Taxi Life A City Driving Simulator Recensione: ho forato in autostrada

Era agosto 2022 quando su Steam debuttò Train Life A Railway Simulator. Si tratta di un simulatore, sviluppato dalla compagnia polacca SIMTERACT. Le recensioni, purtroppo, non furono molto positive: tanti giocatori criticarono il titolo, tanto che il team di sviluppò interruppe i lavori. Non proprio un esordio col botto, soprattutto considerando che la software house aveva dichiarato di aver lavorato a software altamente realistici per simulazioni di guida e non solo. Flash forward al 2024: Nacon, publisher francese, concede il via libera a un altro progetto, praticamente identico, che però cambia completamente a livello di oggetto: nasce così Taxi Life A City Driving Simulator, un gioco che questa volta porta i giocatori nei panni di un tassista, intento a scalare la sua azienda di trasporti.

Ambientato a Barcellona, Taxi Life A City Driving Simulator è probabilmente il progetto più ambizioso di Simteract. Le aspettative sono d’altronde decisamente alte: fin dai primi video di annuncio, infatti, il gioco sembrava decisamente solido. Purtroppo però non sempre le premesse e le speranze dei giocatori vengono rispettate. E purtroppo è anche il caso dell’ultimo gioco del team di sviluppo polacco, che non riesce a rispettare le promesse. Scopriamo di più nella nostra recensione.

Taxi Life A City Driving Simulator, benvenuti a Barcellona

I primi momenti con Taxi Life A City Driving Simulator sono veramente promettenti. Fin da subito, infatti, appare chiaro l’obiettivo di SIMTERACT, ovvero quello di consegnare ai giocatori un simulatore realistico al 100%. Le opzioni a disposizione dei giocatori per immergerci nella vita del tassista o molto più semplicemente in quella di un guidatore esperto sono infatti molteplici: dal pannello di controllo della nostra auto, dal quale sarà possibile controllare ogni aspetto del veicolo. Dobbiamo svoltare a destra? Sarà nostra premura indicare il prima possibile le nostre intenzioni agli altri guidatori, attivando l’indicatore corretto. In caso di incidente avremo la possibilità di accendere le luci di emergenza. Guidare in Taxi Life A City Driving Simulator rispecchia in effetti la realtà, con tante opzioni da tenere sotto controllo ed evitare così di diventare un pericolo per gli altri guidatori. L’importanza di questi aspetti si nota fin da subito, ovvero da quando il gioco ci chiede di prendere la nostra licenza per diventare dei veri tassisti abilitati. L’esame in questo caso si svolge su più livelli, come per esempio i parcheggi. Superato lo “scoglio” (non molto alto, in realtà), sarà possibile metterci finalmente alla guida per le trafficate strade di Barcellona.

Secondo il team di sviluppo, la città spagnola è stata ricreata fedelmente. E questo è vero: la metropoli catalana è in effetti fedele alla realtà, con tanto di monumenti e punti di interesse che rispecchiano la loro vera locazione. Purtroppo però il senso di magia si interrompe poco dopo, quando si scopre che in realtà quella vibrante città spagnola non è altro che lo sfondo per alcune sessioni di guida, che diventeranno man mano sempre più complicate da poter gestire appieno. Già, perché se i primi minuti con Taxi Life A City Driving Simulator sembrano promettere bene, l’incantesimo si rompe abbastanza facilmente e ci restituisce un gioco che in realtà non solo non riesce a eccellere, ma fa anche fatica a farsi giocare con la concentrazione e la serietà che un simulatore richiede.

Bella idea, pessima esecuzione

Sulla carta, Taxi Life A City Driving Simulator è probabilmente un gioco perfetto. Tantissime le feature promesse e impostate da SIMTERACT. Gli autovelox, per esempio, che aiutano i giocatori a immergersi in un realismo tanto cercato e i vari imprevisti, come per esempio strade chiuse e le segnalazioni di incidente, che ci obbligano a cambiare percorso e riprogrammare la corsa. Interessante anche la possibilità di perdere il cliente, magari proprio grazie alla nostra guida, magari poco sicura. I comandi dell’auto sono un’aggiunta eccellente, che ci consentono di vivere Barcellona lavorando come mai prima d’ora. Tutto molto bello, ma purtroppo solo sulla carta. Già, perché nella realtà, il gioco è semplicemente un titolo che non doveva uscire in queste condizioni e forse ci viene da chiederci perché sia stato lanciato.

