Yuoni Recensione| Pronti a tornare tra i banchi di scuola? Oggi tratteremo con voi Yuoni, un horror in prima persona sviluppato da Tricore Inc. e pubblicato da Chorus Worldwide Games. Il titolo è disponibile già da un po’ di tempo sul mercato, e recentemente noi di VMAG abbiamo avuto l’opportunità di provare la sua versione per PC. Siete pronti a scoprire se Yuoni sarà in grado di farvi saltare dalla sedia? Iniziamo subito con la nostra recensione.
Yuoni: narrazione senza tensione
All’interno del titolo impersoniamo Ai, una bambina di 10 anni che assieme ai suoi amici prende parte a un pericoloso rituale. Secondo una leggenda urbana, lo spirito di un bambino chiamato Tsun infesta le rovine dell’ospedale in cui ha perso la vita. Sembra che eseguendo correttamente tutti i passaggi del rito sia possibile entrarvi in contatto e fare in modo che egli realizzi un nostro desiderio, a patto di giocare con lui a Yuoni. Chi perde la sfida sarà costretto a rimanere per sempre a giocare con Tsun.
La storia viene raccontata principalmente in due modi: tramite muri di testo a inizio/fine capitolo e alcuni intermezzi narrativi in cui è possibile incappare durante la partita. A detta nostra le scelte intraprese sul lato dello storytelling non sono state molto efficaci. Innanzitutto la presenza in ogni capitolo di pagine e pagine di incipit testuali e dialoghi non stimola particolarmente l’interesse del giocatore. Espedienti simili sicuramente vanno bene per alcuni generi, ma nell’horror si rivelano essere controproducenti se non sfruttati nel modo corretto.
Gli intermezzi in-game che abbiamo incontrato non sono stati in grado di risollevare la nostra curiosità verso la storia. Durante l’esplorazione di questo mondo alternativo capita di venire sorpresi da un’improvvisa luce bianca, che preannuncia questo secondo espediente narrativo. Sostanzialmente si tratta di un ambiente quasi vuoto, occupato solo da alcune figure completamente nere che parlano tra loro. Essendo intrusioni improvvise e senza contesto spesso ci è capitato di non riconoscere i personaggi nella scena, ad un certo punto abbiamo rinunciato a seguire la trama e ci siamo concentrati sul gioco in sé.
Armadietti invulnerabili e corridoi involontari
Yuoni è sostanzialmente una partita di nascondino con le entità presenti nel mondo di gioco. Il nostro obiettivo è quello di trovare una bambola, collocata alla fine di ogni mappa, e di bruciarla nel braciere che si trova nella prima stanza in cui ci risvegliamo. Per poterla raggiungere è necessario farsi strada tra i corridoi di una scuola, un ospedale e una vecchia casa giapponese, tentando in tutti i modi di evitare di farci individuare. Le creature a noi ostili non sono molte, quindi è molto facile imparare a prevederle. Il primo ostacolo che ci si para davanti sono degli spettri chiamati “Shadow people”, che sostanzialmente non reagiscono finché non li tocchiamo o non facciamo troppo rumore.
Il secondo pericolo è Tsun, che è più sensibile ai suoni rispetto ai precedenti. È inoltre in grado di vedere a qualche metro di distanza. Per evitarlo bisogna nascondersi all’interno di un armadietto e trattenere il respiro. In ogni caso questi due spiriti non sono particolarmente pericolosi, se vi individuano si limiteranno ad evocare il terzo nemico presente in gioco, una strana creatura che non reagisce ai rumori ma possiede un’ottima vista. Se quest’ultimo vi trova non c’è molto che possiate fare oltre a scappare, se invece allertate gli altri spettri vi basterà entrare in un qualunque armadietto prima che la creatura venga evocata. Fatelo e non vi prenderà mai.
Una volta presa la bambola ci tocca rifare tutta la strada a ritroso, evitando i nemici sparsi e scappando da un miscuglio di melma e occhi che appare in questa fase finale. Qui arriva la parte più fastidiosa dei vari capitoli, poiché è fondamentale ricordare esattamente tutto il percorso fatto. L’entità è abbastanza veloce e prendere la porta sbagliata può facilmente condannarvi a morte. Se a questo ci aggiungete il fatto che i nemici rimangono a ostacolarvi anche al ritorno, potete immaginare come questa sezione di gioco possa facilmente risultare frustrante.
Un altro grande problema di Yuoni è che i capitoli sono sostanzialmente tutti uguali tra loro. Ovviamente la mappa cambia, ma le ambientazioni e i nemici sono sempre gli stessi. Non c’è poi un incentivo a esplorare tutte le strade disponibili, perché non c’è nulla da trovare. L’unico oggetto che ogni tanto è richiesto è una chiave per aprire la porta in cui dobbiamo entrare, per il resto le stanze sono completamente prive di punti di interesse. Questo altro non fa che sviluppare l’idea che la mappa è in realtà un lungo corridoio da percorrere due volte per ogni capitolo.
Se sommate tutto quello che abbiamo detto capirete qual è il principale problema del gioco: è un horror che non fa paura. I nemici sono facili da prevedere e aggirare, e non rappresentano una vera minaccia. Per questo motivo non riescono a intimorire il giocatore, che dopo le prime interazioni con essi sa già cosa aspettarsi, mal che vada basta un armadietto e tutti i problemi si risolvono. La cosa più “spaventosa” che si può trovare sono gli intermezzi narrativi, perché sono dei veri e propri jumpscare che appaiono dal nulla.
Spezziamo una lancia sul comparto visivo di Yuoni che, sebbene non sia particolarmente originale, riesce a creare degli ambienti suggestivi e piacevoli da esplorare. Sotto il punto di vista tecnico non abbiamo avuto problemi, il gioco è stabile anche in macchine dalle prestazioni non eccelse.
Yuoni è un horror che rispetto alla concorrenza non riesce a risaltare. Gli espedienti narrativi adottati rendono la storia lenta e confusionaria, e contribuiscono negativamente allo sviluppo della tensione. I nemici sono pochi e ripetuti per tutti i capitoli, oltretutto non rappresentano una vera e propria minaccia. Dopo le prime interazioni è facile imparare a prevedere i loro comportamenti e i loro punti deboli. Gli armadietti presenti nel mondo di gioco sono in grado di proteggervi nella maggior parte delle situazioni, annullando quasi totalmente la pericolosità delle entità. La sezione di inseguimento presente alla fine di ogni capitolo, in cui bisogna ricordarsi esattamente il percorso da seguire a ritroso, risulta particolarmente tediosa.
A causa dell’assenza di un qualunque oggetto di interesse all’infuori delle chiavi che ogni tanto vengono richieste, non c’è alcun incentivo a esplorare le mappe. Queste inoltre danno la sensazione di essere semplicemente dei lunghi corridoi da percorrere nella loro interezza. In conclusione noi sconsigliamo l’acquisto di Yuoni perché, oltre a essere un horror che non riesce nel suo intento, purtroppo risulta anche un gioco mediocre. Noi vi ringraziamo per averci letto e vi diamo appuntamento alla prossima recensione.