Battlefield 2042 Recensione: la guerra di domani è arrivata oggi

Battlfield 2042 Recensione | DICE Studio con Battlefield 2042 ha tracciato una netta linea che separa l’attuale dalla next-gen, almeno sotto il punto di vista hardware e grafico. Fino ad ora le battaglie nei titoli di questo franchise erano intense, combattute in ristrette mappe in cui si era costantemente al centro dell’azione. In questo titolo però le dimensioni vengono stravolte in mappe enormi affollate da tantissimi giocatori che si contendono il territorio per la vittoria. È attualmente disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, PlayStation 5 e PC.

Dopo aver trattato le due guerre che hanno caratterizzato lo scorso secolo con i due titolo precedenti, DICE studio ha deciso di cambiare le carte in tavola e di proiettare gli scontri bellici in un prossimo futuro. Questa scelta era necessaria per avere una maggior libertà creativa sul fronte della personalizzazione rimanendo comunque sul lato realistico del mondo. Battlefield 2042 ha senza ombra di dubbio un potenziale enorme, sia per mettere in mostra le capacità dell’hardware next-gen che per dare il via al passaggio di generazione, considerando comunque che si basa molto sul multigiocatore non potevamo che sperare per il meglio nel risultato finale.

Battlefield 2042

Gli scontri migliori del passato, presente e del futuro

È innegabile che con l’assenza di una campagna in giocatore singolo DICE ha dovuto puntare tutto quanto sul multiplayer, riuscendo sotto il punto di vista tecnico di bilanciamento e costruzione delle mappe, arginando la ripetitività del gioco proponendo anche la possibilità di giocare una versione in HD delle modalità storiche degli altri giochi.

Tra le modalità nuove possiamo trovare All-Out Warfare che è il classico “conquista gli obbiettivi” in cui i giocatori con più obbiettivi sotto al proprio controllo toglieranno punti alla squadra avversaria. Poi c’è la modalità Sfondamento nella quale una squadra deve difendere delle soglie mantenendo il controllo degli obbiettivi, mentre gli avversari attaccano conquistando soglia dopo soglia per arrivare alla base nemica. Infine l’ultima modalità inedita è Hardzone nella quale una squadra di quattro giocatori viene catapultata in una mappa per recuperare delle unità dati, perfetta per passare dal PVP al PVE e lavorare insieme come una squadra speciale.

Passando ora alle nuove “vecchie” modalità possiamo trovare Battlefield 1942 classic conquest che sarebbe la modalità conquista nella seconda guerra mondiale, poi c’è Bad Company 2 Rush che ripropone la modalità sfondamento ambientata nella “corsa in porto di Arica e Valparaiso“, infine c’è Battlefield 3 conquest ambientata nei canali di Noshahar e nel confine sul Caspio. Come ultima però abbiamo una modalità inedita chiamata VIP Fiesta la nella quale un giocatore di ogni squadra viene scelto periodicamente casualmente per essere contrassegnato come VIP, il team che riesce ad uccidere per prima quindici VIP vince.

Battlefield 2042

Escludendo VIP Fiesta e Hardzone, tutte le altre modalità potranno avere un massimo numero di giocatori compreso tra 64 per old-gen, e 128 pwe next-gen aprendo così le porte agli FPS di nuova generazione verso il massive multi-player online. Battlefield 2042 riesce a dare vita a battaglie coinvolgenti quanto caotiche senza finire eccessivamente nella frustrazione, soprattutto poiché offre la possibilità di entrare in azione in molti più punti della mappa rispetto agli scorsi titoli. I vari settori da conquistare per azzerare i punti avversarsi presentano più obbiettivi da dover assaltare.

Essendo le mappe straordinariamente grandi ovviamente anche i trasporti sono abbastanza rapidi, infatti ci sono diversi modi per raggiungere la destinazione con comodi mezzi di traporto richiamabili in qualsiasi momento, riducendo così drasticamente i tempi morti. Battlefield 2042 offre anche un level design ottimo, perfetto per chi ama studiare la il territorio e utilizzarlo a proprio vantaggio man mano che si gioca.

