WW2 Rebuilder Recensione – dalle ceneri ritorna la speranza

WW2 Rebuilder Recensione| Quando si sceglie di mostrare tanta sensibilità al mondo dei videogiochi, capita spesso di ritrovarsi dinnanzi a proposte con idee o ripercussioni davvero interessanti. Con un medium tanto vasto e in costante espansione come quello del videogioco, si tratta di un evento piuttosto comune man mano che si acquisisce la capacità di superare gli ostacoli più comuni. L’opera di cui parleremo proprio oggi appare bizzarra già dal nome: WW2 Rebuilder, e come suggerisce la sua intestazione, abbiamo a che fare con un simulatore di ricostruzione post-bellica. Sviluppato da Madnetic Games con il supporto di PlayWay, che non è nuova a titoli altrettanto fuori dal comune, in quest’opera saremo chiamati a collaborare personalmente allo sforzo di andare avanti dopo gli orrori del secondo conflitto mondiale. E con una premessa come questa, perché non godersi la nostra recensione? Buona lettura!

WW2 Rebuilder: gli eroi della ricostruzione

Quando pensiamo alla Seconda Guerra Mondiale, ci tornano in mente alcune delle pagine più tragiche ed oscure della storia dell’umanità, ma anche momenti di eroismo e sacrificio che hanno permesso a tanti innocenti di mettersi in salvo. Come ci ricorda la storia, il secondo conflitto mondiale fu una delle guerre più distruttive e mortifere del mondo, che portò miseria e devastazione non solo in Europa. Dopo essersi leccati le ferite e pianto i propri morti, tuttavia, era stato necessario anche sostenere un non indifferente sforzo di ricostruzione, che è proprio la premessa di WW2 Rebuilder.

In una formula simulativa e sandbox liberamente tratta da titoli simili, come House Flipper o Train Station Renovation Simulator, il nostro personaggio, da privato cittadino troppo giovane ai tempi della guerra per farsi coscrivere, adesso si unisce ai suoi sodali per rimettere in sesto il suo paese. Storie come queste, vicende degli eroi della ricostruzione, che sacrificarono in molti casi il fiore dei loro anni giovanili per mettersi al servizio della collettività del loro paese e ritornare lentamente alla vita normale. In WW2 Rebuilder dunque lo scopo sarà ricostruire gli scenari in cui il nostro protagonista sarà dispiegato, e per far ciò sarà necessario rimuovere le macerie e lavorare a riparare i danni di ogni zona.

WW2 Rebuilder riesce molto bene a veicolarci una simulazione decentemente dettagliata di lavoro manuale che non ha pretese di risultare accurato fino allo sfinimento, cosa che rischierebbe di essere deleteria ai fini del gioco. Usa e ricicla: questa la filosofia dell’opera, decisamente non troppo lontana dalla realtà, in quanto il nostro personaggio, viste le ristrettezze del dopoguerra, dovrà farsi bastare quanto riesce ad estrarre e ripristinare dalle macerie e dalle devastazioni. E così, un lampione diviene del ferro da fondere e riutilizzare, per riparare dei binari magari; il legname di mobilio rotto o danneggiato trova nuova vita per staccionate, pilastri e finimenti, e gli scenari tornano pian piano alla normalità, in un modo forse poco credibile, ma alla base sensato.

WW2 Rebuilder

WW2 Rebuilder: il lavoro nobilita l’uomo

Il loop di WW2 Rebuilder si rivela nella sua semplicità: esplorare alcune delle località più o meno noti del conflitto, valutare l’entità dei danni e le necessità per la riparazione, intervenire e rimettere a nuovo le città e le infrastrutture del proprio paese. Perché nell’opera non si tratta di generiche città europee, ma di luoghi realmente esistenti, ricostruiti molto spesso con gradevole e significativo realismo e fedeltà storica. La city di Londra vessata da continui bombardamenti tedeschi è solo un esempio, in quanto un altro valore significativo del titolo è l’attenzione che pone al grande pubblico videoludico su alcuni eventi della guerra apparentemente poco attenzionati, permettendo un grande contributo alla sensibilizzazione storica.

Provando WW2 Rebuilder tanto il nostro personaggio quanto chi sta dietro lo schermo potrebbe provare un’emozione che tutti noi avranno sperimentato, sebbene non sappiano il suo nome. Stiamo parlando del Sonder, ovvero l’improvvisa consapevolezza del vissuto di qualcun’altro, di un luogo in cui noi non abbiamo assistito ad un evento importante, ma di cui siamo in grado di cogliere l’impatto. Difatti, il nostro lavoratore sarà soggetto, nel corso dei suoi interventi, a veri e propri flashback di vita vissuta, in cui vedrà gli scorci a cui sta lavorando prima o durante la guerra.

WW2 Rebuilder ha in un certo senso un lato poetico e significativo, in quanto mette in evidenza luoghi che molti di noi sono abituati a vedere integri, vissuti, nella normalità, ignorando volontariamente o involontariamente che anche lì si è consumata violenza, distruzione e morte. Ma non c’è solo questa lettura nel titolo, non c’è solo malinconia oppure inquietudine collegata ai trascorsi degli scenari. C’è una sorta di speranza, in questo messaggio: dopo la tempesta, torna il sole; dopo che il male è stato sconfitto, dopo che l’oscurità è retrocessa, la vita ritorna a regnare, e le rovine vengono distrutte e ricostruite.

WW2 Rebuilder

WW2 Rebuilder è un curioso e caratterizzato simulatore di ricostruzione, con una ambientazione molto significativa che di certo i videogiocatori amanti della storia non mancheranno di apprezzare. Con una roadmap promettente e con delle già solide ambientazioni e delle meccaniche di rebuilding ben pensate, il titolo certamente non mancherà di soddisfare tutti gli amanti del genere.

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