Sea of Thieves Recensione: i pirati fanno porto su Playstation

Sea of Thieves

Sea of Thieves ha una lunga storia alle sue spalle fatta di ombre e luci, alti e bassi, che nel corso del tempo lo hanno portato a crescere fino a farlo diventare uno dei migliori giochi pirateschi sul mercato. A distanza di ben 6 anni dalla pubblicazione sulle piattaforme Xbox e PC, il titolo è arrivato finalmente su Playstation 5. Dopo che Microsoft ha acquisito Activision Blizzard e Zenimax nel corso degli ultimi quattro anni, la compagnia ha fatto un cambio di rotta. L’intento di Microsoft è ormai ben chiaro a tutti: rendere il videogioco disponibile su tutte le piattaforme. La società è quindi pronta a salpare su un vasto oceano di opportunità senza confini, cercando di tastare ad agio il nuovo continente appena “scoperto”, quello di Sony e Playstation. Ci stiamo avvicinando, con molta calma, a quella che sembra la fine della console war e delle esclusive conducendo alla nascita di una nuova epoca del videogioco. D’altronde, come ha già lasciato intendere Phil Spencer, Microsoft Gaming ha solo lanciato l’aperitivo delle sue esclusive su Playstation. Conclusa questa breve prefazione sul panorama odierno dell’industria videoludica torniamo a parlare di Sea of Thieves con un piccolo paragrafo che spiega le meccaniche di gioco per chi non ha messo mani sull’universo piratesco creato da Rare.

Sea of Thieves
Jack Sparrow vi attende in Sea of Thieves!

Sea of Thieves: sciabole, pistole e tante isole da esplorare

Per chi non ha familiarità con il titolo creato da Rare o non ha mai avuto modo di provarlo su PC o Xbox prima dell’arrivo su Playstation 5, in questo paragrafo andrò a spiegare quelle che sono le meccaniche ed il gameplay del gioco. Il gameplay di Sea of Thieves è semplice ed immediato, ma ha bisogno di tempo per essere padroneggiato dal giocatore. Innanzitutto, il vostro compito in quanto pirata è quello di andare alla ricerca di tesori perduti tra le isole degli High Seas, grazie a degli indizi e mappe che vi daranno le varie gilde presenti nel mondo di gioco. Trovato uno o più tesori, è il momento di tornare ad uno dei tanti insediamenti per consegnare gli scrigni colmi d’oro e ricevere la nostra ricompensa, permettendoci di salire anche di livello in quella gilda. Attenzione però, tornare all’insediamento non sarà poi così semplice perché una nave ricca di bottino è sinonimo di pericolo. Altri giocatori potranno vedervi all’orizzonte e decidere se varrà la pena attaccarvi o desistere. In caso di attacco le vostre abilità nel combattimento navale vi torneranno utili, grazie all’utilizzo dei cannoni ed una buona gestione della vostra imbarcazione.

Le navi disponibili variano in base alla grandezza del vostro gruppo: la Sloop può contenere fino ad un massimo di 2 giocatori, il Brigantino fino a 3 membri, mentre il Galeone che può ospitare un massimo di 4 membri della ciurma. Le dimensioni non solo modificano la gestione della nave, dove la componente di cooperazione con la ciurma diventa essenziale per gestire le vele, l’ancora e le armi, ma sia la velocità che la mobilità. Le modalità di gioco sono suddivise in due categorie, una competitiva che vi darà maggiori ricompense ed una “cooperativa” con minori ricompense, ma non vivrete con l’ansia di un possibile agguato. Sea of Thieves non finisce qua e troverete anche delle storie da seguire, come quelle dedicate a Pirati dei Caraibi, Monkey Island o Shores of Gold. Queste storie vi porteranno ad esplorare il mondo di gioco alla scoperta di nuovi orizzonti e donando un’esperienza unica e diversa da quello che il gioco offre solitamente. Le storie raccontate sono interessanti e divertenti da seguire, arricchendo il mondo di gioco grazie a nuove ricompense e misteri da svelare. Chi invece ama la componente competitiva (PvP), troverà interessante cimentarsi nell’arena. Non è una convenzionale arena a cui molti sono abituati, bensì l’oceano sarà il vostro terreno di battaglia dove, a suon di cannoni e astuzia, dovrete sconfiggere gli avversari. Ovviamente, prestate attenzione a non essere abbordati o dovrete fare i conti anche con gli avversari sulla vostra nave! In conclusione, Sea of Thieves offre un palco scenico in cui il giocatore fa da protagonista con tante interessanti iniziative proposte da Rare che riusciranno a tenervi incollati allo schermo, specie se giocato in compagnia di amici.

