Men of War II Recensione: Best Way torna al grande classico

La recensione dell'ultimo capitolo della V Tylu Vraga Series, eccezionale saga RTS ucraina!

Men of War II arriva finalmente sul mercato dopo ben quindici anni di attesa, per riproporre un grande titolo che si è fatto valere nel sempreverde genere degli RTS. Il debutto del predecessore, infatti, come certamente ricorderete, risale all’ormai lontano 2009, quando il primo Men of War, a sua volta sequel diretto dei notevoli Faces of War e Soldiers, rigorosamente distribuito su un DVD fisico e pacchettizzato, come si usava ai bei tempi, si è fatto decisamente valere nella sua nicchia di riferimento, magari non segnando una vera e propria pietra miliare come i classici Command & Conquer o Warcraft vari, certo, ma restando comunque nel cuore degli appassionati del genere. Lo sviluppatore ucraino Best Way torna quindi sul suo successo maggiore, la V Tylu Vraga Series, con un nuovo episodio, per traghettare la serie nei tempi moderni. Andiamo a scoprirlo insieme.

Men of War II
Men of War II presenta tantissimi veicoli storici con una precisione di dettagli impressionante

La “via migliore” all’approccio della strategia in tempo reale, tanti nomi per una saga unica

Al solo nominare il nome del developer Best Way parecchi tra gli “RTS-addicted” all’ascolto avranno avuto un piccolo sussulto, infatti la casa di software ucraina, da venti anni a questa parte, è un vero punto di riferimento per quanto riguarda le produzioni europee del genere, specie in particolare per il sempreverde filone dei cosiddetti WWII Games. Solamente un titolo, nella storia della software house, si focalizza invece sulla Prima Guerra Mondiale, ovvero Battle of Empires: 1914-1918, e la vede peraltro nel solo ruolo di pubblisher. Tutti gli altri titoli prodotti da loro in due decenni, infatti, appartengono alla V Tylu Vraga Series, che abbiamo citato nel cappello della recensione, che magari conosceranno in pochi, specie per il fatto di non avere un franchise forte di riferimento, a differenza di tante altre saghe di lunga data, come ad esempio un Age of Empires qualsiasi. La serie strategica ucraina ha infatti la bizzarra caratteristica di cambiare spesso il titolo del gioco, nella localizzazione internazionale, confondendo i giocatori meno attenti, che perdono il senso di continuità. Ripercorriamo brevemente le tappe della serie, cavallo di battaglia di Best Way. Tutto inizia nel 2004 con il primissimo episodio della saga В тылу врага (nome originale ucraino), con cui la software house inizia farsi conoscere sul mercato videoludico, ovvero Soldiers: Heroes of World War II basato sugli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, e con meccaniche RTS davvero intriganti e ben rifinite. Un team di quasi cento persone lavora al gioco, realizzando un piccolo capolavoro di azione, strategia e tattica, riscuotendo successo a livello mondiale, con la distribuzione di 1C Company e Codemasters.

Da allora però inizia la tradizione dei nomi diversi per il mercato mondiale, che non adotta stranamente un vero brand unico, poiché già nel 2005 В тылу врага: Диверсанты, espansione stand-alone del primo gioco, viene chiamata Silent Heroes: Elite Troops of WWII, i successivi spin-off V tylu vraga: Diversanty 2, del 2006, basato sul personaggio della tiratrice scelta Ekateriny Strelnikovoy ed il suo sequel diretto Diversanty 3, basato sulle missioni di sabotaggio, restano confinati in patria, mentre il seguito diretto del primo capitolo, chiamato in patria В тылу врага 2, conosce un gran successo a livello internazionale, distribuito anche da Ubisoft ed intitolato Faces of War. Questo titolo si basa sul moderno 3D Engine GEM 2 e ripropone le meccaniche RTS di base della serie, lasciando il comando di un manipolo di poche unità, divise tra Alleati, Sovietici e Tedeschi. Dopo tre anni, nel 2009, è il turno del terzo episodio principale, В тылу врага 3, basato sul medesimo engine e distribuito worldwide con il nome di Men of War, attuale riferimento del franchise stesso. Tornano le tre campagne principali, disponibili solo in single player, arrivano nuovi territori conquistabili, Africa inclusa, e viene sviluppata una complessa modalità multiplayer online che include anche speciali missioni per il Giappone. Il gioco riceve anche interessanti espansioni e stand alone come Red Tide, Vietnam ed il dittico Assault Squad, molti di questi finiscono anche nel catalogo della leggendaria FX Interactive, diventando dei veri classici del genere. Su Steam è disponibile un enorme bundle dedicato alla serie ucraina, che trovate a questo LINK. La saga resta in silenzio fino al 2020 quando arriva un interessante episodio MMO, limitato al solo mercato sovietico, ed oggi è finalmente il turno del quarto episodio principale, Men of War II.

