Ink: la recensione di Vmag

Lo Splatoon di altri tempi. A vederlo si potrebbe dire che è un gioco ormai datato, vista la grafica pixelosa, la varietà di colori presenti nel gioco e lo spazio che occupa (circa 14 Mb richiesti) eppure Ink è un platform estremamente recente che racchiude in sé sfida, qualità e divertimento. D’altronde si sa, il vino buono sta nella botte piccola. Sviluppato da Zack Bell Games, Ink consiste nel muovere un quadratino bianco attraverso uno spazio apparentemente privo di qualunque ostacolo fino a raggiungere l’obiettivo. Dov’è il trucco? Beh, basterà muoversi per scoprire che il nostro alter ego quadrato ha la capacità di colorare qualunque superficie con cui entra a contatto ed è proprio su questa meccanica che si regge il gioco.


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Saltare in giro e sporcare tutto di vernice è il mio sogno sin da bambino.

I primi livelli risultano essere di notevole facilità, anche perché svolgono la funziona di tutorial per far capire al meglio al giocatore come potersi muovere e, di conseguenza, superare il livello. Una volta presa una certa dimestichezza e proseguendo nel gioco, i livelli si fanno tutt’altro che facili, dimostrando di essere degni dei migliori giocatori hardcore. Come accennato sopra, per “imbrattare” le varie superfici su cui dovremo muoversi basterà entrare in contatto con esse oppure, eseguendo un doppio salto, il quadrato rilascerà una serie di goccioline utili al nostro scopo; anche se moriamo ( e fidatevi, giocando a Ink capiterà spesso) le superfici già colorate rimarranno tali. Andando avanti con i livelli (75 in totale) vengono introdotte delle varianti. Mi spiego meglio. Oltre al classico sistema del “vado da un punto A a un punto B”, in alcuni livelli è richiesto di distruggere (saltandogli in testa in stile Super Mario) degli oggetti sparsi nella mappa prima di poter concludere i livello stesso.

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Come potete vedere, ci sono due temibili rettangoli gialli che devono essere distrutti prima di poter procedere al prossimo livello.

Ogni tanto avremo anche modo di scontrarci in delle boss fight se così vogliamo chiamarle: queste battaglie infatti non risultano essere troppo complicate ma comunque danno quel pizzico di varietà e divertimento che altrimenti potrebbe venir meno a lungo andare. Peccato però per la scarsezza di queste boss fight che potevano essere sicuramente incrementate e, perché no, rese un po’ più complicate così da allinearsi con la difficoltà del gioco nelle sue altre parti. Altro punto a sfavore è la non presenza di un multiplayer, anche in LAN, che avrebbe aumentano esponenzialmente il divertimento del titolo. Possibile che gli sviluppatori non ci abbiano pensato? Eppure Ink sembra avere tutti i requisiti necessari per far parte del vasto mondo del multiplayer online.

In conclusione, se siete appassionati del genere dei platform e amate la sfida, vi consigliamo di acquistarlo e di provarlo fino alla fine, grazie anche al prezzo più che modesto di 4.99€ su Steam. 

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