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Commedie più divertenti di tutti i tempi: i 10 film imperdibili


Si dice che ridere allunghi la vita… e allora noi con questo articolo speriamo di farvi vivere il più a lungo possibile. Ecco qua per voi dieci tra le commedie/film comici più amati di tutti i tempi, in una selezione (targata Vgmag ovviamente) il più eterogenea possibile che cerca di coniugare produzioni più commerciali ed altre più autoriali, da titoli moderni ad altri risalenti addirittura al cinema muto. Dieci film per ridere e sorridere – lo sappiamo che mancano tantissimi altri che avreste scelto, ma lo spazio è tiranno – lasciarsi andare al demenziale o offrire spunti di riflessione, perché una cosa non esclude aprioristicamente l’altra.


Una delle commedie per eccellenza: L’alba dei morti dementi (2004)

Il primo titolo della famosa Trilogia del Cornetto di Edgar Wright è un vero e proprio classico moderno, nonché un brillante omaggio alla storia del cinema horror-zombie. La storia segue Shaun (Simon Pegg), la cui vita monotona assume un nuovo significato quando i morti escono dalle tombe. Nel tentativo di salvare sua madre e il suo rapporto in crisi con la fidanzata, Shaun si mette in viaggio con il suo pigro coinquilino per affrontare l’apocalisse zombie. Con Wright che utilizza il suo stile caratteristico, Pegg e Nick Frost che si esibiscono al meglio e un sacco di effetti sanguinolenti, comici e sanguinolenti, L’alba dei morti dementi è diventata una delle migliori commedie horror di tutti i tempi.

Per favore, non toccate le vecchiette (1967)

Un capolavoro di Mel Brooks che ha irriso le sensibilità della società, The Producers (tradotto in italiano con l’orribile titolo Per favore, non toccate le vecchiette) segue il produttore di Broadway fallito Max Bialystock (interpretato da Zero Mostel) e il suo timido contabile Leo Bloom (interpretato da Gene Wilder) mentre mettono in atto un piano illecito per arricchirsi velocemente. Realizzando che se riescono a convincere le persone a investire in uno spettacolo destinato al fallimento, potranno tenere i soldi rimanenti, Max e Leo reclutano finanziatori per il loro musical, secondo loro un sicuro flop dal titolo Primavera per Hitler. Un film ai tempi accusato di controversie, diventato in seguito un vero e proprio cult, ricco di scene irresistibili e memorabili, all’insegna di una comicità che oggi non si potrebbe più fare.

Brian di Nazareth (1979)

Nel corso della storia cinematografica, non c’è nessun gruppo comico diventato tanto famoso, né tanto provocatorio, quanto i Monty Python. Più di ogni altro film da loro realizzato, Brian di Nazareth mette in mostra lo spirito iconoclasta nello smantellare idee sacre e argomenti seri in modi irresistibili e originali. La storia ruota attorno a Brian di Nazareth (Graham Chapman), un uomo nato nella stessa notte di Gesù e che viene spesso scambiato per il Messia, dando inizio a una serie di equivoci e situazioni esilaranti. Il film dei Monty Python è una fantastica satira del dogmatismo religioso, ricca di riferimenti taglienti al cristianesimo, alla politica, alla storia e persino alla letteratura classica, ricca di momenti che sono tanto spassosi quanto iconici.

Il grande Lebowski (1998)

Uno dei successi più amati dei Fratelli Coen, Il grande Lebowski mescola elementi da commedia dell’assurdo con il genere noir, dando vita un mistero intrigante e esilarante, per quello che è ormai un moderno classico. Protagonista è Jeffrey “Drugo” Lebowski (Jeff Bridges), un nullafacente appassionato di bowling che si trova coinvolto in una cospirazione criminale quando viene scambiato per un miliardario, anch’esso di nome Jeffrey Lebowski. Mentre il “Drugo” cerca un risarcimento per il suo tappeto sporco, viene risucchiato nell’oscura sottocultura criminale di Los Angeles e in un bizzarro caso di rapimento. Surreale, energico e ricco di citazioni, Il grande Lebowski è diventato un cult immediato, con interpretazioni memorabili di attori come John Goodman, Steve Buscemi, John Turturro, Julianne Moore e il compianto Philip Seymour Hoffman: un cast indimenticabile.

Tempi moderni (1936)

Charlie Chaplin ha realizzato molti dei primi capolavori del cinema e Tempi moderni è considerato tra i migliori film mai realizzati, non soltanto del relativo periodo storico. Ultima interpretazione di Chaplin nel suo iconico personaggio del vagabondo, il film segue un operaio vittima di licenziamento mentre lotta per adattarsi ai progressi industriali di un’America in rapida evoluzione. Facendo amicizia con una giovane donna orfana e senza casa, si sforza di trovare il suo posto nel mondo moderno. Chaplin volle rendere Tempi moderni un film per lo più silenzioso quando l’industria cinematografica aveva abbracciato i film sonori: una scelta coraggiosa, una metafora perfetta di ciò di cui parla il racconto, vittima proprio di quel progresso galoppante. Un perfetto mix di comicità slapstick e temi riflessivi, per una critica sociale sempre attuale.

