La scorsa settimana è caduto un fulmine a ciel sereno, una notizia che ha fatto attivare tutte le testate giornalistiche nel mondo; dal titolo l’avrete già capito di cosa andremo a parlare in questo articolo: l’acquisizione di Activision Blizzard e King da parte di Microsoft. Questa bomba sganciata dalla casa di Redmond potrebbe essere solo l’inizio di una strategia a lungo termine e probabilmente chi ne risentirà di più sarà la rivale Sony con PlayStation.
L’acquisizione e il completamento
Per cominciare mettiamo sul tavolo un po’ di dati: Microsoft acquisirà Activision Blizzard a $95 per azione con una transazione dal valore di $68,7 miliardi, inclusa la liquidità netta di Activision Blizzard. In seguito alla pubblicazione di questa notizia si è verificato un crollo in borsa per Sony di un 12,78%; si tratta del peggior calo giornaliero da ottobre 2008 e ha rappresentato una perdita di circa $20 miliardi di capitalizzazione di mercato.
Possiamo affermare con la conclusione di questo accordo che questa sia la transazione più grande mai avvenuta nella storia videoludica. Se pensavate che l’acquisto di Bethesda dell’anno scorso fosse una grande acquisizione per Microsoft, questa la supera ampiamente. Al momento siamo solo all’inizio della faccenda e, secondo le dichiarazioni di Bobby Kotick (CEO di Activision Blizzard), lascerà l’azienda californiana quando diventerà parte integrante della casa di Redmond nel corso dell’anno fiscale 2023 (luglio 2022-giugno 2023). Ci vorrà del tempo per completare la fusione e fino ad allora i titoli di Activision Blizzard continueranno ad uscire, come hanno sempre fatto, in multipiattaforma.
Together with @ATVI_AB, we will usher in a new era of gaming that puts players and creators first and makes gaming safe, inclusive, and accessible to all. https://t.co/fF2Ig3gSfx
— Satya Nadella (@satyanadella) January 18, 2022
Secondo alcune notizie è possibile però che l’antitrust intervenga per impedire il completamento dell’acquisizione, sia perché Wall Street potrebbe fare resistenza sia perché una fusione di tali dimensioni potrebbe portare al monopolio di mercato da parte di Microsoft. Per gli analisti di Cowen l’acquisizione delle IP di giochi di grande successo, come Call of Duty e Overwatch, permetterebbe al colosso di Redmond di avvantaggiare le proprie piattaforme e di escludere invece i sistemi dove tali giochi sono popolari, in particolare PlayStation. Rimane però da dire che nonostante questo acquisto Microsoft si posizionerebbe dietro a Sony e Tencent in quanto a ricavi previsti dai videogiochi.
Dall’altro lato, Dan Ives, un’analista di Wedbush Securities, afferma che Microsoft sta approfittando del fatto di essere fuori dal mirino dei regolatori, in quando attualmente concentrati sui casi relativi a Meta (Facebook), Google, Apple e Amazon, cosa che gli permetterà di portare a termine l’acquisizione di Activision Blizzard senza grossi problemi. “Satya Nadella (CEO di Microsoft) ha visto un’opportunità per fare una scommessa importante, mentre le altre compagnie sono sotto i riflettori normativi, i regolatori non potrebbero perseguire un asset di questa portata”, afferma Ives. Kirk Materne, analista di Evercore ISI, afferma che Microsoft potrebbe riscontrare delle difficoltà dal punto di vista burocratico ma che alla fine l’acquisizione si concluderà con successo.
L’improvvisa crescita di Xbox
Non è passato molto tempo da quando il servizio in abbonamento di Xbox ha superato i 25 milioni di utenti nel mondo e l’aggiunta di tutti i team di sviluppo e di publishing presenti in Activision Blizzard porta la famiglia Xbox a oltre 37 team interni, pronti a sfornare esclusive per arricchire il catalogo di Xbox Game Pass. Senza contare che anche i titoli già in commercio di Activision Blizzard entrerebbero nel servizio. Questa è l’espansione più grande e rapida mai vista per il parco titoli del servizio e potrebbe essere un ottimo modo per invogliare ancora più gente ad abbonarsi.
