Wayward Strand Recensione: una storia raccontata dal tempo

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Wayward Strand Recensione| A bordo di un ospedale volante, una ragazzina di nome Casey viene incaricata dalla madre di tenere compagnia ai degenti per il fine settimana. Seguendola nella sua breve avventura che la porterà a legare con gli anziani residenti e alla stesura di un articolo per il suo giornale scolastico, ci confronteremo con il messaggio principale del gioco: il tempo passa per tutti.

Wayward Strand è un’avventura narrativa realizzata dallo studio indie Ghost Pattern che propone la sua storia in un modo molto interessante, noi di VMAG abbiamo avuto l’opportunità di provare l’opera e oggi siamo qui per darvi la nostra opinione al riguardo. Prima di incominciare vi ricordiamo che il gioco è già disponibile per essere acquistato su Steam e su tutti gli store digitali console. Benvenuti alla nostra recensione di Wayward Strand.

Wayward Strand

Wayward Strand: un mondo che respira

Basta avviare il gioco anche solo una volta per capire subito quale sia il suo punto forte: i personaggi con cui la nostra protagonista interagirà nel corso della sua breve permanenza a bordo dell’ospedale aereo. La vostra avventura non viaggia su un binario prefissato, una volta ottenuta la possibilità di andare liberamente in giro starà a voi scegliere come impiegare il vostro tempo. A meno che non vogliate passare giornate intere a leggere libri in disparte, la vostra attività principale sarà tenere compagnia agli anziani. Casey ha in programma di scrivere un articolo sull’ospedale per il giornale della sua scuola, e ogni occasione di scoprire qualcosa in più va colta.

Indipendentemente da quel che farete per passare il tempo, i passeggeri non rimarranno in disparte e proseguiranno nella loro routine con o senza di voi. Mentre state discutendo con Ida nella sua cabina, dall’altra parte dell’ospedale sta probabilmente accadendo un’interazione unica tra due personaggi o un evento che non si ripeterà fino alla vostra prossima partita. Anche origliare un dialogo attraverso una porta può condurvi a una nuova pista narrativa. Sostanzialmente in Wayward Strand non avrete la possibilità di scoprire tutto in una sola campagna, dovrete scegliere a chi dare priorità nell’avanzamento dei rapporti.

 

Questa è una delle cose che più abbiamo apprezzato dell’opera: vedere un piccolo mondo che si sviluppa senza essere vincolato a noi giocatori. Una volta finito il gioco vi verrà subito voglia di ricominciare una nuova partita, prendere decisioni diverse e riscoprire nuovamente il gioco grazie a contenuti mai scoperti nella sessione precedente. La scrittura dei dialoghi e dei personaggi inoltre è interessante, a tratti divertente e appropriata al contesto.

Parlando con i residenti infatti si avrà l’impressione di star interagendo con delle persone reali, con cui empatizzerete profondamente grazie alle loro storie di vite ormai passate. Tuttavia c’è anche da aggiungere che i personaggi risaltano non soltanto grazie all’ottima scrittura, ma anche grazie all’eccellente lavoro svolto dal cast che ha prestato loro le voci. C’è comunque da evidenziare che l’opera è più indirizzata verso una nicchia molto specifica di giocatori. Il ritmo di gioco è molto lento e tutto è incentrato sulla ricerca di nuove interazioni con i residenti. Wayward Strand adotta dunque scelte di gameplay che si discostano dai gusti del grande pubblico, ma che risultano essere parte integrante del suo stile.

E proprio il lato artistico del gioco è un’altra delle cose che più ci ha colpito. Non ci riferiamo solo al lato narrativo del gioco, anche le scelte adottate a livello grafico infatti si sposano alla perfezione col mood delle vicende. L’unione di un 3D stilizzato a elementi disegnati a mano risulta essere la cornice perfetta per mettere in risalto la storia di Casey.

Wayward Strand

Problemi tecnici e scelte discutibili

Se Wayward Strand trova nel suo lato artistico i suoi punti di forza, dal punto di vista tecnico emergono invece tutte le carenze del titolo. Nonostante i requisiti esigui necessari per far girare il gioco, esso spesso è soggetto a freeze momentanei che in alcuni casi possono evolversi anche in crash del software. Quando non si tratta di freeze si passa invece a momentanei rallentamenti, che sebbene sporadici possono risultare abbastanza fastidiosi. Non sappiamo se siano alcune situazioni specifiche a causare queste situazioni, fatto sta che Wayward Strand non è purtroppo ottimizzato molto bene.

Un altro problema sono i salvataggi. Il gioco non offre la possibilità di salvare manualmente la partita, sono disponibili solo i salvataggi automatici. Il problema è che questi sono disponibili solo alla fine di ogni capitolo, pertanto se vi trovate a metà giornata e vi vedete costretti a sospendere la vostra sessione di gioco, tutti i vostri progressi andranno perduti. In sostanza preparatevi a giocare per un’ora di fila senza uscire dalla partita, altrimenti dovrete ricominciare da capo. Non capiamo come mai Wayward Strand abbia optato per questo approccio, avere solo dei salvataggi automatici a un intervallo di tempo così ampio non stimola molto gli utenti a continuare le loro partite.

Questi sono i difetti principali dell’opera, ma esistono anche alcune problematiche minori. I movimenti di Casey sono lenti e legnosi, per scendere le scale o aprire una porta impiega una quantità di tempo esagerata. Inoltre sono presenti diversi bug minori, principalmente si tratta di qualche compenetrazione durante delle scene scriptate, che sebbene non siano nulla di gravoso per l’esperienza non sono esattamente belli da vedere.

Wayward Strand è un’opera narrativa non convenzionale che, nonostante non sia adatta a tutti, riuscirà sicuramente a catturare tutti coloro che sono alla ricerca di un’esperienza più tranquilla e spensierata. I personaggi sono il punto forte del gioco: sono ben scritti e la recitazione è perfetta. A questo si unisce il fatto che le loro routine proseguono indipendentemente dalle nostre azioni, dando la sensazione di star interagendo con un mondo vivo.

Purtroppo l’opera è afflitta da svariati problemi di performance, da sporadici rallentamenti si passa a freeze momentanei e talvolta crash del gioco. Talvolta è possibile incappare anche in qualche bug. L’idea del team di sviluppo di non includere la possibilità di salvare manualmente la partita, nonché di posizionare i salvataggi automatici solo alla fine di ogni capitolo, è a detta nostra una scelta infelice.

Grazie ai numerosi percorsi disponibili e segreti da scovare, il gioco risulta estremamente rigiocabile e dopo averlo finito vi verrà voglia di iniziare subito una nuova partita. Lo stile grafico si riassume in una serie di scelte che mettono in risalto alla perfezione il carattere del gioco. In conclusione noi riteniamo che Wayward Strand sia un titolo degno della vostra attenzione, se quanto detto finora vi ha incuriosito noi vi esortiamo a provarlo.

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