Poly Bridge 3 Recensione: macchine e ponti

- Versione PC -

Poly Bridge 3 è un gioco di simulazione sviluppato da Dry Cactus e rilasciato per Linux, macOS e Windows. L’uscita ufficiale del terzo capitolo della serie è avvenuta il 30 maggio 2023, all’inizio del periodo estivo: il gioco si presenta come un perfetto passatempo, capace di abbracciare una grande fascia di utenza e di età. Ecco a voi la nostra recensione.

Poly Bridge 3

La semplicità che ripaga

Le grandi case di sviluppo stanno lentamente abbandonando la semplicità per dirigersi a gonfie vele verso un panorama fatto di meccaniche complesse, grafica cinematografica e budget stratosferici. Poly Bridge 3, d’altro canto, si inserisce nel mercato videoludico come un pesce fuor d’acqua, nuotando contro corrente e mantenendo quello che è uno stile basilare ma estremamente particolare.

Lo scopo della serie è sempre stato uno: costruire ponti. Gli sviluppatori, però, sono riusciti a trovare soluzioni innovative e stratagemmi che permettessero al giocatore di costruire ponti in un’infinità di modi diversi: dalle strutture più lineari a quelle più contorte, dal superamento di una nave in transito al sorvolamento di un aereo, dall’uso del legno alle corde in nylon.

Poly Bridge 3

Qualcosa di cui non parla nessuno

Il gioco è ricco di missioni diverse, sfide di difficoltà sempre maggiore e obiettivi nuovi da raggiungere. Una cosa che sfugge all’occhio di molti, invece, è la bellezza delle ambientazioni, dei colori e del design in tutte le sue forme. La campagna principale ci propone ben 11 località che fungono da sfondo alle nostre sfide, cariche di oggetti animati e piccoli dettagli.

Il design rimane legato ai titoli precedenti, mantenendo uno stile cartoon ed estremamente intuitivo. I colori sono belli e ben calibrati, capaci di creare un’atmosfera rilassata per il giocatore di tutte le età. La colonna sonora country, infine, dona quel clima giocoso e conviviale tipico di Poly Bridge ma può risultare, a lungo andare, ripetitività.

Meccaniche e sfide

Ognuna delle location offre un ampio numero di missioni, solitamente superabili facendo arrivare la vettura al traguardo. Altri parametri importanti sono la spesa complessiva per la costruzione del ponte e lo sforzo al quale la struttura viene sottoposta: mantenendosi sotto una certa soglia, il giocatore ottiene un badge e finisce la missione al 100%.

Come anticipato, le sfide sono superabili in diversi modi, sia per modalità che materiali: potremo, ad esempio, costruire il ponte interamente a mano libera o sfruttando uno degli strumenti di costruzione. Tra i materiali a disposizione, infine, troviamo le assi in legno, quelle in acciaio, le corde e molto altro ancora.

Poly Bridge

Potere agli utenti!

Una delle novità del terzo capitolo è la modalità Sandbox (e il Workshop ad essa connesso): il team di sviluppo ha avuto la malsana idea di affidare un’arma potentissima nelle mani dell’utenza, aprendo le porte a pazzia e creazioni geniali. Come previsto, i giocatori hanno dato grande prova delle loro doti artistiche e mentali, sfornando una lista interminabile di missioni nuove e diverse.

Questi strumenti, sempre più comuni nel mondo videoludico, ampliano in modo smisurato la rigiocabilità del titolo, scostando l’esperienza dalla sola campagna principale. Altro fattore di coinvolgimento sono i punteggi e le classifiche: il giocatore viene portato a costruire ponti sempre migliori, studiando tecniche e modalità che ne aumentino l’efficienza strutturale.

In conclusione, Poly Bridge 3 è un gioco senza tempo e per tutti, in grado di abbattere qualsiasi barriera sociale grazie ad una formula vincente fatta di ponti e sfide. La ricchezza di paesaggi e situazioni diverse, le infinite possibilità di superamento e la disponibilità di un sistema di creazione come il Sandbox rendono questo titolo una piccola perla videoludica. Unico “difetto” è la poca innovazione rispetto al titolo precedente: una caratteristica non del tutto trascurabile. 

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