Trifox Recensione PC| In un mondo di animali antropomorfi, una volpe si sta godendo del meritato riposo davanti al televisore, guardando ed imitando ciò che vede. Improvvisamente lo schermo viene infranto e il nostro protagonista viene steso a terra da uno dei responsabili. Il peggio è che hanno rubato il telecomando! Perchè dovrebbero rubare il telecomando di un dispositivo che non hanno? Nè noi nè il nostro eroe sappiamo perchè, ma siamo determinati a scoprirlo e recuperarlo.
Trifox è un gioco di azione e avventura 3D con una prospettiva dall’alto e con evidenti elementi platform. Al suo interno dovremo guidare il nostro eroe, una volpe alla ricerca del suo “tesoro”, attraverso vari mondi e livelli, combattendo contro nemici ancora più forti, evitando trappole mortali e scovando tesori nascosti, fino a raggiungere il vero cattivo, colui che ci ha privati del nostro adorato riposo.
Un mondo di animali e di lupi cattivi
Sia per le ambientazioni che per lo stile narrativo, Trifox sembra molto ispirato ai grandi classici del passato come Crash Bandicoot e Ratchet & Clank. La comunicazione tra personaggi è molto ridotta e, nei pochi momenti in cui è presente, è espressa in versi senza mai soffermarsi su delle vere parole. Per quanto questo possa sembrare fastidioso, è il metodo di comunicazione perfetto.
Il fatto che non ci sia una trama esageratamente complicata lascia infatti spazio ad un gameplay ben più intricato e accattivante. Durante la nostra avventura è possibile vedere aree del tutto disparate, partendo da un’ambientazione subtropicale, agli scuri antri della terra, per finire con la gelida tundra.
Trifox getta i presupposti per essere un gioco senza pretese, perfetto per riposarsi dopo una lunga giornata di lavoro, con una punta di nostalgia ma abbastanza pieno di originalità per non dare la sensazione di essere qualcosa di già visto. Nonostante alcuni difetti presenti nel gioco, questi non vanno ad influire sul mood dell’intera avventura.
Tre volpi con un solo telecomando
Il nome del gioco, Trifox, non viene come si potrebbe pensare dalla presenza di tre volpi, ma invece dalla possibilità di scegliere tra tre classi principali. Non appena finisce la cutscene iniziale si viene lanciati immediatamente nel mondo di gioco e, dopo un breve tutorial che spiega le meccaniche essenziali, si viene posti davanti a una delle poche scelte disponibili: quella della classe.
Nonostante questa scelta possa far pensare ad un gamplay unico ed obbligato per l’intera durata intera dell’avventura, così non è. Sarà infatti possibile acquistare, con abbastanza soldi e pazienza, ogni singola abilità delle tre classi disponibili e creare il proprio skillset personalizzato di 4 abilità tra le 27 disponibili.
Il Guerriero offre un gameplay a distanza ravvicinata, lento e potente, capace di fare crowd control su folle intere di nemici. Ha la capacità di muoversi rapidamente sui nemici, infliggendo ingenti quantità di danni, ma possiede scarse capacità di fuga.
Giocare come Mago dà la possibilità di attaccare dalla distanza, rallentare e colpire pesantemente i nemici senza mai essere troppo vicini ad esso. Ha ottime capacità di movimento istantaneo ma lunghi cooldown sulle abilità.
Il gameplay dell’ingegnere si incentra principalmente sui suoi macchinari, passando da torrette stordenti a lanciafiamme e lanciarazzi fino ad arrivare a mine esplosive da piazzare sul tuo percorso. Nonostante possieda attacchi diretti, ha l’obbiettivo di distrarre i nemici mentre i suoi marchingegni fanno il lavoro sporco per lui.
La scelta delle abilità e dello skillset è situata in un hangar, luogo che fungerà anche da hub principale per la scelta dei livelli. Il gioco è organizzato in 3 mondi, ognuno di tre livelli e una bossfight, e il livello finale. Ogni livello finisce con un mini-boss sempre più complesso e circondato da ulteriori nemici. I combattimenti non sono mai statici, c’è sempre la necessità di muoversi e di colpire oggetti, nella speranza di trovare pozioni della salute o dell’energia, necessari per continuare la battaglia.
