Shadow Tactics Aiko’s Choice Recensione: non un lavoro da ronin

Shadow Tactics Aiko’s Choice Recensione| Il Giappone è una fonte inesauribile di estetiche esotiche ed affascinanti, fatte di shogun, samurai e grandi storie di onore e di vendetta. Si tratta di un vero tesoro di tropi narrativi per chi ha gli occhi per coglierli. Tuttavia, c’è qualcosa in questa civiltà che ci appassiona, forse per la sua particolare storia o puntuale attenzione ad una bellezza che agli occhi occidentali appare non comune. Qualsiasi sia il motivo, in ogni caso, non mancano opere cinematografiche o videoludiche che raccolgono a piene mani da questo mondo fatto di demoni, katane e spietati ronin pronti a tutto pur di farla franca.

Il titolo di cui ci occuperemo quest’oggi, Shadow Tactics Aiko’s Choice, è solo l’ultimo ritrovato di questo ricco filone. L’opera, proprio come il suo predecessore Shadow Tactics Blades of the Shogun, ci vedrà prendere parte a combattimenti tattici a turno. La missione infatti sarà solo una, ovvero far giustizia ed impedire che il paese del sol levante cada nelle mani dei traditori della patria. Unitevi a noi in questa recensione, in cui ci dedicheremo all’ultima fatica di Mimimi Games edita da Daedelic Entartainment, in arrivo da oggi.

Shadow Tactics Aiko’s Choice

Una grande onda… di guai

La prima cosa importante da dire prendendo in considerazione Shadow Tactics Aiko’s Choice è che non siamo davanti ad un DLC o sequel del titolo precedente. Piuttosto, di un’espansione indipendente per il celebre gioco stealth tattico Shadow Tactics. Questo già di per sé ci fa rendere conto che l’opera, pur traendo i suoi prolegomeni dall’originale, non richiede necessariamente aver giocato al precedente. Ovviamente, questo può essere un pro e un contro, ma di certo si tratta di una scelta molto rispettabile da parte di Mimimi. In questo modo, ci rendiamo conto che l’acquisto non sarà percepito così prioritario dai giocatori, ma piuttosto sentito dagli interessati all’universo di Shadow Tactics.

Ancora una volta, in Shadow Tactics Aiko’s Choice ci uniremo al famoso Aiko e ai suoi amici assassini, in una nuova avventura ricca di colpi di scena e pieghe inattese. Al centro delle vicende però non ci sarà il samurai ma la dolce e letale Aiko, adepta della tecnica del kunoichi ed esperta maestra di furtività e travestimenti. Scopriremo quindi dei curiosi retroscena circa il suo passato e il suo ruolo nel gruppo. Ben prima che scegliesse quella vita fatta di missioni e fughe roccambolesche tra le pagode, in pratica. A quei tempi infatti Aiko era una Geisha sotto l’ala di una misteriosa e abile mentore, ovvero Lady Chiyo. Sarà proprio quest’ultima a ritornare tra i principali antagonisti, in cerca di vendetta ma soprattutto per far fare pace ad Aiko con il suo passato. Dopo l’ultimo incarico a Nagoya il gruppo si ritroverà proprio circondato dai suoi sgherri, e da qui inizierà tutto.

Shadow Tactics Aiko’s Choice non ha una trama particolarmente audace, chiaro indizio di come questo componente dell’opera non sia un focus centrale ma piuttosto uno strumento al soldo di un gioco tattico che andremo ad analizzare meglio procedendo nella nostra recensione. Per ora, ci basta sapere che la funzione strumentale di questa trama non deve essere considerata per forza qualcosa di negativo, ma piuttosto un gradevole tocco di immersione che fa sempre bene a tutti i giochi, qualunque il loro genere.

Shadow Tactics Aiko’s Choice

Il duro lavoro di un assassino

Shadow Tactics Aiko’s Choice nel suo cuore è un prodotto di stampo strategico, e proprio questo saremo chiamati a fare noi al comando di questo gruppo di assassini che lottano per la libertà. Il gameplay si articolerà in una serie di livelli con degli obiettivi fissi e ben definiti, chiamandoci a destreggiarci negli ambienti ricchi di elementi ambientali e di nemici da affrontare (o meno). Difatti, un lato interessante ed apprezzabile di questo titolo è proprio la flessibilità tattica che offre al giocatore, garantendo quindi la possibilità di adottare il corso di azione che si preferisce. Bisogna sempre stimare un team di sviluppo che tiene ben a mente l’esperienza finale del suo fruitore a mente durante lo sviluppo, e noi siamo certi che sia stato questo anche per l’opera in esame quest’oggi.

