Welcome to ParadiZe Recensione: uno zombie per amico

Cosa si prova ad avere al proprio fianco un alleato zombie che ti difende, costruisce le tue barricate e ti aiuta a combattere i suoi simili? Se ancora non avete idea di come possa essere, beh…Welcome to ParadiZe! Questo รจ il titolo del nuovo hack’n’slash targato Nacon, e sviluppato dal team Eko Software, uscito lo scorso 29 febbraio per PC e console. Un giorno forse difficile per il lancio di un nuovo gioco, considerando la concomitanza con Final Fantasy VII Rebirth (di cui non dovete assolutamente perdere la nostra recensione a questo link). Ci siamo avvicinati alla versione completa di questo titolo, dopo una gestazione non troppo lunga, nรฉ faticosa, per scoprire che ParadiZe รจ proprio il nome del mondo dove ci sono zombie fanno tutto il lavoro sporco per noi. Ebbene sรฌ, lavorano alle nostre dipendenze e ci aiutano; si prendono cura dei lavori pesanti, proteggono i sopravvissuti alla terribile pandemia che ha trasformato le persone in non-morti, e tutto grazie alla rivoluzionaria tecnologia sviluppata da una tale azienda chiamata Tusk Group. Sono tutti cosรฌ, questi zombie? Non diremmo, ma non ci dilunghiamo oltre e senza anticiparvi troppo vi lasciamo alla nostra recensione della versione testata su PlayStation 5!


Uno dei primi scenari presenti in Welcome to ParadiZe

Welcome to ParadiZe: il paradiso nella terra degli zombie

Questo โ€œparadisoโ€ tanto reclamato fin dal titolo stesso del gioco altro non รจ che un luogo vero e proprio, terreno oseremmo dire, dove per ettari e ettari di estensione le persone sopravvissute possono cercare di ricostruire la propria vita, accanto perรฒ a zombie non pericolosi. O almeno, non tutti, come anticipato.ย La storia in sรฉ ha dei tratti narrativi interessanti, oltre al tone-of-voice stesso della narrazione. Racconta di un famoso miliardario, playboy e filantropo, di nome Allan Tusk che ha creato un rifugio per le persone trasformate in zombie in seguito a una sorta di pandemia, e questi non-morti vengono ora controllati tramite elmetti. Come si puรฒ immaginare, si scopre che non รจ un vero e proprio paradiso, ma questa situazione si trasforma ben presto in una lotta per la sopravvivenza. E qui comincia il bello.

Addentriamoci dunque nel vivo dei contenuti del gioco, dove poco dopo il nostro arrivo, dovremo subito mettere alla prova le nostre abilitร , dedicandoci alla costruzione del nostro accampamento, un piccolo nido accogliente che potremo anche potenziare e migliorare gradualmente. E difenderlo, anche, aggiungendo trappole e fortificazioni multiple per respingere gli zombie, quelli nocivi e antagonisti che hanno la cattiva abitudine di non lasciarci soli troppo a lungo. Anche la manutenzione richiede un certo impegno, ma se non vi piace occuparvi di questi compiti umili, basta affibbiarlo ai nostri amici zombie, qui per supportarci al meglio. Perchรฉ i pericoli saranno tanti, e le azioni da intraprendere anche.

Gli ostacoli da affrontare saranno parecchio originali

Non si giudica uno zombie dal fisico

L’atmosfera generale di Welcome to ParadiZe รจ super confortevole, sia per i neofiti del genere, a maggior ragione per gli esperti navigati. In primis, sia l’interfaccia che i controlli da imparare sono piuttosto semplici, grazie anche alla possibilitร  di personalizzarli.ย  Man mano che progrediamo inoltre, possiamo sterminare gli zombie nemici uccidendoli con effetti letteralmente esplosivi, oltre a poter imparare come si attacca con tante diverse armi brutali. Anche se non รจ cosรฌ nรฉ grande, in termini di scenari, contenuti e longevitร , nรฉ appariscente come titoli quali Days Gone o simili, Welcome to ParadiZe รจ sicuramente efficace per i fan di lunga data del genere, con meccaniche RPG ben definite.

In questo ambiente post-apocalittico pieno di pericoli e minacce, qualcosa perรฒ sembra essere andato storto; i mostri hanno ricominciato a prendere il sopravvento, seminando il terrore e ricominciando a divorare ogni essere vivente che gli si pari davanti. E noi non la scamperemo facilmente, anzi. Saranno davvero affamati e non vedranno l’ora di fare piazza pulita e sterminarci.ย A noi spetta dunque l’arduo compito di trovare una soluzione a questo problema, il tutto con premesse narrative molto semplici e proponendo una trama non complessa, anzi. Non aspettatevi suspense o misteri e complotti da risolvere; il ritmo di gioco, da quel punto di vista, sarร  molto rilassato e per nulla spettacolare.

