In principio si usavano valvole e manopole e tutto era gestito fisicamente da tubi luminosi. Stiamo parlando della preistoria dei videogiochi, quando erano esperimenti costosissimi di laboratori di ricerca delle migliori università americane. Ma oggi il mondo del videogame è alla portata di tutti, sebbene si tratti di prodotti estremamente all’avanguardia, realizzati con anni di ricerca non solo a livello tecnico scientifico ma anche da un punto di vista della realizzazione grafica, del sound, dell’impatto estetico delle console di supporto. Oggi, infatti, il quadro del mondo del gaming è ampio, variegato e soprattutto molto evoluto. In rete c’è di tutto, dai classici videogame per pc alle piccole app rompicapo, una sala da gioco di poker o un sito con una sezione del blackjack online o poker online, perfino i social media implementano videogiochi. Vediamo così che il concetto di videogiochi si è spostato in varie direzioni, non rimanendo ancorato a quello dell’home entertainment ma aprendo alle possibilità dell’online e della rete. Insomma sono passati circa settanta anni dall’invenzione del primo videogioco e oggi abbiamo dei prodotti estremamente all’avanguardia che non sono solo più un mero passatempo ma un comparto economico tra i più importanti al mondo ma che da un punto di vista emozionale ha segnato intere generazioni di ragazzi e ragazze.
I primi prototipi di giochi e il primo successo commerciale
Il primo gioco che ha davvero funzionato è stato il cosiddetto OXO. Forse è più chiaro se lo chiamiamo “Tris”. Sì, proprio quel gioco a cui giocavamo a scuola con carta e matita. Certo, prima di esso c’erano stati altri esperimenti e prototipi come nel 1947 fu depositato il brevetto di “The Cathode Ray Tube Amusement Device”, dove si doveva colpire un bersaglio con un razzo, in realtà una valvola illuminata e mossa da delle manopole su uno schermo a tubo catodico. Ma la vera rivoluzione fu OXO del 1952, sviluppata dai ricercatori dell’Università di Cambridge per dimostrare alcune tesi sull’interazione uomo-macchina, questa volta però nessuno schermo ma solo lampadine e una intelligenza artificiale che ribatteva quella umana nel semplice gioco del tris. Poi arrivò il 1958 e William Higinbotham creò Tennis Two, il gioco del tennis creato sulla tecnologia degli oscilloscopi e realizzato come se fosse un campo da tennis visto di lato. Ed ecco che queste evoluzioni tecnologiche hanno portato nei vent’anni successivi a studiare nuove soluzioni e nuovi giochi, fino al primo vero gioco di massa: Pong. Con Pong si realizzava finalmente il concetto moderno di gaming, grazie ad Atari che ne commercializzò il prodotto.
La rivoluzione degli anni ’80 e il gaming moderno
Negli anni ’80 non solo ci fu una vera e propria rivoluzione in fatto di videogaming ma si arrivò quasi a un punto di saturazione tale da far scoppiare il mercato e far calare drasticamente l’attenzione dei consumatori. Sì, perché da Pong in poi il comparto si è sviluppato in maniera esponenziale, con giochi sempre più complessi e coinvolgenti. Ricordiamo Space Invaders, Pac-Man o Galaxian. E questo portò le case produttrici come Sega, Nintendo, Atari e tante altre più o meno grandi a sviluppare e produrre console di gioco proprietarie. Talmente tante che in particolare gli americani si stufarono della loro presenza, anche perché tanti prodotti sembravano la copia dell’altro. E a rivoluzionare il mercato e a salvarlo dal fallimento fu in realtà una casa di produzione giapponese: la Nintendo. Mise sul mercato un prodotto rivoluzionario per l’epoca: la Nintendo Entertainment System (NES) e giochi iconici come Super Mario. Il successo fu enorme e la moda delle console di gioco esplose nuovamente. Il successo fu dovuto anche all’arrivo dei primi personal computer a prezzi abbordabili. La differenziazione dei prodotti e l’evoluzione tecnologica permise uno sviluppo continuo dei prodotti nel mondo. Parliamo anche di Commodore 64, Amiga, i computer Olivetti, gli Ibm. Ed ecco che si è arrivati agli anni ’90 e alla quinta generazione delle console con l’esplosione sul mercato della Playstation.
Gli anni ’90 e l’online
Sony e Playstation hanno rotto un nuovo schema nel 1994. Con il prodotto della casa giapponese si abbandonava la tecnologia delle cartucce e si entrava nell’era del Compact Disc. Migliore grafica, maggiore tridimensionalità, un comparto sonoro più elaborato e un’immagine rinnovata anche della console in sé. La Playstation è diventata poi modello per tutte le altre console a venire, fino alle novità degli anni ’00 con l’avvento di internet ad alta velocità, l’Adsl e la possibilità di utilizzare la rete a costi fissi e senza occupare il telefono di casa. Una possibilità che ha sfruttato per prima Microsoft con Xbox e le piattaforme online dove giocare a dei giochi che intanto stavano prendendo dei connotati iper realistici. Halo, God of War, Red Dead Redemption, ma anche Final Fantasy, Street Fighter, Mortal Kombat e tanti altri giochi che sempre più hanno superato il concetto di videogame per entrare maggiormente nel coinvolgimento di un’esperienza ludica avanzata e globale. Non solo cataloghi infiniti di giochi di tutti i tipi, ma esperienze di gioco online in collegamento con qualsiasi parte del mondo, fino ad arrivare all’integrazione con smartphone e tablet e le app sviluppate appositamente.
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