Men of War II
Men of War II anche nel dettaglio degli edifici costituenti lo scenario abbonda in particolari

Men of War II: il grande ritorno della strategia di qualità, con una inedita modalità narrativa

Iniziamo subito parlando dei requisiti minimi per far girare il titolo, anche se su Personal Computer, oramai, i dischi che girano sono un romantico ricordo del passato. La configurazione base non è in verità affatto esosa, e si accontenta persino dell’ormai vetusto Windows 7 (che però Steam ha smesso di supportare), con processore Intel Core i5, ed una scheda video Nvidia GeForce GTX 660 da 2GB, ed almeno 8 GB di RAM. Se però volete assolutamente il meglio vi toccherà dotarvi di Sistema Operativo Windows 10/11, una più performante CPU Intel Core i7 7700k, con moderna NVidia GeForce RTX3070 for 4K (supportato se disponibile). Attenzione però, se abitate a Sassustrittu, frazione di Carbonia, o nelle remote alpi svizzere, perché per giocare a Men of War II è richiesta la connessione permanente. Non fatevi infine mancare 25 GB di spazio disponibile sul Disco Rigido e le librerie DirectX 11. Una curiosità gratuita, lo sapevate che dal nome Direct X deriva il prototipo DirectX Box, che ha poi dato vita alla famiglia di console Microsoft? Se non ne eravate a conoscenza ora la vostra vita è migliore. Il gioco gira anche su Linux e SteamOS.

Formula che vince non si cambia, verrebbe da dire, ed ecco che Men of War II ripropone la maggior parte delle caratteristiche ludiche del predecessore, incluso, ovviamente, il setting ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. Del resto i designer del titolo precedente, Dmitry Morozov e Chris Kramer, hanno fatto un lavoro eccezionale. Al contempo, però, offre due approcci principali al titolo, quello classico e tattico da RTS visto finora nei vari titoli della V Tylu Vraga Series, ma anche una inedita modalità più narrativa, con cui è possibile gustarsi al meglio le famose storie di guerra dei grandi eroi del fronte, con filmati di qulità cinematografica eccezionali, oltre ad un livello di personalizzazione davvero molto curato. Altro è solo combattere nei panni dei generali sovietici, ad esempio, altro è immergersi nelle loro commoventi storie personali, e capire le motivazioni che spingono a certe decisioni piuttosto che ad altre, e la stessa cosa si può dire dei gerarchi nazisti che, consapevoli dell’ormai imminente caduta del regime tedesco, fanno vedere come i falchi di Adolf Hitler abbiano debolezze come tutti gli altri. Le splendide sequenze cinematiche con voci doppiate in inglese (e russo, se volete), sono stupende da vedere e fanno immedesimare molto nel gioco.

Men of War II
Quando scoppia la battaglia, ogni anfratto è una nuova strategia di fuga!

Grandissime ambizioni si delineano sul Fronte Occidentale, la storia la scrivono i coraggiosi

Tutto è più grande, più bello e più sontuoso che in passato. Se ricordate il già enorme numero di unità disponibili per il precedente Men of War, rimarrete stupiti da quanto questo sia aumentato esponenzialmente, con una notevole accuratezza storica di uomini, armi e particolari.  Davvero uno dei roaster più completi mai visti nella lunghissima storia dei WWII Games, tre diversi eserciti ben differenziati, ben 45 battaglioni personalizzabili e circa 400 unità diverse ed uniche.  L’Intelligenza Artificiale delle truppe nemiche è stata parecchio migliorata rispetto al passato, ed è davvero convincente. Eccezionale il livello di dettaglio di edifici, costruzioni, obiettivi strategici, mezzi cingolati, aeroplani storici, carri armati e d’assalto, bunker e trincee, con animazioni degli elementi naturali molto convincenti. Lo stesso dicasi della fanteria e delle singole unità pedestri, con personaggi peculiari, fittizi e realmente esistiti, che davvero pare un peccato dover distruggere durante le varie missioni, ma la guerra è guerra, ricordiamolo. Preferirete giocare nei panni degli alleati o dei sovietici nella Modalità Campagna? A voi la scelta.

La gestione di basi e truppe è però per la maggior parte automatica, con interazione limitata rispetto ad altri mostri sacri del genere, limitando il focus sulle scelte tattiche delle unità selezionate per le singole missioni. Sulla falsariga dei classici Commandos, per capirsi. La modalità costruzione, per contro, è davvero intrigante, e dona grandi soddisfazioni, perlomeno finché le truppe nemiche non decidono di far esplodere ogni cosa, ovviamente. Ogni singola unità è importante, in questo titolo, ed inoltre può essere controllata direttamente, per una precisione davvero chirurgica. Oltre ad aumentare parecchio l’immedesimazione ed il fattore realismo. La differenziazione tra Fronte Occidentale ed Orientale è davvero ben strutturata, con biomi tipici dei luoghi citati, ed una buona caratterizzazione. L’enorme quantità di unità terrestri, fanteria, mezzi bellici ed edifici è davvero stupefacente, e vi lascerà a bocca aperta.

