Martha is Dead Recensione|Cosa rende una storia buona? Cosa serve per dare valore solido e consistente ad una narrazione? Si tratta forse di una questione di medium o di tecnica? Sono tutte domande molto importanti da porsi e a cui rispondere, sia che si voglia raccontare una storia, sia che si voglia comprendere il modo migliore per veicolarla. La verità, però, è che non c’è un modo giusto o sbagliato per farlo: non esiste una dottrina fissa e predeterminata con cui bisogna raccontare un evento, e tutti gli altri metodi sono errati. La cosa più interessante dei nostri trascorsi è che abbiamo sempre raccontato delle storie, fin da quando abbiamo avuto modo di utilizzare il linguaggio: la trasmissione orale per molti secoli è stata il collante della società.
Quest’oggi prenderemo in esame una storia emozionante e struggente, dalle pieghe ansiogene e con forti richiami al passato tormentato della nostra Italia: una vicenda di luci ed ombre. Ma partiamo dall’inizio: Martha is Dead è un gioco prodotto da LKA con il supporto di Wired Productions. Si tratta di un dramma narrativo con tematiche per adulti, che raccoglie tematiche molto delicate come la guerra, il folclore e la morte. Elementi che vengono combinati magistralmente per veicolare una storia fatta di dubbio e angoscia, ma anche molta emozione; nel corso della nostra Recensione affronteremo questo titolo prendendo in considerazione tutti i suoi lati rilevanti.
Unitevi dunque a noi in questo viaggio dove la domanda fondamentale sarà: siamo veramente la versione più autentica di noi stessi?
Martha is Dead: cosa è successo a Martha?
Il primo passo per comprendere il messaggio e i valori qualitativi di Martha is Dead è quello di partire dal principio. La storia di questo titolo si rivela molto interessante e dolorosa, per un paese come il nostro che non ha mai fatto pace con il periodo storico delineato nel gioco: siamo nel 1944 in Toscana, e c’è la guerra. Già questo sarebbe un dramma in sé: come ci insegna l’attualità, la guerra è sempre un orrore, ma bisogna considerare una cosa: molti giochi ci parlano della guerra, pochi giochi ci comunicano cosa è veramente, la guerra. Possiamo dire che Martha is Dead faccia parte della seconda categoria, in quanto ci presenta un dramma prima di tutto umano, presentato prima nella sua distruttiva oggettività, poi nella disarmante emotività della protagonista.
Ma andiamo con ordine: noi giocheremo come Giulia, figlia di un soldato tedesco, che vive qui assieme a sua sorella Martha, sorda e muta dalla nascita. Una situazione difficile dunque non solo per la guerra ma dal versante umano; che ci fa ben comprendere la drammaticità e difficoltà che affrontarono i nostri nonni e bisnonni in un periodo complesso e duro come quello. Martha è morta, e non sappiamo chi l’abbia uccisa. Una mattina era uscita a giocare, e poi non ha più fatto ritorno, è proprio Giulia a rinvenire il suo corpo a galleggiare esanime sull’acqua. E qui i quesiti si accavallano: sono stati i nazisti? I partigiani? E se… le leggende sulle dame in bianco fossero vere?
Una storia che inizia con un dramma, Martha is Dead, e che poi si evolve nella sua interiorizzazione, idealizzazione; LKA ha fatto un ottimo lavoro sia in termini di narrazione ambientale, con un ambiente anni ’40 ben realizzato e del tutto credibile, sia dal versante dei personaggi, caratterizzati e credibili. Con Giulia saremmo chiamati ad esplorare questo luogo, la campagna toscana, così incantevole e tormentato: un luogo bello e casereccio, che ci ricorda come siamo fortunati, nonostante tutto, a chiamare questo magnifico stivale casa.
Martha is Dead: i recessi della psiche
I più, guardando Martha is Dead dalla copertina potrebbero pensare che si tratti di un semplice horror; tuttavia questo non è per nulla vero. Anche se delle scene d’angoscia e terrore sono presenti, non si tratta della sostanza condensata del titolo. Bisogna dunque distinguere i momenti di paura pura con quelli della sua idealizzazione: l’opera fa un buon lavoro nel sfruttare l’ambientazione come luogo in cui realtà e fantasia di Giulia si scontrano, per dare luogo alla naturale reazione che può nutrire una bambina nei confronti della perdita della sorella e in una situazione spaventosa come la guerra.
Alcune scene sono pesanti, bisogna ammetterlo, tuttavia Martha is Dead non fa nulla per celare i suoi contenuti. Sappiamo bene che nelle scorse settimane parti dell’opera hanno ricevuto una censura da parte di diversi Platform Owner, e questo sebbene despicabile è comprensibile, in quanto l’opera in certi punti può essere piuttosto cruda. Ma non è mai una cattiveria ingiustificata, quella che ritroviamo nelle allegorie del gioco, ma piuttosto strumentale a veicolare i messaggi più profondi che possiamo ricavare direttamente nella psiche di Giulia.
La trama, in Martha is Dead, ha una funzione chiaramente strumentale: al giocatore non viene mai richiesto di avanzarla per una ricompensa ma piuttosto per decostruirla, analizzarla e farla sua. Quest’ultima può essere una sfida molto difficile per un osservatore esterno che come tutti vive i suoi tempi e la sua attualità, tuttavia, è impossibile non cogliere la vena autoriale e fortemente caratterizzata dell’opera, sia nelle lunghe camminate a piedi, sia nei viaggi in bici, e ovviamente, nelle sequenze oniriche, tutte molto suggestive ed ispirate.
Martha is Dead: la bellezza sta nel dettaglio
Si respira un’atmosfera interessante, in Martha is Dead, che fa della sua caratterizzazione stilistica e lato grafico di buon livello uno solo degli aspetti ben visibili ed apprezzabili di questo prodotto. L’ambientazione dell’opera si rivela senza dubbio gradevole, ma sono i dettagli quelli che ci fanno apprezzare fino in fondo questo titolo. Elementi che alcuni potrebbero considerare secondari, come il grado di realismo e credibilità del luogo ove si consumeranno le tragedie del titolo, uniti ad alcuni elementi ibridi di contorno e gameplay come la comunicazione mezzo telegrafo o l’esplorazione ambientale che mettono in evidenza gli asset di buon livello del titolo contribuendo al suo valore effettivo.
Una menzione speciale va fatta al comparto sonoro, con richiami alle canzoni degli anni ’40 ripensati in chiave moderna. Questo elemento arricchisce di molto l’esperienza e rende l’evoluzione narrativa del prodotto molto più godibile. Fa sempre piacere notare degli sviluppatori attenti a questo comparto, molto spesso bistrattato anche dalla critica che non si sofferma molto spesso a considerare le sue caratteristiche.
Un titolo che richiede il suo tempo e i giusti gradi di attenzione e sensibilità, Martha is Dead, che sebbene non potrà essere apprezzato molto da giocatori più impuntati verso l’azione e un gameplay frenetico, certamente sarà lodato da giocatori più introspettivi.
In conclusione, Martha is Dead è una splendida narrazione interattiva che ci inorgoglisce, in quanto 100% made in Italy. Questo è il grado di attenzione ai dettagli e virtuosa esecuzione che vogliamo vedere nella produzione nostrana dei videogiochi in Italia. Con la sua atmosfera a metà tra la malinconia bellica degli anni ’40 e i suoi momenti di onirica angoscia e stupore, quest’opera sarà in grado di coinvolgervi e muovervi verso importanti riflessioni su voi stessi e la vostra storia come individui e comunità.
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