A un anno di distanza dal rilascio ufficiale di Dead Island 2, non ho problemi ad ammettere che mi sia piaciuto più della maggior parte di quelli che conosco: un fantastico picchiaduro in prima persona a base di zombi che è riuscito a soddisfare la mia brama di titoli del genere, rimasta inappagata dai tempi di Dead Rising (sì, il primo). Ho apprezzato tantissimo il feeling dei combattimenti corpo a corpo, il level design dell’ambientazione, l’estetica strepitosa, persino le battute tra i personaggi e la storia di fondo. In poche parole, amo alla follia HELL-A.
Dead Island 2: quante vibrazioni rabbiose per un festival new age
Avendolo inserito di diritto tra i giochi in cui cerco rifugio di tanto in tanto, pure se l’ho completato in lungo e in largo all’epoca, penso di essere il target perfetto per il nuovo DLC appena rilasciato, che aggiunge nuove armi, nuovi mostri e naturalmente una nuova area ispirata alle manifestazioni americane all’aperto come il Coachella (non a caso, SoLA è uscito poco dopo la fine dell’edizione 2024), ma con un bel po’ di non morti aggiuntivi sul palco. In primo luogo, l’intero festival, strutturato quasi come un parco a tema, non potrebbe replicare meglio la sensazione di trovarsi in una rassegna musicale di grande portata, e lo fa attraverso il classico spirito parodistico che ha sempre caratterizzato Dead Island 2. L’intera mappa, dal prato gigantesco alle bancarelle di cibo venduto a prezzi esagerati, dagli incredibili palchi a tema ai numerosi edifici logistici, sembra proprio un evento elevato a potenza, nel bene e nel male. Il tutto non è limitato all’estetica, perché il parco è opportunamente equipaggiato con strumenti letali e orde di zombi posizionate ad hoc per dare il via a carneficine spettacolari. La storia riprende un intreccio irrisolto del gioco principale, aggiunge una nuova serie di missioni tanto bizzarra quanto divertente, e inizia a rispondere ad alcune domande di fondo sui motivi che hanno scatenato l’apocalisse e che si spera verranno chiariti definitivamente prima o poi. Purtroppo, il plasma che luccica non è tutto oro rosso, e SoLA viene in parte frenato da una mancanza di ricompense e potenziamenti che diano reale soddisfazione, uno dei difetti dell’originale, ma soprattutto da un ultimo boss decisamente ostico e dotato di poteri unici che ci costringono ad una lunga battaglia impari, da ripetere per intero qualora non riuscissimo a soggiogarlo. Se non altro, la ricompensa che ci attende al termine dell’ordalia è l’arma da lancio più spettacolare del gioco.
Conclusioni
A parte qualche problemino, SoLA è esattamente quello che mi aspettavo: un’espansione di Dead Island 2 che approfondisce la storia al punto giusto e regala svariate ore di divertimento supplementari, qualcosa che il precedente DLC, Haus, non era proprio riuscito a fare.
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