Kandria Recensione PC| In un mondo distopico desolato, devastato dalla guerra, con un passato di una realtà ormai perduta e abitato da sopravvissuti alla ricerca di un modo per sopravvivere, viene risvegliata dal suo lungo sonno un’androide della vecchia era. Questo è l’incipit di Kandria, questo action-adventure platform 2D, sviluppato da Shinmera e Shirakumo Games, in cui la protagonista “Stranger” dovrà esplorare le rovine del vecchio mondo, interagendo con sopravvissuti sfiduciosi nei suoi confronti e robot furiosi che attaccheranno a prima vista.
Il mondo dopo la guerra
Kandria è un gioco che parla di sopravvissuti, di un mondo rovinato in cui gli eredi della vecchia era si trovano costretti a sopravvivere tra i resti di distruzione creati dai loro antenati. E’ possibile visitare vari biomi nell’opera, divisi in “stanze” di varie grandezze. Si tratta di una discesa verso le profondità più scure, o luminose, della terra, in cui si trovano preziose risorse come cibo e acqua, che ormai scarseggiano sulla superficie. A trovare la protagonista è una giovane e intraprendente meccanica che, andando contro gli ordini a lei datigli, decide di portare l’androide verso la loro base. Stupendo tutti, l’essere fatto di metallo e circuiti è differente dai cosiddetti “servos”, la controparte violenta della protagonista.
Questo però non basta a guadagnarsi la fiducia dei sopravvissuti. E’ così che Stranger, il nome affibbiatole dalla comunità , viene mandata nelle missioni più pericolose e lunghe che altrimenti non sarebbero potute essere compiute. Durante la sua discesa nelle profondità , la protagonista avrà la possibilità di incrociare il cammino di diversi personaggi, incontrando amici e nemici, potenziando armi e raccogliendo funghi, tutto al fine di portare a termine la sua missione.
A differenza di quello che si possa pensare, l’androide protagonista non è una macchina di metallo senza sentimenti, ma invece un essere senziente capace di relazionarsi con il mondo che la circonda in maniera più o meno empatica, a discrezione del giocatore che avrà la possibilità di scegliere l’andamento dei dialoghi. C’è però da dire che, nonostante la possibilità di scelta, essa non influenzerà eccessivamente sull’andamento della storia, per quanto dia la possibilità di conoscere meglio gli individui con cui si sta parlando e l’occasione di osservare come essi rispondano a vari tipi di interazione.
Nei vari blocchi di cui è formato il mondo di gioco è possibile vedere i più disparati tipi di ambientazioni. Iniziando da un deserto per passare a palazzi in rovina, da caverne naturali a resti ormai sotterrati di antichi edifici, da foreste di funghi e spine a caverne di lava incandescente.
Un’aspetto per ogni specchio
A colpo d’occhio per molti Kandria potrebbe sembrare spoglio e privo di sgargianti dettagli, ma è proprio questa semplicità che il gioco sfrutta per affascinare il giocatore. L’opera, infatti, diventa sempre più brillante più si va avanti. Il bioma iniziale è un deserto costellato di bianchi palazzi in rovina. I colori chiari e simili lasciano poi spazio al marrone delle caverne, macchiato da bianco di edifici sotterrati e al verde del muschio. E’ in quest’area che si iniziano a vedere i primi colori che saltano all’occhio, in particolare il rosso di alcune trappole e il blu di alcuni nemici.
Continuando a scendere si passa per grotte piene di vegetazione, in cui gli edifici sono di un grigio bluastro e per aree completamente bianche e asettiche di vecchie fabbriche avveniristiche. Sarà proprio in una di queste fabbriche in cui si passerà una buon parte delle ore iniziali del gioco e che, per quei momenti, fornirà una base centrale al giocatore in cui sarà possibile potenziare le proprie armi.
Un’altro elemento interessante di Kandria è la personalizzazione del personaggio. Per quanto all’inizio possa non sembrare così. All’interno dei vari percorsi è possibile trovare delle casse, al cui interno sono presenti vari outfit per l’androide. Questi outfit permetteranno di cambiare completamente l’aspetto estetico della protagonista e della sua arma.
