Come nasce un videogioco: gli sviluppatori e la crescita del settore

Il mondo dei videogiochi è in costante evoluzione: solo nel 2020 il settore ha registrato in Italia una crescita del 23%. Boom che non si è arrestato: secondo l’ultimo report IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association) nel 2021 l’industria del gaming ha segnato la cifra record di 2 miliardi e 243 milioni di euro di guadagni, con un progresso registrato soprattutto dalle console (+21,6%).

Ma sviluppare un videogioco non è un processo semplice né veloce: richiede la coordinazione e il lavoro di diverse figure professionali. L’obiettivo è realizzare esperienze videoludiche sempre più immersive ed appassionanti, grazie ai grandi progressi compiuti dalla tecnologia. Di seguito verranno illustrati i ruoli necessari alla creazione di un videogame.

Dal Game Designer al Localizzatore: chi c’è dietro a un videogioco

Il primo professionista è il Game Designer, ovvero colui che si occupa dei livelli di difficoltà, delle meccaniche di gioco e delle sue sequenze: è il professionista che cura il primo impatto tra videogiocatore e videogame. Il Game Designer lavora affiancato dal Game Programmer, che ha il compito di garantire al videogioco le migliori performance possibili attraverso la conoscenza di linguaggi di programmazione come il C++ e HTML5, indispensabili per programmare un buon videogame.

L’implementazione del lavoro del Game Designer è fatta dall’Artist & Animator 2D/3D che, partendo dal lavoro del designer, disegna gli ambienti, i personaggi e gli oggetti. Successivamente provvederà a conferire l’animazione. A seguito del lavoro di questi professionisti, interviene il Videogame Tester, che dovrà collaudare il gioco e assicurarsi che sia fruibile da parte dei gamers. Come ultima figura (non per importanza) vi è il Localizzatore, ovvero colui che ha il compito di tradurre dialoghi ed evitare incomprensioni culturali.

Come diventare un professionista del settore

Pur essendo i compiti di questi professionisti particolarmente complessi, è possibile seguire dei percorsi formativi specifici (accademici e non) per acquisire tutte le competenze necessarie. Per diventare Game Designer si consiglia una formazione accademica, come un corso di laurea in informatica, scegliendo poi una specializzazione più improntata su grafica e modellazione 3D.

Per il Game Programmer, trattandosi della figura più tecnica di tutte, si consiglia un corso professionalizzante dal taglio pratico. Oggi è possibile frequentare corsi approfonditi di web development anche da remoto, una modalità molto più accessibile e flessibile rispetto a quella in presenza. Quelli proposti da Epicode, per esempio, sono interamente online e garantiscono il 70% di pratica su progetti reali, aiutando gli studenti a costruire il proprio portfolio.

Per l’Artist & Animator 2D/3D sono consigliati sia corsi universitari che formazione da autodidatta, in relazione alla quantità di tempo che si ha a disposizione. Infine, mentre per fare il Tester basterà ottenere una certificazione “American Software Testing Qualification Board” (ASTQB), per fare il Localizzatore è consigliata una formazione universitaria: tra tutte, una laurea in lingue risulta la scelta più fondata.

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