Harvestella Recensione: un mondo di colori

Versione PC

Harvestella è un JRPG classico, fortemente ispirato a Stardew Valley, sviluppato e prodotto da Square Enix per Nintendo Switch e PC ed uscito ufficialmente il 4 novembre 2022. Il prodotto si presenta fin da subito con una grafica deliziosa, una storia ricca ed appassionante ed un reparto creativo molto ben sviluppato. Il team ha messo cuore in quello che stava facendo e, per le persone che si approcciano al gioco per la prima volta, è facile riuscire a percepirlo. Come sempre, ci sono dei lati negativi, ma di quelli ne parleremo in dettaglio più avanti.

Un mondo variegato

Iniziamo la nostra avventura in una cittadina, vuota di notte e viva durante il giorno: la figura d’insieme, sia nelle case che all’esterno, è piacevole; lo stile fantasy ricorda molto quello di The Legend of Zelda ma la cosa che salta immediatamente all’occhio è la varietà dei modelli, delle texture ed il senso di novità che si riesce a provare accedendo ad una nuova area. Il titolo continua a sorprendere durante tutta l’esperienza, dal punto di vista grafico, perché propone sempre alternative diverse a quello che stiamo vedendo, che sia una personaggio o una località. Come potrete vedere, infatti, il gioco permette l’esplorazione di numerose zone della mappa, tutte diverse tra loro, non solo per quanto riguarda fauna e piante, ma anche per le variazioni di scelta cromatica.

Attenzione, non stiamo dicendo che la grafica sia straordinariamente sorprendente: il gioco è ben lontano dalla perfezione grafica ma apprezziamo tanto il tentativo di caratterizzazione e di differenziazione, molto carente in altri giochi di questo tipo. Se dovessimo trovare un difetto, questo sarebbe la povertà poligonale di certi modelli che, purtroppo, risalta nelle scene ravvicinate. Nella generalità dei casi, però, gli sviluppatori hanno fatto davvero un ottimo lavoro con Unreal Engine 4 e noi possiamo ritenerci soddisfatti.

Harvestella

Una storia meravigliosa

I personaggi ben descritti, le loro storie avvincenti, la nostra possibilità di fare scelte e la lore che aleggia su tutto sono alcuni dei mille punti positivi che ha la storia. La trama è semplicemente meravigliosa, ben godibile, anche se ostacolata dai tempi di gioco molto prolungati: in Harvestella saremo in azione per salvare il mondo, accompagnati da un gruppo di persone che, in base alle nostre scelte, potrebbero scegliere di aiutarci.

Non vogliamo fare spoiler ma sappiate solo che il mondo in cui passerete le prime ore di gioco non sarà l’unico che avrete la possibilità di visitare. Tutto questo riesce ad appassionare il giocatore e a fargli, quasi, dimenticare di star giocando. Prima o poi, però, dovrete fare i conti con l’orologio e vi accorgerete di aver perso troppe ore davanti al monitor.

Longevo, forse troppo

Ed è qui che arriviamo ad uno dei punti, forse peggiori, di questo gioco: le meccaniche di gameplay. Questa componente, puramente ripresa da Stardew Valley, porta inevitabilmente ad uno sconsiderato aumento delle ore di gioco; per ragioni che non vogliamo spiegarvi, sarete obbligati a tornare a casa prima di mezzanotte e questo vi costringerà a ripetere le sessioni di avventura, comunemente chiamate dungeon, più e più volte, impedendovi di “rushare” il gioco fino alla fine.

Questa struttura è solitamente utilizzata, nella maggior parte dei titoli GDR, sotto forma di missioni secondarie dedite al livellamento del personaggio. In questo caso, gli sviluppatori di Harvestella hanno trovato un altro modo per introdurre le meccaniche di upgrade ma non le hanno rese più piacevoli al giocatore, che si troverà frustrato nel dover trascorrere intere ore di gioco prima di poter proseguire con la storia principale. Per gli amanti della pura storia narrativa questo fattore potrebbe incidere sul loro apprezzamento.

D’altro canto, altri fattori introdotti, potenzialmente interessanti, sono quello del farming, del commercio, del crafting, delle meccaniche di fame, del concetto di stamina e delle relazioni sociali. Tutte queste caratteristiche apportano un bel livello di complessità e di profondità: il giocatore dovrà coltivare, vendere i prodotti della terra, risparmiare energie, gestire bene gli orari e cercare di ottenere alleati utili al completamento delle missioni. Molte di queste azioni dovranno essere ben ottemperate; in caso contrario, il gioco sarà punitivo con voi ed avrete bisogno di molto più tempo per proseguire con l’avanzamento.

La notte è amica

Le musiche sono piacevoli, c’è poco da aggiungere. Non abbiamo trovato motivi che riuscissero a fissarsi in testa ma la colonna sonora è ben curata, i motivi sono interessanti e gli spunti curiosi. Lo stile segue quello del GDR classico, non tocca mai note troppo basse ma riesce a stupire in diverse situazioni. Il comparto sonoro in generale, invece, ha un particolare punto di forza: esprime il suo massimale durante le ore notturne; ogni suono sembra spiccare sul silenzio circostante e l’immersione è di gran lunga migliorata.

In conclusione…

A netto di decine di ore passate sul titolo, possiamo ritenerci molto soddisfatti di questo Harvestella. Il titolo si presenta, fin da subito, come una delizia per occhi ed orecchie e continua a regalare emozioni anche in seguito, grazie alla trama. Il gioco ha un’unica grande pecca: la troppa longevità, il troppo tempo che passa tra una fase e l’altra di gioco. Questa caratteristica potrebbe non essere apprezzata da tutti e dar fastidio alle persone che vogliono godere della storia, decisamente meritevole. In complesso, però, Square Enix ha fatto un bellissimo lavoro ed il titolo risulta un ottimo passatempo per le nostre giornate invernali. 

Per altre recensioni, ecco a voi un articolo interessante.

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