameplay. Ma tutto questo non sarà sicuramente reso difficile dal motore di gioco, che riesce a mantenere le proprie performance fluide sullo schermo del nostro PC e soprattutto ci regala un’esperienza estetica decisamente di tutto punto.

 

 

Il comparto grafico di Serum infatti è molto curato fin nei minimi dettagli, sottolineando la cura che il team di Game Island ha riposto nello sviluppo estetico del gioco. Evidente la grafica patinata sin dalle scene live action iniziali, per proseguire poi nelle fasi di gameplay, dove difficilmente notiamo glitch o bug grafici. I cali di framerate saranno minimi e non costanti, un punto decisamente a favore nella nostra valutazione complessiva di gioco, che sarà disponibile sia in modalità single player, sia in cooperativa, fino a 4 giocatori; modalità che in questa fase non abbiamo potuto testare. Un lavoro grafico approfondito, per questo gioco, che non corrisponde ad altrettanta dovizia di dettagli nel menu di gioco, il quale ci consente di personalizzare solo i comandi su tastiera (consigliati fino a un certo punto, sicuramente meglio adottare un controller per un’esperienza più fluida e per avere più controllo sui movimenti del nostro personaggio). Ben poche altre opzioni relative al gameplay sono regolabili ad hoc, come la difficoltà di gioco in primis. Un’opzione che forse ci avrebbe consentito di calibrare meglio le dinamiche di gioco altrimenti (spesso) frustranti.


Serum è un survival game dalle tinte puzzle e horror ben marcate che si presenta piuttosto punitivo, a livello di difficoltà imposta dal sistema di gioco. I nostri antagonisti saranno molteplici: oltre agli esseri e alle bestie mutanti che vagano per questo mondo caotico, anche il tempo sarà il nostro implacabile avversario. Un orologio che ticchetta e ci spinge sempre più in profondità negli angoli più oscuri, alla ricerca di risposte ai nostri quesiti, sarà sempre presente sul nostro braccio, dove lo scadere del tempo comporta la nostra morte, piuttosto molto costante. Il game over sarà frequente durante la nostra esperienza di gioco, che ci costringe a correre a perdifiato alla ricerca di nuove fiale e di checkpoint per non perdere i progressi di gioco, imponendoci un tasso di concentrazione (e di ansia) piuttosto elevato. Non per questo Serum non è un gioco da evitare, anzi: lo consigliamo a chiunque sia appassionato di survival apocalittici e di horror game, senza dimenticare l’aspetto rilevante di strategia e tattica che saranno sicuramente da implementare nella nostra esperienza. Una cosa è certa: il tempo stringe, e per noi non ci sarà nessuna pietà.


 

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