Come vinsi la guerra (1926)

E naturalmente dopo Chaplin non poteva mancare il suo grande rivale Buster Keaton, con uno dei suoi capolavori. Come vinsi la guerra racconta la storia di Johnnie Gray e del suo amore immenso per la sua ragazza Annabelle Lee e per il suo treno, chiamato Il Generale, durante la guerra civile americana. Costretto ad arruolarsi nell’esercito confederato, Johnnie viene respinto a causa della sua occupazione ma per farsi valere rimane coinvolto in una situazione complicata quando spie dell’esercito dell’Unione rubano il suo amatissimo locomotore, per interrompere le linee di rifornimento della Confederazione. Sarà l’inizio di un’incredibile disavventura, ambientata per buona parte a bordo del treno in movimento, dove Keaton si esibisce in prima persona in coreografie e stunt strabilianti, che uniscono all’anima action quella vis comica tipica della sua particolare fisicità. Uno dei film muti, ma non solo, più memorabili di sempre.

Ricomincio da capo (1993)

Un classico della commedia americana recente, Ricomincio da capo vede Bill Murray nei panni di Phil Connors, un cinico meteorologo che si ritrova bloccato in un loop temporale quando viaggia a Punxsutawney per realizzare un servizio sul Groundhog Day (Il giorno della Marmotta) annuale. Condannato a vivere lo stesso giorno all’infinito fino a quando non sbloccherà un evento chiave, Phil sperimenta tutto, dalla gioia alla disperazione, scoprendo anche l’amore. Con una sceneggiatura intelligente e una performance eccezionale di Murray, che mostra sia la sua abilità comica che la sua anima drammatica, il film è anche una potente storia di auto-scoperta che ha conquistato decine di milioni di fan attraverso il suo mix fantastico e leggero.

Scemo + Scemo (1994)

Jim Carrey e Jeff Daniels sono gli assoluti protagonisti nei panni di Lloyd Christmas e Harry Dunne, due amici dal cuore d’oro ma non troppo svegli che si preparano a vivere un’avventura improbabile. Quando il duo scopre un sacco di soldi nella limousine di Lloyd (Carrey), cerca di restituirlo alla donna che l’ha smarrito, ignorando il fatto che fosse stato lasciato come parte di un affare con la mafia. Con gangster e poliziotti alle calcagna, il film trova miriadi di opportunità per una comicità senza senso, delirante, così assurdamente idiota da essere paradossalmente geniale. Politicamente scorretto, Scemo + scemo lascia il pubblico esterrefatto e in preda a risate senza freno, anche proprio per la stupidità no-limit messa in scena dal regista Peter Farrelly e da due attori in stato di grazie e perfettamente complementari.

Arizona Junior (1987)

Il secondo film realizzato dai Fratelli Coen, dopo l’intenso thriller neo-noir Sangue Facile (1984), Arizona Junior ha stabilito la propensione del duo a mescolare generi con risultati bizzarri ma assolutamente accattivanti. Un mix di atmosfere crime, comicità folle e assurdità pura, accompagna la storia d’amore tra un ex detenuto e una poliziotta. Quando i due scoprono di essere incapaci di avere figli, rapiscono uno dei cinque gemellini di un milionario cacciandosi in una paradossale disavventura. Nicolas Cage è al suo meglio nella verve comica, brillante e sopra le righe, nel ruolo dell’ex detenuto H.I. McDunnough, mentre Holly Hunter completa la sua esuberante eccentricità in modo complementare. Un film caratterizzato dalla sua selvaggia creatività, dalla sua storia inarrestabile e dallo stile surrealista e stravagante, ormai marchio di fabbrica dei fratelli Coen.

Borat (2006)

Sacha Baron Cohen è ha interpretato dozzine di personaggi fuori di testa nel corso della sua carriera, ma la sua creazione più iconica è sicuramente Borat Sagdiyev, un giornalista kazako che viaggia in America per realizzare un documentario sugli “U, S and A.” Interagendo con veri americani, spesso esponendo i pregiudizi nazionali attraverso il suo comportamento oltraggioso, Borat si confronta con tutti i tipo di umanità, ottenendo reazioni imprevedibili e a tratti spiazzanti, che mettono a nudo pro e – soprattutto contro – della società a stelle e strisce. Nonostante sia stato oggetto di molte polemiche, il film funziona grazie alle incredibili abilità di improvvisazione del suo protagonista, al suo approccio iconoclasta e alle sue sensibilità affilate riguardo agli elementi più oscuri della cultura d’Oltreoceano.

Commedie – Bonus d’autore: Io e Annie (1977)

Quasi cinquant’anni e non sentirli: Io e Annie resta ancora il capolavoro definitivo di Woody Allen, qui come spesso in carriera nelle sue molteplici fasi di scrittore, regista e protagonista. La storia segue un comico nevrotico di New York, Alvy (Allen), mentre si innamora di una stravagante aspirante cantante, Annie Hall (Diane Keaton). Esplorando la relazione della coppia nel corso di diversi anni, il film affronta temi come l’amore, le difficoltà e le lotte che si presentano all’interno di ogni relazione. È diventato noto per il suo approccio innovativo alla narrazione, che include l’uso di flashback, interruzioni della quarta parete e immagini surreali. Tuttavia, presenta anche molte gag per essere un film veramente divertente oltre che uno sguardo (ir)razionale sull’amore. Annie Hall ha vinto un totale di quattro premi Oscar, incluso il Miglior Film, e il suo impatto sulla cultura popolare continua ad essere prevalente oggi.

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