Voyage Recensione| Il titolo di cui andiamo a parlare in questa recensione è stato sviluppato da Venturous, uno studio di videogiochi con sede in Svezia fondato da due fratelli che hanno sviluppato in maniera indipendente il gioco. Voyage si presenta come un gioco d’avventura cinematografico che propone un’esperienza condivisa di gioco.
Il titolo è disponibile per le seguenti piattaforme: Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC tramite Steam. Andiamo ora ad analizzare quello che si è rivelato essere un breve ma esteticamente piacevole viaggio.
Un viaggio condiviso
Voyage ruota intorno a due sopravvissuti che si imbarcano in un viaggio per svelare dei misteri e trovare un modo per tornare a casa insieme in un’avventura 2d a scorrimento. Il gioco presenta una componente cooperativa opzionale che permette al secondo giocatore di controllare il secondo protagonista e di rendere più scorrevole l’esperienza di gioco. Normalmente però sarete voi ad alternare il controllo tra i due personaggi, che a volte dovranno cooperare per superare delle difficoltà.
L’IA del personaggio che non è sotto il comando del giocatore è buona e il gioco vi darà la possibilità di dargli qualche ordine. Vi è però qualche occasione nelle quali l’intelligenza artificiale si blocca in un loop di movimento, succede raramente e solo vicino a gradini o posti in cui vi sono diverse animazioni “di passaggio”.
Durante il vostro cammino nelle terre misteriose che vi troverete a percorrere troverete alcuni ostacoli sotto forma di enigmi. Questi spesso riguardano la possibilità di spingere o tirare alcuni pezzi dell’ambiente. Questi ultimi sono molto arbitrari e avrete difficoltà a capire cosa è interagibile e cosa no. Fortunatamente ad aiutarvi in questo avrete un comando che vi permette di evidenziare tutto quello con cui potete interagire nelle vostre vicinanze.
Questo da un lato toglie la possibilità che il giocatore venga messo in difficoltà dall’assenza di indicatori visivi su oggetti dell’ambiente che altrimenti possono sembrare background, ma dall’altro semplifica troppo alcune sezioni, nelle quali basterà usare il comando sopracitato per sapere esattamente cosa fare. Inoltre il problema che dovrebbe risolvere questa meccanica non è nemmeno del tutto assente, poiché per proseguire nel gioco è spesso necessario arrampicarsi in zone rocciose che a volte sarà davvero difficile individuare.
I rompicapi del gioco sono quindi molto semplici e ripetitivi da risolvere e solo di rado presenteranno qualche novità interessante. Un vero peccato, anche perché spesso troverete inutile la possibilità di dare dei comandi all’intelligenza artificiale del personaggio non controllato visto che farà tutto da solo o non necessiterà di questi ultimi.
Un passato da scoprire
La storia di Voyage è caratterizzata da una sempre presente cripticità che vi renderà difficile seguire veramente il racconto e capire cosa sta succedendo a schermo. Il titolo vi darà alcuni indizi per capire la sua ambientazione tramite qualche scultura o pittura ma anche questi andranno interpretati e necessiteranno di una certa attenzione per essere collegati bene agli avvenimenti di trama.
Il gioco presenta in particolare due sezioni che vi aiutano di più a capire gli avvenimenti. Una di queste avviene a metà e vi dà un backgound per i protagonisti ma molte più domande sul loro scopo. Se sperate di scoprire di più arrivando al finale però vi sbagliate, questo vi darà delle infomazioni nuove ma senza delle basi non avrete la minima idea di cosa sta succedendo davvero.
Questo è sia un punto di forza del titolo, che ottiene un certo fascino nella sua atmosfera e storia, ma anche di debolezza visto che cercare di unire i pezzi del puzzle richiede di giocare il titolo più volte per poi comunque avere un quadro incompleto. Il gioco dura solamente 3 o 4 ore al massimo, quindi non è un problema giocarlo una seconda volta, nonostante il gameplay estremamente semplice. Potete farlo con una seconda persona, per sfruttare il lato cooperativo.
L’estetica di Voyage
Parliamo ora del piatto forte di Voyage, ovvero il suo lato artistico. Questo, dal punto di vista grafico, vi darà sempre l’impressione di trovarvi di fronte ad un dipinto di un mondo misterioso ed affascinante. I colori sono usati molto bene per esprimere la varietà di ambientazioni. All’inizio vi troverete a camminare per ambienti sicuramente misteriosi, ma anche amichevoli e rigogliosi. Col tempo però farete visita a luoghi più oscuri e con una sottile linea inquietante, così come alcuni ambienti onirici e molto diversi dal resto.
Le sezioni “oniriche” e più distaccate dalla realtà saranno presenti molto verso la fine del gioco ma anche in certe sezioni iniziali. Vi chiederete a lungo che significato abbiano e cosa accada esattamente quando vi dirigete in questi luoghi, ma le risposte sono difficili da ottenere come già evidenziato nella parte dedicata alla scrittura di Voyage.
Ma tornando a parlare del lato artistico, l’atmosfera del titolo è resa interessante anche da musiche che supportano il mistero e l’esotico trasmesso dell’estetica. Una delle poche critiche che possono essere fatte a questa parte del gioco è la realizzazione di alcune statue. Come già menzionato una delle poche cose che vi aiuterà a capire la trama saranno degli indizi sparsi per l’ambientazione. Tra questi vi sono alcune statue che aiuterete a ricostruire in certe sezioni di gioco ma il cui soggetto e forma sono sempre difficile da capire a causa dello stile confuso di alcune forme.
Parliamo infine del menù di gioco e delle sue opzioni. A parte per qualche modifica al sonoro il gioco da ben poche opzioni e affida il salvataggio a punti predefiniti nei quali il gioco aggiorna l’icona di un dialogo con delle immagini. State attenti poiché cliccare su queste vi riporterà ad un salvataggio precedente. Questo non è reso molto chiaro ma è un errore che si compie solo una volta, fortunatamente.
Se siete curiosi di leggere altre recensioni vi consigliamo il nostro recente articolo su Lost in Play, un recente titolo che vi farà passare un ottimo pomeriggio.
Voyager è un viaggio che vi colpirà per la sua direzione artistica e atmosfera misteriosa. Vi ritroverete immersi in un mondo alieno, curiosi di saperne di più e affascinati dalla sua fauna e flora. Nonostante questo fascino però capirete presto che Voyager è un titolo restio al donarvi informazioni sulla sua trama e dovrete, nel bene e nel male, farvi strada da soli grazie a rari indizi ambientali. Il gameplay è presente ma forse fin troppo semplice, e risulta molto secondario in questa esperienza.