“Telefonia” è un termine che al giorno d’oggi fatica a incapsulare l’importanza che il settore mobile ha ormai ottenuto all’interno della nostra società. Lo smartphone rappresenta certamente un bacino di comunicazione tra noi e il resto del mondo, ma è anche una finestra per l’intrattenimento, un luogo di lavoro e, in certi casi, un vero e proprio status symbol. Con il realme 12 5G, realme sembrerebbe puntare innanzitutto su quest’ultima categoria, proponendo sul mercato di medio livello un prodotto che ambisce a mettersi in mostra e a competere con le estetiche di quei prodotti il cui costo supera spesso e volentieri le tre cifre.
Il tratto più caratteristico del realme 12 5G è infatti il suo aspetto, il quale richiama esplicitamente e consapevolmente le forme eleganti dell’orologeria svizzera da polso ispirandosi a corone, ghiere, quadranti e persino ai cinturini. In pratica, lo smartphone mira a non sfigurare neppure all’interno dei prestigiosi corridoi della casa d’aste Sotheby’s, tuttavia non basta la sola estetica a soddisfare le necessità dell’utente comune. Volendo esplorare il prodotto al di là dalla mera forma, abbiamo passato un paio di settimane con il device, così da capire se il look ricercato si accompagni alle performance sostanziose che l’utente comune potrebbe desiderare.
realme 12 5G: componenti e materiali
All’interno della scatole – rigorosamente “giallo realme” – sono custoditi il telefono, una cover trasparente di protezione, un cavetto di ricarica USB Type-C e i vari carteggi di rito. Manca il charger, un’assenza che l’azienda giustifica adottando la formula abbracciata già da tempo dai suoi competitor, ovvero che l’assenza del caricabatteria sia funzionale alla decisione di voler sottostare alle filosofie eco friendly. Il realme 12 5G è disponibile in due colorazioni, il caratteristico e iridescente Twilight Purple e il sobrio, quasi austero, Woodland Green. Volendo perseguire uno standard classico di eleganza, quest’ultimo rappresenta probabilmente la scelta più congeniale, ancor più perché, contrariamente a quanto suggerisce il nome, la sua tonalità vira decisamente più al nero antracite che al verde foresta.
La costa dello smartphone è ricavata da ciò che appare come una plastica metallizzata dal forte impatto visivo. Si pone con la parvenza di una struttura solida, in tutto e per tutto comparabile ai profili in alluminio adoperati nei device di alto profilo, tuttavia al tatto questa rivela senza troppe ambiguità la sua vera natura, infrangendo del tutto la virtuosa illusione. Contrariamente a quanto suggerito dalla sola estetica, una volta preso tra le mani, il profilo dell’apparecchio sembra fragile e a buon mercato, inoltre attira a gran velocità impronte e aloni. Adoperare il guscio trasparente di protezione incluso nella confezione è caldamente raccomandato. Il lato positivo di una simile scelta è che, perlomeno, il peso del device è estremamente contenuto. Con i suoi circa 188g, l’apparecchio è sensibilmente più leggero rispetto agli esemplari d’alta gamma, ma anche a molti suoi competitor diretti.
Altrettanto riconoscibile è l’isola fotografica, la quale ha puntato per un design centrale e circolare che si accompagna con un decoro verticale che separa simmetricamente l’apparecchio. A livello di prese e funzioni, vale la pena rimarcare la presenza di una presa jack 3.5, un elemento la cui presenza sui nuovi smartphone è sempre più rara, ma che non mancherà di far felici coloro che preferiscono ascoltare la musica indossando cuffie dotate di cavo. Sul profilo sono anche presenti il pulsante del volume e il lettore di impronte digitali, il quale può essere adoperato per sbloccare l’accesso al telefono in alternativa al tradizionale codice o al riconoscimento facciale. L’apparecchio è inoltre dotato di un sistema di NFC a 360°, utile per chi ha ormai sostituito i pagamenti via smartphone a quelli con carta di credito, e del Mini Capsule 2.0, il sistema interattivo di notifica che si sta facendo largo su tutti i prodotti realme.
Display e performance
realme 12 5G si veste di uno schermo da 6.72 pollici. A differenza del suo parente “grande”, il realme 12 pro 5G, non vanta un OLED, ma si orienta su un più economico display LCD con risoluzione FHD+ (1920 x 1080 pixels), refresh rate da 120Hz e un solidissimo sistema di luminosità che può toccare i 950nit. Lo schermo è dotato di una cornice esterna, tuttavia questa non rappresenta che lo 8,6% dell’intera faccia del telefono, quindi non impatta significativamente sulla godibilità delle immagini. Considerata la fascia di prezzo in cui si colloca il prodotto, si tratta di prestazioni più che appaganti, le quali sanno valorizzare con arguzia la resa visiva di video e foto.