Gli ambienti di Shadow Tactics Aiko’s Choice saranno sufficientemente variegati e diversificati da non annoiarci, ma manterranno tutti una apprezzabile consistenza rispetto al setting orientale. Dunque via di pagode, vicoli recintati, cancelli e mura nipponiche, ma anche accampamenti, isole e persino imbarcazioni, in location mai ripetitive e di ottima accuratezza. Ogni luogo avrà un grado di sfida e caratteristiche differenti in un gameplay che dedica molta attenzione a meccaniche di furtività e coordinamento: è necessario – neanche ce lo immaginassimo – agire nel momento giusto e con le abilità giuste, servendoci dei talenti di ciascuno dei nostri.

I personaggi di Shadow Tactics Aiko’s Choice per la precisione ricopriranno i tradizionali ruoli di giochi simili: Aiko ovviamente risponderà al ruolo “archetipico” di agente, ma non mancheranno classi e perk curiosi e piuttosto ben pensati, che traggono una certa consistenza direttamente da Blades of the Shogun originale. Fa sempre bene riscontrare un buon equilibrio tra tradizionalismo e capacità di sfidare i dogmi del medium, e di certo in questo caso ci ritroviamo in uno dei suddetti.

Shadow Tactics Aiko’s Choice

L’errore della Geisha

Così come vuole la tradizione orientale e nipponica, Shadow Tactics Aiko’s Choice vuole mostrarsi come un saggio senpai, sereno e inequivocabile; tuttavia, sappiamo bene che nulla è esule da imperfezioni o margini di miglioramento. Anche in questo caso, se ci siamo spesi ad evidenziare i lati migliori dell’opera, non possiamo non trascurare i suoi lati meno entusiasmanti, come accade con la meccanica di percezione. A rappresentare il rischio di essere visti o sentiti dai nostri nemici durante il nostro scorazzare per i tetti e i vicoli di mezzo Giappone, si manifesta una serie di coni sensoriali sovrapposti.

Infatti, su Shadow Tactics Aiko’s Choice in base a dettagli come l’illuminazione ambientale, le caratteristiche e gli elementi del terreno, questo verrà modificato e risponderà alla presenza del nostro personaggio. Questo sistema, tuttavia, oltre a non venir spiegato in maniera chiara durante il tutorial, soffre di alcune difficoltà che finiscono per danneggiare l’esperienza del giocatore, dando vita al sospetto che molti dei nemici abbiano l’ultraistinto. Chiaramente, non siamo tenuti a credere che sia questo il caso, ma non possiamo non storcere il naso quando l’essere individuati più volte nella stessa zona sensoriale non diventa un caso ma una prassi.

Proseguendo, si avvertirà poi un certo stridio quando ci concentreremo sul fatto che in verità Shadow Tactics Aiko’s Choice perderà un po’ di appeal nelle fasi di combattimento aperto, volontario o involontario. Anche se la maggior parte dei nostri personaggi non sono guerrieri, è un po’ deludente rendersi conto che la maggioranza di loro non saranno in grado di tener testa a non più di un paio di nemici in campo aperto. Questo di certo non viene giustificato in modo piuttosto apprezzabile né dalla narrativa né da altri elementi dell’opera, finendo per “costringere” il fruitore allo stealth puro senza goliardia da fine livello o simili esperimenti.

Shadow Tactics Aiko’s Choice

La bellezza mediorientale

Come vi abbiamo già detto, il mondo di Shadow Tactics Aiko’s Choice è ricco di vedute tipicamente orientali. L’opera non scade nella ripetitività o in errori grossolani, in questo ambito, presentandoci una serie di scenari credibili e ben pensati per le premesse del gameplay. La cosa più gradita in questo senso è la libertà che viene offerta al giocatore di muoversi e manovrare gli agenti in ciascuna mappa, con una certa flessibilità. Avremo la libertà di muoversi in larghezza ed altezza su più livelli: i tetti potrebbero essere il luogo migliore da cui far fuori i nemici più noiosi, mentre i vicoli saranno perfetti per le imboscate.

Dal punto di vista artistico, Shadow Tactics Aiko’s Choice non si discosta per nulla dal predecessore, offrendoci un mondo simil-isometrico con visuale dall’alto e uno stile cartoonesco. Ricorda molto Rustler per certi versi, ma lasciando perdere i paragoni, di certo possiamo affermare che si tratta di uno stile pulito ed efficiente. Non c’è da presuppore, in ogni caso, che uno stile semplicistico sia una soluzione semplice alla sfida della direzione artistica. L’opera riesce ad essere apprezzata anche da questo punto di vista, con delle luci e dei particellari ben implementati. Piccoli dettagli che in ogni caso si rivelano utili al giudizio complessivo del gioco.

Shadow Tactics Aiko’s Choice è un gradevole ritorno nel mondo di Shadow Tactics, uno standalone che di certo verrà apprezzato da chi si era lasciato convincere dalle ottime premesse di Blades of the Shogun. Nonostante alcune piccole imprecisioni e problematiche facili da perdonare al team di sviluppo di Mimimi, quest’opera finisce per beneficiare dall’expertise acquisita, offrendo un gameplay valido e degli ambienti ben caratterizzati al giocatore.

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