Elvis Recensione: la storia del re del rock

Elvis Recensione| Grazie a Warner Bros. Italia noi di VMAG abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima Elvis, il film di Baz Luhrmann che omaggia il re del rock Elvis Presley raccontando la sua storia in questo lungometraggio dalla durata di 2 ore e 39 minuti. Chissà se questa pellicola riuscirà a replicare o a superare il successo ottenuto da opere simili uscite recentemente come Bohemian Rhapsody, che racconta la storia di Freddie Mercury e dei Queen, o Rocketman, che narra le gesta di Elton John? In ogni caso noi abbiamo provato a dare un nostro parere, ecco a voi la nostra recensione!

Elvis

Elvis: l’importanza del cast

Quando si va a raccontare la storia di uno degli artisti più amati e importanti della storia si deve sempre stare attenti a ciò che mostriamo, per evitare di mancare rispetto ai fan e allo stesso artista; per questo, la scelta del cast in film del genere è particolarmente importante.

Fortunatamente per questo lungometraggio il cast scelto è stato praticamente perfetto, oltre alla somiglianza con le varie figure chiave della storia, tutti sono riusciti a fare una grande interpretazione. Ci sono attori già esperti che si sono riconfermati come Tom Hanks (Tom Parker) o attori giovani che hanno fatto un ottimo lavoro come Dacre Montgomery (Steve Binder) e Austin Butler (Elvis Presley).

Tutti hanno fatto del loro meglio riuscendo a creare scene e dialoghi realistici e interessanti; quindi ci auguriamo che questo effetto sia mantenuto anche nella versione doppiata. Ciò è stato importante anche per far comprendere al pubblico la storia di Elvis, che purtroppo in alcune scene risultava essere confusionaria a causa degli eccessivi cambi di inquadratura.

Elvis

L’importanza della famiglia

Tutti sanno che Elvis era un grandissimo artista, ma molti non conoscevano cosa ha portato un ragazzo qualunque ad essere ricordato per l’eternità. Il film infatti rende molto bene il rapporto che c’era tra Elvis e la sua famiglia, in particolare con i suoi genitori, i quali hanno sempre fatto del loro meglio per sostenerlo.

Alla sua nascita perse suo fratello gemello e la madre cercò di sopprimere la sua sofferenza pensando al fatto che il figlio sopravvissuto aveva la forza e la volontà di tutti e due. Tutto ciò fece crescere Elvis mantenendo sempre un fortissimo legame di affetto con la famiglia, in particolare con la madre, il quale influenzò anche la sua carriera da artista.

Oltre a ciò Elvis crebbe anche con l’idea di diventare un supereroe, ispirato dai fumetti di Captain Marvel Jr., cercando di raggiungere la “vetta dell’eternità”; ovvero la volontà di voler essere ricordato per sempre. Questi eventi vengono ovviamente mostrati per raccontare meglio la storia dell’artista, ma anche per lanciare degli importanti messaggi sul valore della famiglia.

Elvis contro il razzismo

Non sono solo le sue canzoni ad aver reso famoso Elvis, ma anche la sua persona fu d’ispirazione per moltissimi giovani in tutto il mondo. E tra tutti gli splendidi messaggi che Elvis comunicava tramite la sua musica e le sue movenze, c’era la sua volontà di ribellarsi e di sostenere sempre la comunità delle persone di colore a cui lui è sempre stato legato e alla quale deve lo stile che negli anni lo fece arrivare sulla tanto agognata “vetta dell’eternità”.

Queste convinzioni gli crearono molti problemi con il mondo dello spettacolo ma allo stesso tempo lo resero un’icona e una fonte di ispirazione per tutte le persone che la pensavano come lui. Come molti di voi sapranno, in quegli anni negli Stati Uniti c’era un forte discriminazione razziale verso le persone di colore che dal 1948 culminò nell’Apartheid.

Tutti gli eventi di quel periodo marcarono a fondo Elvis, la sua famiglia e tutta la sua carriera che veniva ormai plagiata contro la sua volontà. Su questo punto il film fa un ottimo lavoro riuscendo a mostrare alla perfezione tutte le ingiustizie subite dalle persone di colore in quegli anni ma allo stesso tempo riesce a non discostarsi troppo dal protagonista della storia.

La vita dell’artista

Molti di noi hanno sognato almeno una volta di diventare degli artisti famosi in tutto il mondo, il che è comprensibile dati i vantaggi che ciò comporta; ma come questo e altri film ci hanno mostrato più volte, la vita di queste persone non è sempre rose e fiori. Elvis è uno degli esempi più famosi, anche a causa del rapporto con il suo storico manager, il colonnello Tom Parker.

