Si dice che la storia sia ciclica, e per il cinema e i suoi “sequel dal passato”, questa affermazione risulta particolarmente corretta. Con sequel dal passato ci vogliamo riferire a un fenomeno relativo ai film e i serial realizzati negli ultimi anni, ripescando da progetti passati (e a volte, trapassati, nel senso che risultano sequel “tardivi” di film di decenni prima). Non parliamo dunque di reboot (vedi Il Corvo), ma proprio di capitoli legati alle saghe originali che ne raccontano gli sviluppi, cercando anche di mettere una fine laddove necessario. In questo speciale vogliamo spiegare di quali progetti si parla, cercando anche di esaminare il contesto nel quale essi si collocano, e specificando se possibile l’accoglienza da parte dei fan e del pubblico.
Reboot o Sequel? La sottile differenza
Prima di elencare i vari esempi cinematografici legati ai sequel del passato, potrebbe essere utile sottolineare la distinzione di questi dai reboot.
Infatti, un reboot, non è solo un nuovo capitolo della stessa storia, bensì proprio un riproporre lo stesso argomento con modalità a tecniche differenti, cambiando personaggi, storia, e andando quindi a modificare il nucleo principale che ha reso una saga tale.
Ad esempio, si parla de Il Pianeta delle Scimmie, La Mummia del 2017 con Tom Cruise, Ghostbusters 2016, e il più recente Il Corvo. Sono solo alcuni esempi, che si collocano in maniera differente nei confronti del pubblico.
Il Pianeta delle Scimmie è stato in larga scala apprezzato, a differenza del reboot di Ghostbusters che ha provocato dibattiti accesi tra i fan, con alcuni che hanno apprezzato il tentativo di rinfrescare la serie, mentre altri lo hanno considerato un tradimento del classico originale. In ogni caso, i reboot sono una pratica comune nell’industria cinematografica moderna, anche se spesso suscitano discussioni intense sulla loro validità e fedeltà all’opera originale. Quando si parla di sequel, invece, si parla di capitoli che come Ghostbusters: Legacy (2021) servono a continuare un percorso mai terminato, anche laddove non esiste la vera necessità di una continuazione della saga, andando a ripescare un progetto passato per dare forma a un racconto nuovo, che prosegue ora con Minaccia Glaciale.
“Vecchi” Sequel: le saghe riprese dal passato
Il fenomeno dei sequel ripresi da saghe prodotte negli anni ’90 può essere visto come un momento significativo di transizione nell’industria cinematografica. Questi sequel rappresentano un tentativo di connettere il passato con il presente, capitalizzando sull’affetto del pubblico per i film originali e allo stesso tempo cercando di adattarsi alle esigenze e ai gusti del pubblico contemporaneo. Prendendo in considerazione il corso del 2000, una data di inizio può corrispondere intorno al 2017, con Jumanji: Welcome to the Jungle. Il film infatti si collega alla pellicola storica del 1995 con un filo sottile, che ne riprende giusto le tematiche, andando a proseguire la trama insieme a nuovi e giovani protagonisti. Un altro esempio è sicuramente Ghostbusters: Legacy, uscito nel 2021, film che vuole seguire gli eventi delle precedenti pellicole, posizionandosi in ordine cronologico come terzo capitolo.
Questo ha aperto la strada a un nuovo film, che ha segnato continuità alla saga, uscito nelle sale il 29 marzo del 2024. Andando avanti negli anni, i più recenti sequel sono stati indubbiamente Indiana Jones e il Quadrante del Destino, e Beetlejuice 2. Il primo segna la fine delle avventure di Indy, andando a escludere il film del 2008 che sembrava voler proporre un cambio generazionale mai avvenuto. Il secondo esempio, invece, riporta la storia dello spiritello porcello, riportando sugli schermi gli stessi personaggi anni dopo gli eventi del primo capitolo, con nuovi e vecchi elementi nel cast. Altri due casi più action sono sicuramente Bad Boys: Ride or Die con Will Smith e Martin Lawrence, e infine Furiosa: A Mad Max Saga, con protagonista Anya Taylor-Joy, ambientato nello stesso mondo di Mad Max, e continuando la storia con un punto di vista diverso.
I Sequel dimenticati
Quando si tratta di franchise cinematografici amati, i sequel dimenticati spesso rappresentano un punto di discussione interessante. Tra questi, spicca il potenziale Pirati dei Caraibi 6, dibattuto per via della possibile presenza di Jhonny Depp, che prima del processo Depp-Heard aveva annunciato la sua totale separazione dalla Disney. Dopo mesi di dicerie e di braccio di ferro mediatico, è arrivata la confermata che sulla serie non sarà fatto un nuovo capitolo, bensì un reboot. Un altro esempio significativo di sequel mai avvenuti si lega a Il Labirinto del Fauno, celebre film del 2006 diretto da Guillermo del Toro. Anche se ci sono stati suggerimenti e voci riguardo a un possibile ritorno al mondo magico e oscuro del film originale, per il momento non abbiamo alcuna traccia di esso e probabilmente rimarrà nel (gigantesco) cassetto di progetti mai realizzati del nostro regista messicano preferito.
Per non escludere l’animazione, una storia diversa viene invece raccontata per La Città Incantata di Hayao Miyazaki. Il film d’animazione del 2001 ha conquistato il cuore del pubblico di tutto il mondo con la sua storia affascinante e i suoi personaggi indimenticabili. Nonostante la speculazione sui possibili sequel o spin-off, Miyazaki ha confermato indirettamente con Il Ragazzo e l’Airone che il percorso animato del maestro probabilmente si può dire ormai concluso. In tutti i casi proposti, quindi, il potenziale per sequel o reboot offre l’opportunità di esplorare ulteriormente le trame e i mondi creati nei film originali, anche se porta con sé la sfida di soddisfare le aspettative dei fan e di mantenere l’integrità artistica delle opere precedenti.
Il fenomeno del cambio generazionale
Il fenomeno del cambio generazionale ce lo siamo tenuto per ultimo durante questa speculazione, proprio perché corrisponde a un aspetto interessante dell’universo cinematografico. Un primo testimone di questo evento è stato sicuramente il Marvel Cinematic Universe, che ha dato una durabilità alla saga così forte, da dover necessariamente creare una continuità diversa dagli eterni sequel che abbiamo visto negli esempi precedenti, scegliendo necessariamente nuovi protagonisti. La transizione da Iron Man, Capitan America e Thor alla nuova generazione di eroi come Spider-Man, Black Panther e Capitan Marvel, ad esempio. Questa evoluzione è stata sottolineata in modo significativo in film come Avengers: Endgame, in cui è avvenuto un vero e proprio passaggio di testimone dagli eroi ai loro successori.
Questo cambio generazionale non si limita solo ai singoli personaggi, ma anche a squadre di supereroi. Ad esempio, i Vendicatori originali hanno passato il testimone alla nuova formazione dei Vendicatori, composta da nuovi membri e volti freschi. Questo permette ai film del MCU di mantenere la loro rilevanza e freschezza, mentre continuano a esplorare nuove storie e dinamiche di gruppo. Inoltre, questo fenomeno del cambio generazionale offre agli studios l’opportunità di introdurre nuovi personaggi e di esplorare tematiche attuali e diverse, riflettendo le tendenze culturali e sociali del momento. Questo approccio ha contribuito a mantenere l’interesse del pubblico e la vitalità del franchise Marvel nel corso degli anni.
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