Il problema più grande riguarda sicuramente l’intelligenza artificiale. In Taxi Life A City Driving Simulator infatti l’IA non sembra essere in grado di svolgere il suo lavoro correttamente. Nel corso delle nostre prove, sia gli altri automobilisti che i semplici passanti e cittadini di Barcellona seguono dei pattern ben precisi, spesso anche fin troppo evidenti. Può capitare, per esempio, di assistere a gruppi di persone camminare per poco più di 100 metri e poi tornare indietro e questo accade su un singolo marciapiede, per esempio. Tutto ciò ovviamente spezza completamente il realismo che ci era stato promesso e così anche l’IA degli autisti, che spesso agisce senza nessun tipo di logica. Senza poi considerare i bug e i problemi tecnici, che hanno completamente spezzato il ritmo di gioco. L’effetto pop up, in un mondo aperto come quello creato da Simreact non aiuta sicuramente e non invoglia i giocatori a passare più tempo possibile con il titolo. Un altro, enorme problema è il loop di gameplay: pur essendo ben strutturato, le corse durano fin troppo poco e le reward (ovvero le ricompense) sono sempre sbilanciate: ci è capitato, per esempio, di ricevere pagamenti di oltre 200 Euro per poco meno di 1,2 chilometri di strada.

Un mondo vivo oppure no?

Al di là di questi problemi, che potrebbero essere sistemati con qualche patch, c’è un gigantesco elefante nella stanza che è anche difficile da affrontare. Stiamo parlando della realizzazione dell’open-world di Taxi Life A City Driving Simulator. Se è vero che da un lato l’esperienza di gioco deve essere tutta indirizzata sulla guida, è anche però vero che l’esperienza di Barcellona dovrebbe essere al secondo posto. D’altronde stiamo parlando della città più vibrante d’Europa, una metropoli dinamica, ricca di persone e di attività, di luoghi da visitare, di cultura e di movida giovanile. In Taxi Life A City Driving Simulator, invece, ci viene proposta una città praticamente anonima, riconoscibile solamente grazie alla fedeltà con cui è stata riprodotta a livello di strade e vicoli, ma manca completamente tutta la parte che rende un open world vivo.

Il traffico è esiguo rispetto alla controparte reale e muoversi nelle vie più strette ci mostra locali anonimi, con una semplice scritta o insegna dell’attività relativa. Un ristorante non ha un nome, ma si chiama (molto banalmente) Restaurant. E la stessa cosa accade con hotel e bar. Tutto ciò, unito all’intelligenza artificiale degli NPC e dei comportamenti dei pedoni spezza inesorabilmente l’incantesimo. Guidare rispettando i limiti e segnalando correttamente le nostre azioni non basta e negli anni in cui anche gli open world più semplici ci mettono comunque a disposizione mondi di gioco incredibilmente dettagliati e comunque vivi, Simreact non riesce a centrare un obiettivo che dovrebbe essere alla portata di tutti.

Taxi Life A City Driving Simulator è passato col rosso

A rendere il gioco ancora meno digeribile dal pubblico ci pensa poi la realizzazione tecnica e la carenza di contenuti. Il gioco è semplicemente un simulatore di Taxi, con pochi elementi di gameplay che fanno scaturire l’effetto wow, ma la sua durata è troppo breve. Non c’è niente che ci spinga per davvero a completare le corse in maniera corretta, al di là delle penalità o delle possibilità di perdere il cliente. Il gameplay loop non riesce ad assorbire completamente il giocatore e in realtà, a conti fatti, l’intera offerta di gioco non vale la candela. Le opzioni di personalizzazione sono tante, è vero, ma è anche vero che rimangono limitate e comunque fini a se stesse. Tanti elementi di realismo sono stati inseriti all’interno del gioco, come per esempio gli autovelox e la possibilità di rompere la macchina con chiamate al servizio di emergenza. La verità però è che sembrano elementi di contorno, che non riescono mai a convincerci al 100% della bontà del prodotto. Altri, invece, semplicemente non esistono: la radio, per esempio, include una manciata di canzoni (circa tre per ogni stazione) e le sfide, che ci consentono di ignorare completamente il codice della strada spezzano inevitabilmente il tanto, ricercato realismo.

A compromettere ancora di più la situazione del gioco è sicuramente il comparto tecnico. Al di là della grafica, comunque niente di eccezionale ma ben realizzata, il gioco è afflitto da bug, controlli decisamente poco testati e pratici, una mini mappa ingestibile che spesso segnala in ritardo le svolte, una guida non proprio realizzata in maniera efficace e un terribile effetto pop up. Senza dimenticarci dell’IA, che semplicemente non funziona e dei costanti cali di frame rate, che ancora oggi non sono stati risolti. Insomma, Taxi Life A City Driving Simulator non riesce a farci innamorare.

Tra le tante simulazioni disponibili al giorno d’oggi, Taxi Life A City Driving Simulator è probabilmente una delle più deludenti. Sulla carta il gioco è decisamente interessante, ma purtroppo la sua esecuzione non convince appieno. Un’attenzione più sui contenuti e ovviamente sull’ottimizzazione avrebbe reso il titolo sicuramente più interessante, ma per ora è una vera e propria multa per eccesso di velocità.La speranza è che in futuro Simreact possa essere in grado di aggiustare il tiro, consegnandoci una simulazione degna di questo nome.