Egli è una figura fondamentale nella storia, dato che sarà lui a narrarcela, sia nel bene che nel male. Il lungometraggio ci mostra perfettamente come il successo possa portare tante cose positive, in questo caso la storica Cadillac rosa e Graceland, ma talvolta ce ne saranno tantissime negative.

Non pensiamo di sorprendere nessuno dicendovi che Elvis è morto in giovane età, e quest’opera riesce a rendere perfettamente ogni passaggio che porterà il nostro re del rock verso il declino facendoci sentire la pesantezza di ogni ingiustizia che quest’ultimo ha dovuto sopportare durante la sua vita.

Come già ripetuto in precedenza, questo prodotto riesce a narrare la storia di Elvis ma allo stesso tempo comunica messaggi importanti come la famiglia, il razzismo e appunto le difficoltà di essere un’artista. Quest’ultime si vedono soprattutto in scene che vedono Elvis reagire alla morte di altre figure famose che insieme ad altri fattori (causati soprattutto da Tom Parker) lo porteranno verso un forte collasso psicologico e in seguito alla morte.

Ciò accade anche perché vedeva cadere tutte le persone che credevano nei suoi stessi ideali come: la madre, Martin Luther King, John Fitzgerald Kennedy e Robert Kennedy. Inoltre temeva di essere l’ennesima vittima famosa che se ne andava in quegli anni uccisa dalle persone che lo odiava come era capitato a Sharon Tate, vittima della Manson Family, e quindi di non riuscire a raggiungere la tanto agognata “vetta dell’eternità”.

Elvis

Il terzo protagonista

I protagonisti di questa storia sono senza dubbio Elvis e il suo manager, il colonnello Tom Parker; ma in realtà potremo aggiungere un altro protagonista, ovvero la musica. Per il momento l’abbiamo ignorata, ma cosa sarebbe un film su Elvis senza la musica? Bhe, per questo non dovete preoccuparvi perché vi assicuro che non passerete 5 minuti senza sentire una canzone.

Questo per alcuni potrebbe essere un problema, anche perché molte canzoni sono solo accennate, ma allo stesso tempo quest’ultime contribuiscono a creare uno splendido elogio sia ad Elvis che anche agli altri artisti legati a quest’ultimo. Inoltre potremo vedere anche l’importanza della musica (soprattutto blues) per le persone di colore che a quel tempo erano costrette a subire discriminazioni di ogni genere.

Se siete dei fan di Elvis o se non lo avete mai sentito prima non dovete preoccuparvi perché in entrambi i casi questo lungometraggio saprà catturarvi con tantissime canzoni, tantissimi riferimenti ad altri artisti dell’epoca e anche grazie a tanti temi importanti dal punto di vista storico, culturale e politico.

Elvis: l’altra faccia dell’amore

Vorremo concludere questa recensione con uno dei messaggi più importanti che ci comunica il film, nonché una delle cose più importanti per Elvis, ovvero l’amore. Come detto in precedenza Elvis provava un grosso amore per la famiglia, per i suoi ideali, per la sua musica, per la sua carriera e anche per sua moglie Priscilla e sua figlia Lisa Marie.

Tutti legami molto importanti che hanno contribuito a rendere Elvis ciò che era e a fargli raggiungere quella “vetta dell’eternità” che tanto sognava, ma l’amore non è sempre positivo. Noi di VMAG infatti abbiamo apprezzato molto la versione che il film ha voluto dare della morte di Elvis Presley (su cui ancora oggi ci sono dei misteri), questa versione vede come causa principale l’amore di Elvis per i suoi fan, un amore che superava tutti gli altri e che hanno portato l’artista ad autodistruggersi pur di non deludere i suoi fan.

Qualunque sia la verità, ricordatevi sempre che tutti hanno bisogno di un aiuto; che sia un membro della famiglia, una persona discriminata o un’artista multimilionario di fama mondiale. Talvolta ci sono situazioni troppo difficili da poter essere superate da un singolo individuo; e purtroppo nessuno potrà resistere per sempre, anche se ha la forza di volontà di due persone al suo interno.

Elvis è un ottimo film celebrativo che può essere apprezzato da tutti, anche da chi non conosce o chi non apprezza l’artista. Nonostante qualche scena fin troppo confusionaria e delle canzoni solo accennate, il lungometraggio riesce nell’impresa di narrare la storia di Elvis e allo stesso tempo comunicare agli spettatori tutti gli ideali importanti per lui come la famiglia, la lotta contro il razzismo e l’amore

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