Inabissandosi nelle componenti interne, è possibile trovare un processore MediaTek Dimensity 6100+ 5G con 8GB RAM e una GPU Arm Mali-G57. Lo spazio di memoria proposto dal device è di 256GB, tuttavia l’archivio può essere espanso agilmente attraverso l’utilizzo di una qualsiasi scheda micro-SD. Un simile motore permette di mantenere molteplici app aperte senza incorrere in pesanti rallentamenti, si dimostra perfetto per un uso quotidiano e comune del device, tuttavia i suoi limiti sono evidenti quando si ha a che fare con un uso più intensivo dell’apparecchio. I videogame più esigenti, per esempio, non solo tendono a prosciugare rapidamente la batteria, ma offrono performance imperfette, perlomeno qualora le impostazioni grafiche degli stessi non vengano ridimensionate per adeguarsi alla contenuta potenza del chip alimentante lo smartphone. Difficilmente si può dunque etichettare il realme 12 5G come uno smartphone da gamer, tuttavia l’apparecchio è in grado di sostenere quasi tutti i titoli più popolari, a patto gli utenti siano disposti a tollerare qualche ingombrante compromesso.
A livello energetico, l’apparecchio vanta una batteria da 5.000mAh che regge competentemente i ritmi d’uso dell’utente medio, ma che se posta sotto stress arriva a fine giornata con una certa sete di elettricità. Nel nostro stress test, al termine di una decina di ore di streaming e gaming con il display a luminosità alta e refresh rate a impostazione massima, lo smartphone conservava una carica che si aggirava sul 20%. Un risultato dignitoso, ma che potrebbe non soddisfare le necessità di coloro che, per passione o per lavoro, passano le loro giornate senza mai staccare gli occhi dal telefonino. Il lato positivo è che la batteria sia in grado di supportare la ricarica rapida del 45W SuperVOOC, la quale permette di raggiungere la carica al 50% nell’arco di circa 30 minuti.
Macchina fotografica e orpelli algoritmici
realme sta recentemente concentrando i suoi sforzi sulla telefonia di fascia media, ma ponendo massima attenzione ai display e alle fotocamere, ovvero all’intero impianto visivo. Il realme 12 5G non fa eccezione, a sua volta cerca di offrire un apparato fotografico che si dimostra in grado di tener testa ad alcuni dei suoi competitor più prestigiosi. Nello specifico, stiamo parlando di un sistema composto da un sensore primario 1/1.67” da 108MP e da un secondario da 2MP, i quali si fregiano di un sistema di zoom-in-sensore 3x che promette di mantenere una più alta concentrazione di piexel rispetto al tradizionale zoom digitale. Frontalmente è invece posizionata una selfie cam da 8MP dotata di un sensore equivalente alla lunghezza focale di 25mm. A livello di video, il device è in grado di registrare clip fino ai 1080P/30fps, tuttavia l’impostazione base raccomandata è quella del più digeribile 720P/30fps.
In generale, la resa è buona, ma con un importantissima premessa: nel sistema sono presenti algoritmi particolarmente invadenti. In un’era in cui i produttori di telefonia hanno iniziato a introdurre intelligenze artificiali capaci di manipolare in tempo reale le immagini scattate, è forse ingenuo pensare che gli utenti possano avere pieno controllo della fotografia mobile, tuttavia il brand realme tende regolarmente ad adottare un approccio editoriale marcato. Il realme 12 5G produce dunque delle immagini di buona qualità, tuttavia le stesse si accompagnano ad alcuni “processi di ricostruzione” delle immagini e a impostazioni cromatiche che, se non sedate, finiscono con il dare vita a scatti sovrasaturati e sovraesposti che forniscono immancabilmente una rappresentazione spettacolarizzata della realtà. Questo “trucco” è perfetto per coloro che vogliono immortalare un momento per poi caricarlo immediatamente su Instagram, tuttavia coloro maggiormente orientati alla disciplina fotografica dovranno sudare non poco prima di tarare l’apparecchio perché si adegui ai loro comandi.
La presenza di algoritmi di perfezionamento si riverbera peraltro sull’intero sistema operativo. Volendo commercializzare device pronti all’uso, realme mostra la tendenza a introdurre tutta una serie di meccaniche più o meno occulte il cui scopo è quello di ottimizzare l’esperienza dell’utente. Un intento nobile, ma che fa riferimento a dei canoni che non necessariamente rispettano i desideri degli utenti più navigati. Una delle prime funzioni da disattivare è, per esempio, OReality Audio, un sistema di ottimizzazione del suono che però tende a distorcere l’audio di molte delle app da noi collaudate. Il software in questione è però tutto meno che un caso isolato. Coloro che decideranno di avvicinarsi al realme 12 5G finiranno quasi sicuramente in una di due categorie: alcuni accetteranno passivamente e con gioia gli automatismi del loro nuovo telefono, gli altri investiranno un paio di giorni a tarare il tutto al fine di personalizzare la propria esperienza mobile.
Il realme 12 5G è un prodotto esteticamente intrigante e dalle prestazioni più che funzionali. Dalla sua ha quindi degli elementi di pregio, tuttavia è fiaccato dal suo bizzarro posizionamento sul Mercato. Pur rimanendo all’interno delle offerte del brand, un investimento maggiore permette infatti di mettere le mani sul ben più interessante realme 12 Pro 5G, mentre il realme C67 e il realme 12x si pongono come alternative attrattivamente più economiche. Il realme 12 5G si trova in una posizione scomoda: è troppo fuori budget per essere propriamente considerato come un telefono “da battaglia”, tuttavia le sue performance non raggiungono gli standard necessari a garantire una competizione agguerrita all’interno del settore di fascia media. Il suo look è unico e attraente, ma non è detto che questa prerogativa sia sufficiente a soddisfare tutti i palati.