Matthew Karch, fondatore di Saber Interactive, ha difeso il suo ex datore di lavoro Embracer Group e il CEO Lars Wingefors.
Dopo diversi anni di rapida espansione attraverso fusioni e acquisizioni, lo scorso maggio il colosso svedese dei giochi ha annunciato che un accordo da 2 miliardi di dollari era fallito all’ultimo minuto, inducendolo a intraprendere un programma di ristrutturazione che avrebbe comportato la chiusura di studi e la cancellazione di numerosi progetti.
La ristrutturazione, ora completata, ha comportato la riduzione di quasi 1.400 posti di lavoro e la cancellazione di 29 giochi non annunciati durante un periodo di sei mesi nel 2023.
Embracer ha chiuso il team di Saints Row, Volition, Campfire Cabal e lo studio di TimeSplitters, Free Radical Design, mentre sono state vendute aziende come Gearbox, di Borderlands, e Saber Interactive.
In un’intervista rilasciata a GamesIndustry.biz, l’ex dirigente di Embracer, Matthew Karch, che rimane azionista dell’azienda, ma ora è a capo del nuovo proprietario di Saber, Beacon Interactive, ha dichiarato che la società ha fatto del suo meglio per salvaguardare i posti di lavoro, ove possibile.
“Per molto tempo Lars [Wingefors] è stato una specie di bambino prodigio“, ha detto. “Non poteva sbagliare, era sulle copertine delle riviste e Lars è un ragazzo piuttosto umile. Non è che prende tutti i suoi soldi e li spende. Sì, ha comprato alcune cose che le persone ricche possono comprare, ma è stato molto criticato, soprattutto in Svezia.
“In primo luogo, è stato denunciato per il fatto di essere ricco e poi per il fatto che le azioni Embracer non hanno retto nell’ultimo anno. Anzi, sono scese in modo significativo e precipitoso e credo che, su base relativa, siano scese più di quasi tutti gli altri, soprattutto perché in questi giorni sembra essere un’azienda che tutti amano prendere di mira.
“Ma, a mio avviso, nessuno è stato guidato da un senso di equità e ragionevolezza come Lars“, ha proseguito Karch. “Il processo che abbiamo dovuto affrontare per terminare gli studios è stato assolutamente… ci ha ucciso“.
“Dico ‘noi’ anche se non faccio più parte della società, perché mi sento come se… voglio dire, ho ancora delle quote, ho ancora dei rapporti stretti e dei buoni amici, e ovviamente gli auguro di avere successo laggiù. Ma direi che Embracer ha cercato più di chiunque altro di salvare quanti più posti di lavoro possibile“.
I licenziamenti nell’industria dei videogiochi sono stati molto diffusi negli ultimi anni, e Karch ha affermato che i tagli al personale di Embracer “non sono stati peggiori o più significativi di quelli che si sono verificati in qualsiasi altra situazione”.
In particolare, solo in quest’ultimo Microsoft ha annunciato di tagliare 1.900 posti di lavoro tra Xbox, Bethesda e Activision Blizzard, Unity ha dichiarato che licenzierà circa 1.800 dipendenti e Sony ha confermato di eliminare 900 ruoli in PlayStation.
“Alla GDC ci hanno fatto i complimenti a destra e a manca per aver lasciato il malvagio Embracer“, ha detto Karch a GI.biz. “Ma queste sono le persone più gentili che abbiate mai incontrato. Lars ha un archivio di videogiochi. Ama i giochi. Vive per i giochi. Non è un uomo in giacca e cravatta, anche se la indossa per le presentazioni del mercato azionario, è un uomo di giochi“.
Per quanto riguarda le sfide che Embracer ha dovuto affrontare, Karch ha dichiarato: “Do la colpa al fatto di essere una società quotata in borsa per alcuni dei problemi di Embracer. E attribuisco la colpa al fatto che le persone cerchino di approfittare della miseria altrui, vendendo allo scoperto le azioni, che ha portato a una depressione del prezzo delle azioni dell’azienda e quindi ad alcuni licenziamenti“.
“Ma non scommetterei contro Lars in questo momento. È davvero al settimo cielo. Non lo sentivo così fiducioso da molto tempo e credo che abbiano reso la società abbastanza piccola – ancora grande, ma abbastanza piccola – da essere gestibile… Hanno in cantiere alcune cose fantastiche, che conosco e che non sono state annunciate, che credo piaceranno alla gente”.
“Quindi sono ottimista su di loro. Gli voglio bene e per me è stata una cosa dolceamara andarmene, ma è successo. Penso che sia una grande azienda e che siano persone davvero fantastiche. Mi dispiace solo che l’ultimo anno sia stato così stressante, lo è stato anche per me”.
Karch ha anche confermato quanto riportato in precedenza, ovvero che la partnership fallita che ha dato il via alla ristrutturazione di Embracer era con il Savvy Games Group, finanziato dal governo saudita.