Personalizzazione

Anche se il periodo storico delle varie modalità che passa dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda ad un prossimo futuro, il divertimento è assicurato grazie alla possibilità di scegliere il proprio operatore con gadget unici insieme al suo equipaggiamento per garantire il maggior numero di approcci possibili. È possibile infatti personalizzare i diversi set nella collezione partendo dalla skin dell’operatore agli accessori fino ai veicoli. Purtroppo però essendo il fulcro Battlefield 2042 le altre epoche non offrono lo stesso livello di personalizzazione finendo in qualcosa di molto più generico e standard.

Abbiamo particolarmente apprezzato la scelta di abbandonare i vincoli delle classi per dare più possibilità al giocatore di variare il gameplay, tramite una doppia scelta tra operatore ed equipaggiamento. Tanto per fare degli esempi, potete scegliere l’operatore con il drone per trovare i nemici nelle vicinanze per poi ingaggiare lo scontro con fucile d’assalto montando rapidamente un silenziatore; oppure quello con la tuta alare per spostarsi rapidamente tra le posizioni sopra elevate e usare un cecchino per coprire il passaggio ai propri alleati.

Battlefield 2042

Il sistema di livelli invece, oltre che essere esclusivo solo a Battlefield 2042, escludendo quindi tutto ciò che è compreso in Battlefield portal, consente di sbloccare tutto ciò che serve per la personalizzazione dando quindi un grande senso di soddisfazione una volta ottenuti poiché, almeno per ora, EA non ha ancora inserito una valuta in-game e un negozio in cui poter fare acquisti. Inoltre garantisce un ampio spazio alla varietà in modo che il giocatore non utilizzi sempre la stessa arma fino a trovare quella che più gli si addice. Man mano che si sbloccano i vari fucili li si potrà scegliere sul campo per provarle insieme agli accessori in base alla situazione di gioco.

Una piacevole innovazione sta nel dare la possibilità intercambiare nel bel mezzo della battaglia gli accessori montati sull’arma tramite un tasto, con il limite di poterne portare solo due o tre in partita. Una meccanica che dà spazio ai giocatori in grado di adeguarsi con anticipo una certa situazione, come ad esempio montando tempestivamente un caricatore con munizioni anti-veicolo per fronteggiare un hovercraft che sta girando per il campo di battaglia.

Se sull’aspetto qualitativo per ora non si può trovare qualche eccessiva pecca, sul versante quantitativo ci aspettavamo qualcosa di più, sia per quanto riguarda la personalizzazione nelle modalità Portal, che per quanto riguarda gli accessori in generale. Probabilmente bisognerà attendere qualche aggiornamento per arrivare alla quantità che eguaglia quanto visto nei capitoli precedenti.

battlefield 2042

Una missione impegnativa

Parlando ora di Hazard Zone, l’esperienza PVE di Battlefield 2042, lo studio di sviluppo ha voluto fondere il PVP con il PVE dando vita ad una modalità intensa in cui otto squadre di quattro giocatori competono per raccogliere più unità dati possibili. Si dovrà infatti esplorare la mappa in cerca di questi hard disk sparsi per la mappa affrontando piccoli gruppi di nemici controllati dall’IA. In questo modo è stato possibile dare vita a brevi scontri adrenalinici per ottenere crediti da poter spendere per migliorare il proprio equipaggiamento.

Ovviamente questa non è la modalità su cui si basa il titolo della software house svedese, ma abbiamo apprezzato il gunplay tipico del franchise che favorisce sia chi si butta a copofitto nello scontro che coloro che preferiscono un approccio più paziente dalla distanza. Ciò che però ci lascia perplessi è la difficoltà della stessa che può risultare alquanto ostica per i nuovi giocatori del genere rendendo quindi molto più brevi le partite di quanto ci si aspetta.

Una porta verso il passato

Abbiamo già parlato delle molteplici possibilità a cui Battlefield 2042 ha aperto le porte, e la realizzazione della modalità Portal ne ribadisce le potenzialità, soprattutto dal puto di vista della community. Su questo versante, il team si è gettato sulla nostalgia nei fan della serie per riproporre in HD luoghi e sfide iconiche di alcuni capitoli storici per la saga. Parliamo della possibilità di giocare la Conquista di Confine sul Caspio di Battlefield 3 o di El Alamein per Battlefield 1942, ripulendo i classici movimenti più lenti e macchinosi, senza dimenticarsi delle sfide di Rush su Battlefield Bad Company 2.