Ma è impossibile creare un gioco perfetto e anche Trifox, come tanti altri, ha dei difetti. Data la visuale top-down nonostante l’ambientazione tridimensionale, a volte può risultare difficile prendere la mira, mirando troppo in basso o troppo in alto, altre volte questa stessa visuale, insieme alla telecamera fissa, dà problemi con il punto di atterraggio del protagonista dopo un salto e con la percezione della profondità, che potrebbe essere finito qualche passo più in la del desiderato.
Un altro problema è la presenza di alcune porte che possono impedire il backtracking, anche se fortunatamente ciò è ovviato dalla relativamente breve durata dei livelli e dalla loro possibilità di essere rigiocati.
Un’ambientazione semplice ma colorata
Nonostante abbia un grafica low-poly, il reparto artistico di Trifox è tuttaltro manchevole. L’assenza di dettagli minuziosi permette infatti di godere di una vasta serie di caratterizzazioni dell’ambiente, sia piccole che grandi.
Come già detto in precedenza, i 12 livelli di gioco sono suddivisi in 3 macro-aree, ognuna con un boss finale corrispondente a una delle tre classi disponibili anche per il protagonista. Sebbene non siano intuibili o evidenti a prima vista, in ogni livello sono presenti enigmi e trappole, per non parlare di passaggi segreti che conducono a vari segreti di gioco. All’interno dei vari livelli sono inoltre presenti vari ostacoli, sia fissi che mobili da superare, oltre ad una grande quantità di elementi distruttibili per ottenere monete e pozioni.
Il primo “mondo” è situato in un ambientazione a metà tra il caraibico e il tiki, strizzando un’occhio ai fan di Crash. Tra salti e pedane a pressione, bisogna stare attenti a non cadere in mare, altrimenti si dovrà ricominciare dal punto di salvataggio più recente. In questo mondo ci sono molti enigmi nascosti tra le grandi palme e le orde di granchi che tentano di attaccare la volpe.
Il boss finale è un grande Guerriero Lupo, che dopo una serie di fughe sulla sua nave pirata, nemici sconfitti dal protagonista e trappole neutralizzate, decide di prendere la faccenda nelle sue mani, affrontando faccia a faccia la piccola volpe
Il secondo “mondo” è ambientato nelle profondità del pianeta, tra miniere di cristalli magici, nemici che sparano a prima vista e creature fantastiche che tentano di assaltarci. Sicuramente in questa ambientazioni vengono introdotte ulteriori meccaniche di gioco, come laser, barriere d’energia e torrette sparamissili.
Il boss di questa zona è una coppia di ingegneri e, a differenza del precedente, bisognerà sconfiggere il loro macchinario in un misto di combattimento a ondate e labirinto con trappole mortali.
Il terzo “mondo” rappresenta delle gelide montagne, i cui poteri mistici animano enormi golem di pietra e generano potenti tempeste di vento, oltre a far levitare intere isole nei suoi cieli. Qui si introducono nemici più forti e ondate più consistenti, oltre momenti in cui bisogna essere rapidi, o si viene uccisi da qualche magia vagante.
Il nemico finale di quest’area è un mago che renderà la sfida estremamente complicata proteggendosi con barriere energetiche, per cui sarà necessario distruggere dei cristalli per disattivarla. Soprattutto in quest’area si vede l’utilità di uno skillset costruito ad hoc.
In Breve
Alla fine dei conti, Trifox è un gioco leggero e spensierato, che permette di passare una tranquilla serata nonostante i diffetti presenti al suo interno, dando comunque una difficoltà adeguata e intrigante. Le meccaniche platform e action si amalgamano bene con la visuale top-view, costringendoti a rimanere sempre vigile e in movimento per evitare gli attacchi nemici.
Il gioco è sviluppato dalla Glowfish Interactive e pubblicato dalla Big Sugar il 14 ottobre 2022. E’ disponibile per PC, Nintendo Switch, Playstation 4, Playstation 5, Xbox One e Xbox Series X|S.
VMAG vi porta la recensione di Shadow of the Guild qui.