Men of War II
Particolare importanza nel gioco assumono le trincee, soprattutto per mettere al sicuro unità particolarmente preziose

Men of War II e le sue due anime: dalle esperienze cinematiche estreme al classico multiplayer all’ultimo sangue

Si, siamo ancora scossi dalla forte componente narrativa del titolo, lo ammettiamo, che quasi ci ha commosso con le sue eccezionali cinematiche, ma le soprese tecniche del titolo devono ancora venire. Una delle cose che colpisce di più è inoltre l’utilizzo strategico degli effetti sonori! Ci sono infatti suoni unici, tantissimi, legati ad una specifica azione ed unità che permettono, sentendoli, di realizzare una ulteriore pianificazione tattica. Questa caratteristica è una delle più intriganti dell’intero titolo. il comparto audiovisivo è affascinante nel suo complesso, e se possedete un sistema da gioco di ultima generazione potrete godere di feature all’avanguardia come supporto grafica Ultra HD in 4K, anche per schermi con proporzioni Ultra Wide a 21:9, magari con impianto sonoro Dolby Surround Atmos, che accompagna un rendering in tempo reale basato sulla fisica del gioco ed una stupefacente elaborazione multithreading a 64 bit.  L’audio strategico è una trovata eccezionale, che, con i mezzi giusti, si trasforma in una vera e propria esperienza sensoriale a tutto tondo. La possibilità di passare da una sorta di isometria, tramite zoom sempre più ravvicinati, ad una vera e propria prima persona, rende anche l’esperienza visiva molto appagante. Una nota dolente per quanto riguarda la localizzazione in italiano, del tutto assente, nonostante il supporto a ben dodici lingue totali, di cui inglese e russo anche doppiate e persino cinese e cantonese sottotitolate. Speriamo in una futura patch di traduzione.

Non manca infine una grande cura per la sezione multiplayer, con tanto di classifiche visibili worlwide. La notevole componente online offre davvero tantissimo, e viene definita dallo stesso sviluppatore come la modalità multiplayer più grande e varia nella storia dell’intero franchise. Si parte dalle modalità classiche, che ricalcano quelle delle ultime installazioni della serie, e permettono di utilizzare tutte le singole unità insieme. Combat, ad esempio prevede la vittoria, mentre Assault Zone è una vera gara a punti, assegnata sia dall’attacco che dalla difesa delle strutture. Front Line riutilizza il classico escamotage del Fog of War, limitatamente alle zone nemiche, e valuta quanto territorio si conquista, anche nella variante asimmetrica Incursion. Oltre a queste è presente l’innovativa modalità Combined Arms, che permette qualcosa di molto più immediato. La presenza dei campionati e la possibilità di utilizzare le lobby personalizzate rende tutto molto più divertente. Ben strutturata anche la modalità cooperativa, per un massimo cinque giocatori insieme, anche se il massimo divertimento, ovviamente si ottiene dalla classica skirmish e dal match making. Oltre alle schermaglie base è possibile anche scontrarsi in apposite mappe progettate per i combattimenti match uno contro uno fino agli scontri 5vs5, in vere guerre all’ultima unità, che privilegiano sempre, è bene ricordarlo, la fine pianificazione strategica alla forza bruta. Un RTS bellico eccezionale, che saprà conquistare il cuore degli appassionati.


Lo sviluppatore ucraino Best Way si è decisamente messo in testa di creare l’RTS definitivo a tema Seconda Guerra Mondiale, e possiamo affermare che ci sia andato maledettamente vicino, con un Men of War II che davvero è la migliore installazione della saga, tutto è più grande e sontuoso, ben diviso tra modalità narrativa, single e multiplayer, utilizzando persino il comparto sonoro a fini strategici. Il titolo è disponibile a partire dal 15 Maggio 2024 nei maggiori store online, come Steam, che trovate qui, Epic Games ed altri. Della pubblicazione del nuovo gioco si è occupato il prolifico Fulqrum Publishing, pubblisher ceco celebre per il moderno King’s Bounty. Se amate i WWII Games ed in generale gli Strategici in Tempo Reale, avrete per le mani una piccola e curatissima perla, un titolo solido, intrigante e davvero ben realizzato.


 

V MENSILE
V007 Mensile
Appassionato e storico del videogioco, Fabio D'Anna scrive di opere videoludiche, film e serie tv dal 2008. Tra le tante realtà del settore ha collaborato con Art of Games e siti come Retrogaming History, Games Collection, Games Replay, Games Village e riviste come PS Mania, PSM, Game Republic, Retrogame Magazine, Game Pro, oltre che col Museo VIGAMUS. Ha anche organizzato due edizioni della Mostra Archeoludica ed ha scritto due libri dedicati a PAC-MAN e Star Trek. Nella vita colleziona console PONG based ed alleva cagnoline, tra cui spicca Zelda.