Ron Howard ha fatto di nuovo centro. Dopo il successo di Rush (2013), torna a dirigere come protagonista Chris Hemsworth (famoso per vestire i panni del dio norreno Thor all’interno del Marvel Cinematic Universe) in un film che narra le origini del mito di Moby Dick. Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick è la trasposizione cinematografica de Nel cuore dell’oceano – La vera storia della baleniera Essex, scritto da Nathaniel Philbrick nel 2000, che racconta di come Herman Melville si entrato in contatto con Thomas Nickers, mozzo sopravvissuto della Essex, e di come il loro incontro abbia poi portato Melville a scrivere quel capolavoro della letteratura romantica americana e mondiale, appunto Moby Dick. In questo film dunque, oltre l’incontro tra lo scrittore e il sopravvissuto, è presente la storia della baleniera Essex e del suo equipaggio, ovvero il capitano George Pollard Jr. (Benjamin Walker), il primo ufficiale Owen Chase (Chris Hemswort), il secondo ufficiale Matthew Joy (Cillian Murphy) e appunto il mozzo Thomas Nickerson (interpretato da Tom Holland e da Brendan Gleeson) e di come  il loro viaggio alla ricerca “dell’olio d’oro” li abbia portati ai limiti dell’umanità .
Il film non è solo un mero racconto, non viene descritta solo la storia di Moby Dick e della baleniera, ma è anche un viaggio spirituale e psicologico all’interno dell’animo e della psiche umana. Le interpretazioni superbe di Chris Hemsworth e di Cillian Murphy, ci calano all’interno delle loro turbe psichiche, anche grazie alla trasformazione fisica compiuta, che ha portato i due attori a perdere quasi 30 kg l’uno per intraprendere i ruoli, come successe anche a Tom Hanks per Cast Away o a Cristian Bale per L’uomo senza sonno. Se Moby Dick romanzo si basa sull’ossessione del Capitano Achab, rappresentata sul piano fisico dalla balena a cui da la caccia, più o meno la stessa cosa accade anche nel film, dove troviamo il secondo ufficiale Owen Chase, in preda a ossessioni che lo consumano dall’interno. Proprio questi tormenti del secondo ufficiale ci accompagnano durante tutta la pellicola, attraverso un uso sapiente delle immagini, soprattutto durante il momento più critico dell’intero film. Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick fa della narrazione il suo punto forte, attraverso la cura con cui il registra Ron Howard riesce a mettere su schermo la disperazione del vecchio Thomas Nickers che racconta per la prima volta, dopo tanti anni, ciò che ha visto e vissuto quando ne aveva solo 14. Fa riflettere lo spettatore, che potrebbe finire ad interrogarsi proprio sul coraggio delle proprie azioni e del doverne sopportare le conseguenze.
Tutto il cast principale riesce infatti a coinvolgerci al massimo, principalmente in quelle scene dove la perdita di speranza la fa da padrona, grazie ad una recitazione eccezionale. Howard riesce magistralmente a farci esplorare quell’oceano che è l’animo umano, in tutte le sue sfaccettature, con un sapiente uso di ritmi narrativi azzeccatissimi, preferendo tutto ciò all’azione vera e propria, ma che non manca di certo, come ad esempio quando la flotta dell’Essex si ritrova in mezzo ad un branco di balene, dando inizio alla loro caccia. Non è necessario tuttavia l’uso della stereoscopia per apprezzare appieno il film, che risulta ottimo in tutti i suoi aspetti anche privandosene. L’unico neo della pellicola è l’uso evidente della CGI utilizzata per la creazione dei cetacei, ma come per l’uso del 3D questo non mina minimamente l’esperienza cinematografica.
Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick esce oggi nelle sale italiane, sia in 3D che normale, distribuito da Warner Bros. Italia.