A tal proposito, con l’entrata di tutti questi titoli nell’abbonamento di Microsoft, l’offerta potrebbe essere ancora più allettante, dopotutto l’obbiettivo è quello di raggiungere il “play anything anywhere” data la possibilità di accedere al servizio da quasi tutti i dispositivi connessi ad internet. Per ora Phil Spencer ha confermato solo la presenza di Call of Duty su PlayStation ma non si sa ancora nulla per quanto riguarda gli altri titoli. Mentre per Nintendo i titoli presenti con l’abbonamento online sono limitati alle sue esclusive, o comunque titoli usciti per le console retro di Kyoto, il PlayStation Now è molto più povero di titoli allettanti che potrebbero invogliare gli utenti ad abbonarsi.
Per quanto riguarda invece i titoli futuri, basandoci su ciò che è stato reso pubblico riguardo all’attuale CEO di Activision Blizzard circa i maltrattamenti all’interno dell’azienda, confidiamo che Phil Spencer possa ricostruire una reputazione positiva per l’azienda padre di alcuni MMO che hanno fatto la storia. Auguriamo anche che con questa fusione si possa tornare alla qualità che tutti conoscevamo, sia per titoli come Diablo che per Call of Duty; è innegabile infatti che la qualità dei titoli di dell’azienda californiana è calata nel corso negli ultimi anni.
Microsoft e Activision guardano al futuro
Ricordiamo però una cosa fondamentale che sta alla base di questo acquisto sotto il punto di vista umano; ricordiamo lo scandalo dalla scorsa estate che ha messo in cattiva luce Activision Blizzard, con una politica lavorativa esclusiva e cieca nei confronti di abusi sul posto di lavoro. Noi di VMAG avevamo espresso la nostra opinione in merito in questo articolo. Tuttavia, uno dei primi traguardi in vista dopo l’acquisizione è il voler creare un ambiente di lavoro sereno, inclusivo e all’insegna del rispetto verso i dipendenti. Se Phil Spencer riuscirà in questa “riforma” interna a quell’ambiente di lavoro tossico possiamo essere certi che anche i titoli potranno uscire con maggiore qualità e con più frequenza.
Ci troviamo molto in accordo con l’obiettivo del CEO di Microsoft Gaming e speriamo che riescano a concretizzarla il prima possibile, dopotutto pensiamo anche che più è favorevole e “comodo”, per così dire, il posto di lavoro, maggiore è la qualità del prodotto finale. Speriamo anche che titoli come Diablo IV, la cui produzione è stata messa in pausa in seguito allo scandalo possano riprendere a pieno regime sotto la guida di Phil Spencer.
Sony e Nintendo nei guai?
Sotto al fronte del console gaming, successivamente a questa acquisizione sia Nintendo che Sony potrebbero risentirne qualora i titoli più grandi di Activision diventino esclusive Xbox. Prendendo i franchise più importanti di della ditta californiana, cioè Crash Bandicoot e Spyro, potrebbero essere delle grandi perdite per PlayStation e Nintendo Switch poiché essendo titoli di successo potrebbero generare scontento da parte dei giocatori anche perché negli ultimi anni li abbiamo visti uscire su multipiattaforma. Ricordiamo Crash Bandicoot ‘N sane Trilogy, Crash Bandicoot 4: It’s About Time e Spyro the reignited trilogy che sono stati pubblicati per tutte le piattaforme.
Una cosa che potremmo sperare è che, se ci sarà , il contratto d’esclusività sia solo temporaneo e che come i The Medium escano al day one per Xbox e dopo un tot di tempo escano anche per le altre console. Per la piega che ha preso la casa di Redmond in questi ultimi anni è probabile che accada in questo modo anche perché non ha mai puntato sull’esclusività , quanto più sull’espandere il suo ecosistema su più piattaforme possibili e raccogliere i titoli di maggiore importanza nel catalogo del Game Pass.
In conclusione possiamo solo dire che finché Microsoft non dichiarerà la lista dei titoli che saranno in esclusiva per il suo ecosistema, o comunque le sue intenzioni riguardo ai futuri titoli di Activision Blizzard, le uniche mosse ragionevoli per Sony e Nintendo sarebbero o di ingoiare il rospo oppure provare scendere a patti per portare quei titoli anche su Nitendo Switch e PlayStation. Dopotutto sia Spyro che Crash Bandicoot sono nati come esclusiva PlayStation per poi arrivare anche sulle altre console e quindi, per quanto sia ironico che i ruoli si siano invertiti, sarebbe logico che continuino ad uscire almeno per la console di Sony.