Asterigos Curse of the Stars Recensione| Se siete appassionati della cultura mediterranea, in particolare della Roma e Grecia antiche, abbiamo tra le mani un’opera molto interessante che potrebbe fare al caso vostro. Asterigos Curse of the Stars si presenta come un soulslike dallo stile cartoonesco, in cui la mitologia antica la fa da padrone.
Hilda, la nostra protagonista, è andata alla ricerca del padre disperso in missione. Ciò la conduce nell’antica e maledetta città di Aphes, i cui abitanti ora immortali sono condannati a impazzire lentamente a causa della loro sete di stellite, il minerale che li ha portati alla rovina. Oggi noi di VMAG analizzeremo il titolo assieme a voi e vedremo se il lavoro di Acme Gamestudio ha dato i suoi frutti.
Asterigos Curse of the Stars| Un soulslike più leggero
Hilda ha a disposizione sei armi differenti: spada e scudo, lancia, martello, pugnali, bastone e bracciali magici. Questi set sono disponibili da subito e ci accompagnano per tutto il gioco, nessun’altra arma principale si aggiungerà all’arsenale. Una feature particolarmente interessante è la possibilità di cambiare il tipo di danno elementale inflitto dalla nostra arma. In combattimento infatti ci è concesso cambiare istantaneamente elemento, in modo da trovare subito la debolezza del nemico che stiamo affrontando.
Dopo aver sperimentato un po’ con ciascuna arma, sceglierete le due che preferite (perché è possibile equipaggiare due armi alla volta) e ve le porterete per il resto della vostra avventura, spendendoci sopra buona parte delle vostre risorse per potenziarle. Sebbene tutte siano viabili, alcune risultano molto più performanti delle concorrenti.
Ogni arma mette a disposizione, oltre al suo attacco base, anche una tecnica che può essere utilizzata in base alla situazione. Tutte possiedono una tecnica unica e diversa, per esempio il martello permette di caricare l’attacco e i bracciali magici posizionano delle mine per terra. Sostanzialmente sono una parte fondamentale del moveset, e se impiegate bene possono stravolgere l’esito del combattimento… nella maggior parte delle armi.
Per quanto riguarda i pugnali invece la situazione è diversa. Non avrete bisogno di studiarvi il momento opportuno per attivare la loro tecnica peculiare, l’attiverete di continuo e basta. L’abilità consiste nell’effettuare uno scatto in avanti, che permette di superare facilmente i nemici ed evitare gli attacchi imminenti. È così efficace che la schivata normale, fondamentale con le altre armi per evitare di subire ingenti danni, diventa praticamente obsoleta. La tecnica dei pugnali è preferibile perché è più veloce e permette di concatenare gli attacchi una volta sbloccate le giuste abilità .
La lancia non è in una situazione molto diversa: la sua abilità ci consente di respingere un attacco nemico e contrattaccare. Il problema è che la finestra di frame in cui è possibile respingere il colpo non è piccola, e non ci vuole molto a prenderci la mano e a rendere vano qualunque tentativo degli avversari di eliminarci. La lancia e i pugnali risultano essere estremamente più forti delle altre armi e ciò, unito al sistema di punti attributo e talento, va a inficiare di molto sul bilanciamento del gioco.
Visto che li abbiamo nominati, parliamo di attributi e talenti. Questi punti vengono guadagnati salendo di livello o utilizzando particolari oggetti. I punti attributo permettono di potenziare tre caratteristiche: Precisione (aumenta l’attacco), Costituzione (aumenta i PF) e Arcano (aumenta la percentuale di recupero di PA e i danni delle abilità ). I punti talento invece consentono di sbloccare nuove capacità nell’albero dei talenti, che possono essere dei bonus passivi, aggiunte al moveset delle nostre armi oppure delle abilità .
Queste ultime vengono equipaggiate in un loro slot specifico (è possibile averne quattro preparate) e possono essere utilizzate indipendentemente dall’arma equipaggiata. Evitando di entrare troppo nei dettagli, possiamo dirvi che le abilità fanno un’enorme quantità di danni. Ritorniamo ai punti attributo: ogni volta che salite di livello ne ottenete un paio da spendere, ma gli attributi sono solo tre. Ad un certo punto probabilmente inizierete a trascurare costituzione come attributo, e vi concentrerete sugli altri due oppure solo su uno di essi.
Arrivati a un certo livello i vostri danni saranno così esagerati che potrete cancellare con facilità persino i boss. Sarebbe stato meglio diminuire la quantità di punti disponibili, o ridimensionare l’aumento delle caratteristiche. C’è comunque da dire che alla difficoltà massima i nemici non scherzano con i danni, se abbassate la guardia vi ritroverete facilmente in situazioni poco piacevoli.
