Il 2024 si prospetta come un anno di uscite interessanti e soprattutto tutt’altro che di rilievo, su questo non possiamo che concordare in modo univoco. Tuttavia, questo è stato anche un anno fatto di rivalutazioni strategiche per quanto riguarda i principali colossi del nostro medium, prima fra tutte Microsoft che – tra un giro e l’altro di acquisizioni importanti – ha utilizzato il proprio podcast ufficiale per annunciare l’arrivo di ben 4 sue IP all’interno dei cataloghi di Nintendo Switch e Playstation. Al di la di tutti i discorsi che si possono fare attorno a questa mossa, sia dal lato puramente business che quello più tossico e fanboystico che permea l’immortale “console war”, il fatto che ora più o meno tutti possano provare e vivere alcune delle esperienze ludiche più importanti del recentissimo passato di Xbox è tutto fuorché negativo. Soprattutto quando tra queste abbiamo anche LA sorpresa più interessante dello 2023, ovvero Hi-Fi Rush, un mix esplosivo di azione stylish-action e rhythm-game sviluppato da Tango Gameworks e che oggi arriva anche su PS5 assieme a tutti i miglioramenti e contenuti extra già inclusi. E oggi siamo qui, tra le pagine di Vgmag.it per appunto analizzare questa nuova versione delle avventure di Chai, Peppermint e compagnia cantante all’interno della console ammiraglia di Sony. Quindi attaccate il vostro il jack delle vostre cuffie al DualSense, rilassatevi e preparatevi a vederne delle belle!
Hi-Fi Rush: un lettore al posto del cuore
Al di là di citazioni calcistiche che rievocano ricordi più o meno piacevoli, il sunto della trama di Hi Fi Rush è proprio questo. La storia di Chai, un ragazzo qualunque che andando all’inseguimento del suo sogno personale di diventare una rockstar sì propone come volontario per il Progetto Armstrong. A causa di un inghippo cartoonesco figlio dell’ultracapitalismo più sfrenato e distopico, il suo lettore MP3 si metterà in mezzo durante il processo di miglioramento trasformandolo in una sorta di Cyborg musicale con tanto di bastone raccogli rifiuti magnetico conficcato nel braccio bionico. E questo è solo l’inizio di un viaggio all’insegna delle mazzate ben assestate e della buona musica.
Subito dopo questa breve introduzione e un tutorial dedicato ai movimenti, Hi-Fi Rush cambia registro e mostra il suo vero volto… o per meglio dire ritmo. Il gioco infatti si propone come un classico stylish-action, quindi un titolo dal gameplay che si avvicina molto a Devil May Cry e Bayonetta, ma con un twist. Il lettore MP3 incastonato nel petto di Chai darà al giovane la strana abilità di muoversi a ritmo della sua musica, applicando alla formula di gameplay un simpatico mini-gioco diegetico in salsa rhythm-game. Eseguendo infatti colpi e mosse speciali tenendo un giusto ritmo e tempismo, si otterrà un notevole boost nei danni e nel punteggio finale, come sempre suddiviso in vari gradi dalla D alla S e con quest’ultimo che funge da obiettivo finale da raggiungere durante tutti i 12 capitoli che compongono la storia secondaria, impreziosita da grasse risate in cel-shading, citazioni alla cultura pop e boss fight incredibilmente coreografate.
Bis, tris e quadris di bonus
A livello di contenuti invece, Tango Gameworks ha lavorato per fornire ai propri utenti un’esperienza completa e soprattutto rigiocabile. Al di là della modalità storia, completabile su vari livelli di difficoltà e piena zeppa di collezionabili, codec e missioni secondarie che metteranno alla prova le proprie abilità e conoscenze del sistema di combattimento, la versione PS5 di Hi-Fi Rush arriva già fornita di tutti gli aggiornamenti usciti durante l’ultimo anno su Xbox, compreso quindi anche il DLC gratuito “Sfida Arcade” che andava ad aggiungere ulteriori modalità secondarie che spingono l’acceleratore sulla performance e perfezionismo dei giocatori più hardcore. Oltre alla classica Torre Ritmica in stile Bloody Palace, e che quindi mette il giocatore in una sorta di sfida contro i propri limiti e la propria resistenza attraverso ondate di nemici sempre più forti, l’aggiornamento Sfida Arcade introduce la Torre Arcade, una variante della prima modalità di gioco che trasforma Hi-Fi Rush in un hack and slash rogue-lite e durante il quale si cercherà di ripristinare le abilità di Chai piano dopo piano, scontro dopo scontro, tra un mix di botte ben assestate, power up esponenziali e un po’ di fortuna e imprevisti casuali.
