Bright Memory Infinite Recensione| Siamo ad agosto, estate e vacanze attendono molte persone ma anche novità sia nel mondo del cinema che dei videogiochi con tante interessanti uscite; e perché no, anche una nostra nuova recensione. Il mondo degli fps, acronimo di first person shooter, è molto fitto di sfide e concorrenza, e di sicuro non si tratta di una sottocategoria molto indicata per chi si trova nell’industria dei videogiochi in una posizione di debutto. L’audience di questo genere è molto esperta e critica quando si parla delle sue meccaniche, e mantenere fidelizzati i propri fruitori non è qualcosa di molto semplice.
Quando entra in campo un titolo competitivo, inoltre, si presentano altre criticità dovute al bilanciamento, che deve essere sempre tenuto a mente. Fortunatamente però il prodotto che prenderemo in considerazione nella Recensione di oggi, Bright Memory Infinite, non è di tipo competitivo. Frutto della cinese FYQD-Studio ed edito da Playism, questo interessante shooter dalle estetiche asiatiche e futuristiche non mancherà di intrattenerci. Perciò senza alcun indugio, diamo inizio alla nostra recensione di Bright Memory Infinite. Buona lettura!
Bright Memory Infinite – Sheila e la sua lotta
In questo titolo seguiremo le vicende della protagonista Sheila, un’agente speciale ed altamente addestrata della Supernatural Science Research Organization (SRO) che viene inviata in varie località ad investigare su eventi paranormali che da qualche tempo stanno coinvolgendo tutto il mondo. Nonostante le premesse interessanti in questo senso, la trama non si rivela un punto forte del gioco, finendo per mantenere una comprensibile funzione strumentale solo a giustificare superficialmente il motivo della nostra presenza e dei nostri nemici.
Anche se le vicende rappresentate non saranno preponderanti nel determinare il grado di approvazione dei fruitori, è innegabile che il titolo manifesti un certo grado di appeal specialmente nel comparto visivo. Avremo modo di parlare del lato tecnico più avanti, ma per ora vi basti sapere che quest’opera riesce bene nel spettacolarizzare e rendere decisamente espansive le sue visual e i suoi momenti di maggior tensione.
Senza indulgere troppo nella descrizione della trama, che poco si presta a Bright Memory Infinite se non nella sua funzione di servizio a quanto viene rappresentato, possiamo piuttosto riflettere circa interessanti richiami non solo all’estetica ma anche al folklore asiatico e in particolar modo quello sino-giapponese; così, anche se siamo in un mondo tecnologicamente avanzato, ecco arrivare katane, magie, demoni e combattimenti al cardiopalma contro nemici in Yoroi.
Bright Memory Infinite – le meccaniche
A trainare le sorti di Bright Memory Infinite oltre al core shooter particolarmente pronunciato, c’è anche molta attenzione ad una vena action, cosa che si riflette in tutti i lati della produzione, specialmente quello strutturale. In un fps, è fondamentale descrivere un prodotto solido e con delle differenziazioni riconoscibili dai predecessori e dai contemporanei, e su questo lato l’opera riesce agevolmente mescolando i due generi alla maniera orientale.
La nostra eroina, Sheila, avrà a disposizione quattro armi principali e varie opzioni secondarie, incluse abilità tecniche e magiche; il lato più interessante, tolta la scarsa varietà dei ferri del mestiere, sarà proprio la nostra capacità di scegliere l’arma giusta per la situazione giusta. Pur non prevedendo situazioni oppure opzioni stealth, il gioco include anche la possibilità di un minimo di combattimento verticale, grazie al rampino che potremo utilizzare egregiamente con l’architettura delle pagode tipiche dell’asia.
In termini di varietà dei nemici, Bright Memory: Infinite non riesce ad impressionare. Pur con estetiche e variazioni accettabili e tolti i boss, vere colonne di un sistema di combattimento e di progressione come quello in gioco, l’opposizione all’avanzata della protagonista non sarà particolarmente impressionante, né per personalità , né per intelligenza delle AI, che si limiteranno a combattere ciecamente contro di noi senza montare un’opposizione ragionata ai nostri combattimenti.
In pratica, alla tipica maniera action, i nemici secondari saranno ridotti a semplici minion da togliere di mezzo come inconvenienze prima di affrontare i loro luogotenenti, i veri bersagli della nostra eroina nel corso delle sue investigazioni. Quando un titolo non riesce a trovare funzioni alternative all’ostacolo per gli scagnozzi, la cosa finisce per danneggiare vagamente l’esperienza, specialmente nei casi in cui questi bersagli minori sono in grande numero e bloccano il progresso a quelli maggiori.
Bright Memory Infinite – il comparto tecnico
Insomma, ci troviamo tra elementi positivi e negativi che finiscono per entrare in conflitto tra loro, e a soffrirne è anche il comparto tecnico di Bright Memory Infinite, titolo basato sul solido e popolare Unreal Engine 4. Il piano di comunicazione e di marketing di Bright Memory Infinite non manca di porre enfasi sul supporto alla tecnologia del Ray Tracing, che in questi mesi ha attirato molte attenzioni da parte del pubblico di internet.
A mancare non è neanche il supporto alla tecnologia DLSS di Nvidia, in grado di dare preziosi contributi alla fluidità e alla qualità delle prestazioni. Tuttavia, è necessario evidenziare come vi sia ben poca cura rispetto l’ottimizzazione. Non mancano cali di frame e poco savio uso delle possibilità offerte dal Ray Tracing; un titolo con molta enfasi sulla spettacolarizzazione delle visual finisce per frustrare i giocatori particolarmente desiderosi di sperimentarla, anche su sistemi high end.
Nelle cutscenes della storia, la protagonista sembra inespressiva e innaturale, cosa che in alcuni casi fa anche sorridere. Non possiamo poi fare a meno di palesare alcuni bug che, pur non danneggiando in grande entità il gameplay, si sono ripetuti durante le nostre partite, e talvolta hanno impedito di proseguire le nostre partite, bloccando l’apparizione dei nemici o addirittura l’interazione con il mondo di gioco.
Bright Memory Infinite è un titolo dallo stile interessante e da un sistema di combattimento particolarmente frenetico, che ha certamente tutte le carte in regola per appassionare e impegnare i videogiocatori. Tuttavia, non è esente da dei difetti che appaiono in qualche forma strutturali, sia dal punto del game design che dall’esecuzione tecnica dell’intera esperienza. L’intervento decisivo sulle sue sorti in termini di successo personale lo faranno gli sviluppatori, che dovranno essere in grado di correggere i bug e i problemi all’ottimizzazione per garantire ai fruitori la miglior esperienza possibile.