Gruppi di zombie ci attendono in un luogo tutt’altro che paradisiaco

La stessa “rilassatezza” emerge anche dal background dei personaggi tra cui possiamo scegliere: รจ praticamente azzerato, rendendoli quasi uguali l’uno all’altro e trasformando cosรฌ la scelta degli stessi in un momento puramente “estetico” e non dettato da particolari abilitร  soggettive. Un’occasione persa per rendere piรน approfondito un titolo che, dopotutto, non punta a esserlo particolarmente. Un ulteriore elemento che enfatizza una linea narrativa di fondo molto lineare, la quale si basa principalmente sul divertimento del giocatore, e non tanto nella costruzione di una strategia complessa. Niente รจ complesso qui. Si tratta piรน di un gioco basato sulla costruzione di un paradosso, appunto la presenza di zombie innocui e al nostro fianco, inseriti in un contesto esteticamente ben curato, ma non al limite della perfezione.

Anche il comparto tecnico e grafico infatti ci hanno regalato qualche sorpresina. Non sappiamo se ci siano dei problemi anche in fase di connessione al multiplayer online, disponibile solo per gli abbonati a PS Plus, ma di sicuro abbiamo notato come in partita ci siano diverse transizioni non fluidissime tra una schermata e l’altra, accanto a qualche glitch e imperfezione grafica nelle performance del motore di gioco, con diversi cali di frame rate anche evidenti e che si sono susseguiti in sequenze talvolta anche frequenti. Importante notare inoltre che la realizzazione dei modelli poligonali dei personaggi non porta con sรฉ ottimi risultati, probabilmente a causa del budget di produzione, che di certo non possiamo comparare a quello di un titolo tripla A. รˆ evidente che, dovendo far coesistere un gran numero di nemici sullo schermo contemporaneamente (e saranno davvero tanti), si sia reso necessario sacrificare alcuni dettagli a livello visivo; ad esempio, anche le cut-scene sono realizzate con la grafica del gioco, evidenziando cosรฌ alcuni difetti nei modelli poligonali dei personaggi.

Quindi, la cura riposta nella realizzazione del gioco forse si รจ concentrata piรน nello stile narrativo del gioco in sรฉ e non tanto in determinati dettagli, che ormai il giocatore contemporaneo si potrebbe attendere. Non solo a livello tecnico, ma anche di giustificazione di determinate scelte contenutistiche, dove per la maggior parte del tempo abbiamo convissuto con unย gameplay che non rivoluziona praticamente nulla rispetto a quanto visto nei titoli dello stesso genere, e rimanendo perfettamente aderente a meccaniche giร  navigate.ย Anche solo la presenza di due soli biomi diversi nella nostra mappa riflette nuovamente la semplicitร  di quello che ci viene offerto in questo titolo; i due ambienti sono principalmente dedicati alla differenza di temperatura tra caldo e freddo, un dettaglio che si potrร  affrontare trovando il materiale dedicato proprio in quelle zone, ma si tratta di un ulteriore aspetto tecnico che poteva essere migliorato enfatizzando il sistema di creazione e crafting. Ad esempio, per spostare o eliminare un edificio, รจ richiesto l’accesso a un sottomenu dedicato, ma non sempre questo sistema riesce a performare in maniera ottimale. Risulta infatti abbastanza problematico quando si tratta di spostare le mura della base. Dunque, inutile negarlo: risulta abbastanza evidente la necessitร  di migliorare il sistema di costruzione e gestione dell’accampamento, accanto ad altri temi tecnici per i quali ci aspettiamo diversi update giร  in questi giorni e nel breve termine.


Welcome to ParadiZe ribalta alcuni concetti in maniera autoironica e quasi satirica, per certi aspetti. Molto apprezzabile non solo il concept originale che non solo pone l’attenzione sugli zombie come esseri al nostro servizio e innocui, almeno in parte, ma anche il tone-of-voice della narrazione รจ sempre euforico, proprio come un claim pubblicitario anni Settanta e Ottanta dei classici spot TV americani dell’epoca. Un’emozione che ben si scontra e stride, volutamente, con l’atmosfera apocalittica nella quale si sono catapultati tutti quanti nel mondo, cercando di sopravvivere come facciamo noi. Uno strategico perรฒ che purtroppo non ha nulla di complesso per coloro che si aspettavano qualcosa di piรน spesso e approfondito. Inoltre, la nostra prova su PlayStation 5 ha forse messo a dura prova le performance del motore di gioco, che hanno rivelato alcune pecche e altrettanti limiti nella grafica e nella restituzione di un’esperienza di gioco pulita e sempre scorrevole, ma nulla di inficiante a livello di avanzamento e progressione nel nostro percorso. Si poteva fare di meglio, tra qualche occasione persa e qualche sbavatura evitabile; ciรฒ non toglie che l’esperienza videoludica offerta da Nacon ci abbia concesso del tempo di svago e divertimento non indifferenti!


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