Infine, Febbre da BPM velocizza fino ai limiti estremi il gameplay del gioco, introducendo la tanto agognata “modalità turbo” che contraddistingue i giocatori bravi dai veri esperti dello stylish-action. E se a questo aggiungiamo innumerevoli skins per personalizzare il look di Chai, Peppermint, Korsica e tutta la banda, la possibilità di scegliere tra una colonna sonora su licenza che vanta artisti come The Prodigy, Nine Inch Nails e The Black Keys e una colonna sonora creata appositamente da Tango Gameworks per permettere agli streamer di trasmettere il gioco senza problemi, e un buon set di opzioni dedicate all’accessibilità, il pacchetto principale di Hi-Fi Rush che arriva sulla console Sony è piuttosto importante. Ma come se la caverà dal punto di vista tecnico?
L’erba del chitarrista è egualmente verde!
Partiamo da una premessa iniziale: al momento Hi-Fi Rush rappresenta quella ristretta lista di titoli che – in termini di prestazioni – rappresentano il raro “best case scenario” previsto dalle case produttrici di hardware come Microsoft o Sony durante la produzione delle primissime unità delle console di nona generazione. Il titolo di Tango Gameworks infatti presentava una direzione tecnica magistrale, non solo dal punto di vista estetico con un cel-shading bello da vedere e ricco di dettagli, fuochi d’artificio e filtri visivi applicati senza sporcare troppo l’azione di gioco, ma aveva dalla sua anche una stabilità del software che cercava in tutti i modi di non fare troppe distinzioni tra le due classi Series S e X della piattaforma Xbox. Il team puntava tutto sui 60 fps, sacrosanti per questo tipo di genere? E ci sono riusciti! Per dovere di cronaca, su Xbox Series S infatti vediamo che Hi-Fi Rush viene renderizzato in 2K (2560×1440) e un frame rate quasi granitico, giusto qualche impercettibile singhiozzo sui 59 fps durante i momenti più concitati. Nel caso di Xbox Series X invece, Hi-Fi Rush girava nella sua massima espressione possibile, risoluzione 4K (3840×2160) e un frame rate d’adamantio. Parliamo quindi del top del top sia per quanto riguarda le possibilità delle console che dell’Unreal Engine 4.
Ma tutto questo come si traduce su PS5? Sì traduce in una – permettetemi una battuta a tema musicale – reprise perfetta e pari allo spartito originale presente su Xbox Series X. A parte le varie cut-scene animate in-game, che limitano la loro velocità a 30 fps per questioni puramente stilistiche e cinematografiche, tutto il resto rimane perfetto come al lancio dello scorso gennaio 2023. 4K nativo, 60 fps fissi e nessuna sostanziale differenza nel passaggio ad un’altra piattaforma. Un porting bello pulito pulito e indolore. L’unica vera novelty dietro alla versione PS5 di Hi-Fi Rush risiede nell’utilizzo delle funzioni aptiche del DualSense: nello specifico, la resistenza dei grilletti viene implementata per differenziare i vari tipi di assist speciali ed evitare casi di input fantasma non voluti. Inoltre, il singolo speaker mono è dedicato all’emissione di specifici suoni extra dietetici come l’annunciatore all’inizio dei combattimenti. Niente di trascendentale, ma comunque una simpatica aggiunta a un pacchetto finale di ottima fattura.
Hi-Fi Rush su PS5… è sempre il solito Hi-Fi Rush. Il titolo di Tango Gameworks si riconferma come un gioco divertente dall’inizio fino alla fine, facile da comprendere nonostante il mix di generi possa spaesare all’inizio ma bello tosto da padroneggiare tra combo, parry, sfide aggiuntive e una colonna sonora accattivante. Sull’ammiraglia Sony, il gioco ripete quanto visto su Xbox all’inizio del 2023, senza particolari aggiunte e va benissimo così. Quantomeno, il non essere più confinati all’interno dei lidi di casa Microsoft permetterà a chiunque (o quasi, visto che manca all’appello un’altra versione trapelata mesi fa per una piattaforma di color rosso) di poter provare uno dei titoli più interessanti di questa nona generazione. E chissà, magari un eventuale successo nelle vendite darà il via alla produzione di un eventuale sequel. Dai Tango, facciamolo.