Una miriade di possibilitÃ
Kandria dimostra di avere un gameplay molto più complicato di quello che all’inizio possa far pensare, sia per le parti action che per le parti di platforming. Prima di avventurarci nelle profondità terrestri il gioco ci presenta un gameplay tranquillo, in cui le uniche difficoltà sono dei muri troppo alti o un piccolo gruppetto di servos. Andando avanti nella storia, ci fa vedere come le difficoltà sono però ben maggiori di quanto ci aveva fatto credere.
Nella sezione di platforming l’obbiettivo è semplice: arrivare dall’altra parte della stanza senza morire. Ma per quanto l’obbietivo sembri semplice, non sarà altrettanto semplice raggiungerlo. Nelle aree più selvagge del sottosuolo sono infatti presenti spine mortali, evidenziate in rosso, e folate di vento che possono spingere da una parte piuttosto che da un’altra. E’ necessaria quindi molta cautela per non venir lanciati in una trappola mortale.
Un’altro elemento di questa sezione di gameplay è lo scatto. Il nostro androide sarà infatti in grado di scattare a breve distanza per raggiungere i posti più disparati o degli appigli in cui riposarsi. Alcuni ostacoli richiederanno la concatenazione di questi scatti, ricaricabili attraverso delle piccole celle d’energia trovabili all’occorrenza. Oltre a scattare la protagonista è anche in grado di aggrapparsi ai muri, permettendo una discesa più lenta o, nel caso servisse, proprio di fermarsi ad osservare la situazione.
La difficoltà di queste parti è elevata, non per tutti, ma certamente apprezzabili dai giocatori fan dell’hardcore gaming, in cui il minimo errore ti costringe a dover ripetere tutta la stanza.
Per quanto riguarda la parte action è disponibile un’enorme quantità di variazioni. Sarà infatti possibile sferrare 4 tipi di attacco: attacco leggero, attacco leggero tenuto, attacco pesante e attacco pesante tenuto, ognuno dei quali può concatenarsi con gli altri per rendere il combattimento più interessante. C’è inoltre da aggiungere la possibilità di fare attacchi direzionati verso l’alto, attacchi in aria e attacchi dall’alto. Per quanto non lo si possa pensare, anche lo scatto è utilizzabile in combattimento, esso infatti da la possibilità di stordire il nemico per qualche istante e di concatenare ancora più attacchi.
Uno dei difetti dei combattimenti è però la facilità con cui, una volta accerchiati da un gruppo di nemici, è possibile venire sopraffatti senza la minima speranza di salvezza. Questo elemento può risultare frustrante, poichè ti costringe a ricominciare dal punto di salvataggio precedente più vicino, che a volte può essere a ore di distanza oltre un percorso mortale difficile da superare.
Un altro elemento interessante è quello delle missioni, i vari personaggi infatti avranno degli incarichi o delle richieste da fare alla protagonista, che si potrà scegliere di accettare o rifiutare. Queste missioni sono le più disparate, da andare a raccogliere funghi ad andare a sconfiggere un gruppo di nemici che minaccia la popolazione. Oltre a queste missioni secondarie ci sono ovviamente la missioni principali che, per quanto in simile formato, sono più impegnative e in cui bisogna prestare più attenzione.
Altro elemento, seppur secondario, del gioco è quello del collezionismo. Sarà infatti disponibile un elenco di possibili oggetti da trovare, tra cui pesci e altri animali, per la proria collezione o da scambiare con altri personaggi all’interno del mondo di gioco.
Tutto sommato Kandria è un gioco piacevole, in cui la difficoltà di alcune zone in cui è richiesta concentrazione viene accompagnata dalla tranquillità e dalle conversazioni di altre. Dove la desolazione della superfice viene accompagnata dal rumore delle colonie sotterranee. Nel quale l’amichevolezza degli alleati viene accompagnata dalla violenza di colonie rivali e robot. In cui un singolo androide, si trova a dover affrontare situazioni sconosciute, a volte in solitudine, a volte in compagnia.
Kandria uscirà per PC l’11 gennaio 2023 ed è disponibile su Steam.
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