Artisticamente azzeccato
Una delle cose che più abbiamo apprezzato di Asterigos Curse of the Stars è il suo lato artistico. La storia, nonostante sia abbastanza classica nel suo insieme, risulta molto piacevole da seguire, anche grazie alle diramazioni narrative presenti all’interno del gioco. Abbiamo inoltre apprezzato lo stile cartoonesco adottato dal titolo, che si contrappone alla perfezione alle tematiche a tratti cupe della narrazione.
Il setting dell’opera, che prende a piene mani dall’immaginario greco-romano, dà il meglio di sé nelle varie sezioni della mappa di gioco. Dalle baraccopoli dei rinnegati alle strade che portano al teatro dell’opera, gli ambienti sono composti così bene che nella mente del giocatore viene impresso il desiderio di esplorare e scoprire quel che anche il più remoto dei cunicoli ha in serbo.
Altro punto a favore è il design dei personaggi principali che, seppur non sempre originale, riesce a mettere in risalto le diverse personalità con cui Hilda entrerà in contatto nel corso della sua avventura. I boss che ci ritroviamo ad affrontare non sono da meno, ognuno di essi incarna alla perfezione il tema dell’area affrontata e risalta grazie al variegato moveset.
Purtroppo la stessa cosa non si può dire dei nemici comuni che andiamo ad incontrare. In pratica troviamo sempre il nemico classico che non ha nulla di particolare, quello agile e veloce, quello grosso e lento che però fa molti danni, quello a distanza e così via. Questi archetipi si trovano in praticamente ogni area di gioco e alla lunga appiattiscono il gameplay a causa dell’eccessiva ripetitività .
Scelte di gioco discutibili
C’è però da aggiungere che, sebbene la mappa di gioco sia esteticamente molto curata, i punti di interesse principali si trovano nel Rifugio, e una volta addentratisi all’interno di un nuovo territorio tornare indietro diventa via via sempre più complicato. Il viaggio rapido si sblocca ad un punto abbastanza avanzato dell’avventura, fino a quel momento l’unico modo di spostarsi rapidamente è quello di ricorrere a due oggetti, il simbolo di Rodi e la scheggia di eterite, che ci consentono rispettivamente di tornare al Rifugio e di teletrasportarci all’ultimo checkpoint visitato.
Ora, le varie zone di Asterigos Curse of the Stars sono tutt’altro che piccole, e spesso all’interno di esse troviamo diversi NPC desiderosi di assegnarci missioni secondarie che consistono nell’andare da un lato all’altro delle suddette aree, affrontando dunque tutto quello che si trova in mezzo. Sostanzialmente molte missioni secondarie richiedono di andare da punto A a punto B, per poi ritornare di nuovo al punto A e sperare nella ricompensa.
Solitamente il viaggio non è troppo lungo, ma alle volte viene richiesto di rifare praticamente da capo metà area. Sarebbe stato meglio rendere disponibile il viaggio rapido sin da subito, avrebbe evitato noie negli spostamenti e avrebbe reso le missioni secondarie meno tediose.
Prima di concludere parliamo un attimo delle performance di gioco. Il titolo gira alla perfezione anche sui sistemi meno performanti. Alcuni utenti hanno lamentato la presenza di bug, ma fatta eccezione di qualche compenetrazione con l’ambiente (da cui ci siamo facilmente divincolati) non abbiamo riscontrato nulla di particolare.
Asterigos Curse of The Stars è un Soulslike che, seppur più semplice sotto diversi punti di vista, riesce a trovare il giusto equilibrio e a risultare molto divertente da giocare. Il lato artistico dell’opera è sicuramente la cosa che più abbiamo apprezzato. Lo stile cartoonesco si contrappone alla perfezione alle tematiche alle volte cupe del gioco. Le abientazioni ben curate stimolano nel giocatore la voglia di esplorare.
I personaggi che incontriamo nella nostra avventura sono un altro punto a favore, le loro personalità e i loro design invogliano a scoprirne quanto più possibile sul loro conto. I boss, incarnanti il tema dell’area da loro dominata, risultano i nemici più divertenti da affrontare grazie ai loro moveset variegati. Invece nemici base purtroppo peccano dal punto di vista dell’originalità , sono poco diversificati e hanno moveset molto simili tra loro. il bilanciamento di gioco è da rivedere.
La tardata introduzione di un sistema di viaggio rapido in una mappa così estesa rende gli spostamenti faticosi e le missioni secondarie molto tediose. In conclusione, nonostante abbia alcuni problemi, noi vi consigliamo di provare Asterigos Curse of the Stars, siamo sicuri che catturerà la vostra attenzione.