Sia grazie all’impegno degli sviluppatori che al Frostbite Engine è stato possibile dare una lustrata alle medaglie storiche dello sparatutto di EA, mancano però diverse cose che purtroppo non garantiscono il livello di divertimento massimo che si sarebbe potuto raggiungere. Una nota dolente che abbiamo notato in VIP Party è un bug che non vi farà spawnare sulla mappa con la classe che avrete scelto, bensì con una casuale. Per esempio, selezionate il geniere ma arrivate in campo come medico, volete giocare nei panni dello scout e comparite come uno specialista e così via.

I muscoli e i nervi della next-gen

Tecnicamente parlando Battlefield 2042 si conferma essere ottimo sia come comparto sonoro che grafico, almeno per quanto riguarda noi di VMAG lo abbiamo provato su un PC di scorsa generazione con una RTX 2070 selezionando le impostazioni normali con un frame rate ancorato tra i 60 e i 70 fps. Sicuramente con una scheda grafica migliore i già abbondanti dettagli risalteranno ancora di più garantendo una maggiore spettacolarità grafica. Di recente DICE ha anche rilasciato una patch correttiva proprio per risolvere problemi di latenze e rendering quindi immaginiamo che in futuro sarà ancora più ottimizzato come titolo sotto il punto di vista di stabilità.

Purtroppo però questo miracolo grafico non è rifinito a dovere e i bug sono onnipresenti, come abbiamo nominato prima la presenza di alcuni errori nel programma porta al giocatore un risultato non sempre uguale a quello sperato. Ci sono infatti alcune anomalie grafiche ed errori nel rendering che possono strappare qualche sorriso al giocatore, però anche dei bug che spostano la visuale quando si è sdraiati impedendo di stare al riparo quando si sta usando un drone o un cecchino, finendo quindi per essere allo scoperto. Oltre ovviamente a bug minori che possono dare fastidio nel corso della partita causando qualche morte in più.

Di cose che purtroppo non funzionano al meglio ce ne stanno davvero tanto in Battlefield 2042, anche se sono piccolezze, come la scritta “ricarica” che compare a schermo anche se il caricatore è pieno, la funzione di segnalazione rigida e non molto performante, ecc. Una cosa però che sinceramente avremmo preferito fosse fatto meglio è la guida, poiché spesso ci è capitato di slittare sul terreno rendendo molto meno governabile il mezzo e finendo con l’andare a sbattere contro qualche masso o albero. Spostarsi rapidamente sul campo di battaglia può essere essenziale quando si vuole difendere un obbiettivo, fortunatamente però queste derapate si limitano solo a determinati mezzi.

Un’aggiunta grafica che abbiamo apprezzato al contrario è il riflesso del mirino che può essere visibile qualora un cecchino ci stesse mirano contro aiutando quindi a farlo individuare. Anche le interazioni con l’ambiente sono molto vaste, tanto che si possono frantumare le trincee e i muri degli edifici per costringere allo scoperto i nemici.

Come ultima aggiunta che è molto particolare e sotto un certo verso fastidiosa ma piacevole al contempo è la possibilità che il campo di battaglia venga “attaccato” da madre natura con tifoni di sabbia o tornado in grado di ribaltare una battaglia, che però visti dalla prospettiva del giocatore oltre che risultare nell’ilarità potrebbero essere particolarmente tediosi qualora fossero nelle vicinanze di uno spawn point. Una cosa che ci è dispiaciuto è la mancanze di alcuni automatismi presenti negli scorsi titoli come lo sbirciare e il posizionarsi in automatico vicino alle sporgenze per stare al riparo e avere più stabilità con il fucile.

Alla fine della guerra possiamo affermare che Battlefield 2042 è l’inizio della prossima era di sparatutto online e che speriamo che nel corso del tempo possa migliorare in tutte le pecche evidenziate da questa recensione. Nonostante punti al nuovo modello di hardware è comunque possibile goderlo anche con la scorsa generazione. C’è da dire che questo titolo  in quanto al suo gioco online non è adatto a chi vuole approcciarsi al genere ma più verso chi conosce già sia la saga che il genere.

Avremmo apprezzato lo stesso livello, o per lo meno simile, di personalizzazione delle armi e dei mezzi anche nei titoli presenti in Portal. Ma tutto sommato possiamo dire DICE ha rispettato le sue promesse, quali più quali meno, con questo titolo. 

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