Sea of Thieves
All’alba di un nuovo giorno sui mari, niente è meglio di una canzone

Pregi e difetti della vita piratesca su Playstation

Ebbene sì, è giunto il momento di solcare le onde dell’oceano anche su Playstation, ma come si comporta Sea of Thieves sull’ammiraglia Sony? In questo paragrafo cercherò di dare risposta a questo quesito che in molti si chiederanno. Il titolo trae ovviamente vantaggio da tutte le novità tecniche che la console ha da offrire, grazie all’High Dynamic Range (HDR) completamente configurabile in-game poiché non utilizza le impostazioni HDR della console. Inoltre, Sea of Thieves dispone di due modalità grafiche: la prima è quella di default a 60 fps, mentre la seconda sblocca addirittura i 120 frame al secondo. Nonostante questa possibilità di giocare a prestazioni elevate però, la qualità grafica calerà passando ad una risoluzione di 1080p. La modalità prestazioni a 120 fps non garantisce un frame rate stabile e infatti si può notare come il frame cali di tanto in tanto, specialmente nei pressi degli Avamposti. Inoltre, il frame rate oscilla molto spesso e non garantisce un’esperienza uniforme e granitica, contribuendo a creare un’esperienza altalenante ed al di sotto degli fps riportati. Infine, si può notare che alcuni elementi grafici distanti risultano “seghettati”, un chiaro segnale di una risoluzione inferiore ed anche dell’assenza di un anti-aliasing.

Sea of Thieves
Pirati scanzonati e festanti!

Per quanto riguarda la modalità a 60 FPS, l’esperienza risulta molto gradevole grazie ad una risoluzione in 4K che garantisce una qualità grafica straordinaria. Il frame rate risulta abbastanza stabile, seppur con qualche incertezza sempre negli insediamenti o nei momenti più concitati dove ho notato piccoli micro-stuttering, ma niente di cui preoccuparsi. Come per la modalità a 120 FPS, anche qui gli elementi distanti possono risultare “seghettati”, chiara mancanza di un filtro anti-aliasing, ma in maniera molto ridotta. Un ultimo neo di questo porting è la lentezza nel caricare le texture, cosa che mi ha stupito considerando l’hardware e soprattutto l’SSD che dispone la Playstation 5. In ogni caso, il gioco saprà incantarvi e ogni isola vi regalerà diversi scorci panoramici in cui soffermarsi ad ammirare il paesaggio. Il mondo di gioco non risulta monotono e ci saranno diversi biomi da esplorare: isole vulcaniche colme di eruzioni, zone ancestrali con un’aura cupa, antiche isole che richiamano a gran voce l’architettura Azteca/Maya. Insomma, c’è tanto da vedere e soprattutto per tutti i gusti. L’acqua del mare è forse la cosa migliore che vedrete nel gioco. La fisica dell’oceano è stata realizzata in maniera impeccabile: l’intensità con cui le onde si alzano infrangendosi sullo scafo, gli schizzi d’acqua che si formano ed i colori vividi delle acque caraibiche creano un connubio perfetto.

Insomma, questo gioco vi farà di certo venire la voglia di fare un tuffo al mare e spiaggiarsi per giornate intere, ma non è tutto oro ciò che luccica. Purtroppo, sarà che il titolo è appena arrivato su Playstation 5, ma qualche problema con il netcode è presente. Il giorno stesso in cui i server sono stati aperti in occasione del lancio ho riscontrato problemi nel creare la sessione di gioco con un bel crash sulla home. Riavviato il gioco ho cercato di entrare nella sessione precedentemente creata, ma dopo pochi secondi sono stato buttato via dalla sessione. Fortunatamente è stato solo un caso isolato, probabilmente dovuto ad un sovraccarico dei server a causa dell’arrivo su Playstation 5. Infine, aspettatevi un po’ di lag di tanto in tanto che potrebbe causare qualche fastidio, specie se state combattendo in mare o in terra. Tirando le somme, la situazione su console non è tragica ed il titolo risulta godibile, nonostante si porta dietro alcuni difetti presenti dall’uscita.


Sea of Thieves arriva finalmente su Playstation 5 portandosi dietro sia i pregi che i difetti che lo hanno caratterizzato fin dall’uscita nel lontano 2018. L’esplorazione, la navigazione ed i tanti tesori e misteri da scoprire fanno il canto del cigno di questa produzione. Il combattimento navale, così come la gestione della nave, sono stati ben realizzati e curati in ogni minimo dettaglio. Peccato solo per il combattimento via terra, che rimane molto acerbo rispetto a quanto è stato curato tutto il resto. Una nota dolente va segnalata per questo porting su Playstation 5 che, seppur godibilissimo, presenta alcuni problemi legati al lenta gestione delle texture, lag e problemi al net-code. In conclusione, Sea of Thieves offre un’ampia scelta di missioni, un Season Pass e una vasta gamma di personalizzazioni del pirata e del vascello. Un titolo da non lasciarsi scappare soprattutto se giocato in compagnia e che offre tante ore di divertimento, una piccola “Perla Nera” che finalmente può essere giocata al di fuori dell’ecosistema di Microsoft!


 

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