Skyrim Anniversary Edition Recensione | Parlare di un titolo così iconico ed importante per il panorama dell’RPG come The Elder Scrolls V: Skyrim non è per nulla una cosa semplice. Si tratta di un gioco che in un modo o nell’altro ha fatto la storia non solo di un franchise ma di un intero genere. Il fantastico mondo di Tamriel, con le sue grandi battaglie e le sue strambe curiosità era già entrato nel cuore di tanti appassionati con The Elder Scrolls IV: Oblivion, ma con il capitolo successivo si fecero grossi passi avanti nella giusta direzione. Non bisogna tuttavia rischiare di fraintendere l’ovvio: anche e soprattutto i capitoli precedenti sono brillati, soprattutto per le questline e le narrazioni. Ma qualcosa, del quinto capitolo, è entrato a tutti nel cuore.
In occasione del decimo anniversario del lancio dell’opera, noi di VMAG abbiamo avuto il piacere di recensire l’ennesima nuova versione dell’opera, Skyrim Anniversary Edition, che riporta in auge l’opera maggiore e più famosa di Bethesda con alcune novità. Cosa avrà preparato per noi lo studio? Non ci rimane che metterci comodi e prepararci a tornare nelle fredde lande del Nord.
Skyrim Anniversary Edition: le novità dell’anniversario
Dieci anni non sono mai qualcosa di scontato per un videogioco, e questa volta è proprio Skyrim Anniversary Edition a ricordarcelo. In passato, l’opera aveva già ricevuto molte riedizioni, sebbene in sostanza il contenuto fungibile delle stesse non fosse stato variato. Dopo il rilascio dei famosi DLC dell’opera, rispettivamente Dawnguard, Hearthfire e Dragonborn, avevano arricchito di molto il prodotto, senza poi avere un seguito. La nuova versione, in questo senso, quantomeno porta qualcosa di nuovo e tangibile in termini di contenuti, introducendo la meccanica della pesca, la modalità Sopravvivenza e la questline “Santi e Seduttori”. Si tratta sicuramente di delle aggiunte assolutamente necessarie a giustificare una riedizione che nonostante tutto sarà certamente vista di cattivo occhio da molti appassionati della saga.
Con il sesto capitolo ancora del tutto lontano dai radar, i numerosissimi fan della saga dovranno godersi ciò che il quinto figlio della saga ha da offrire, in formato vanilla e con le sue disparate mod. Non che ci sia modo di annoiarsi, se è il vostro tipo di gioco: con più di 500 contenuti esclusivi creati dalla Community dal Creation Club a vostra disposizione e la libertà di trasformare Skyrim Anniversary Edition nel mondo dei vostri sogni. L’opera è già disponibile su PC, Xbox One, PlayStation 4, Xbox Series X|S e PlayStation 5; e per le ultime due piattaforme è anche disponibile una grafica di nuova generazione e una sostanziale riduzione dei tempi di caricamento.
Skyrim Anniversary Edition: non di solo pesce vivrà un Khajit
Andando a riflettere e a formulare un giudizio sostanziale su questa nuova Skyrim Anniversary Edition dobbiamo riflettere circa l’effettiva necessità ed utilità di questa ulteriore riproposizione del titolo in occasione dei dieci anni. Bisogna cioé riflettere su quali siano state le motivazioni ad aver spinto Bethesda a mettere una targhetta da 19,99€ a quello che a tutti gli effetti è un DLC. Le aggiunte, non soltanto in termini contenutistici ma anche e soprattutto pratici non appaiono sufficienti a giustificare una proposta simile, anche considerando che le mod del Creation Club avevano già sollevato un polverone in quanto intese come mod a pagamento.
Successivamente, possiamo prendere in considerazione le altre aggiunte maggiori, quindi la modalità Sopravvivenza e la meccanica della pesca. Si tratta di aggiunte poco degne di nota, in quanto, entrambe le meccaniche erano già state introdotte dalla comunità gratuitamente e in modo maggiormente immersivo, grazie a diverse mod disponibili senza pagamento.
Dobbiamo dunque affermarlo chiaramente e senza mezzi termini: Skyrim Anniversary Edition è letteralmente lo stesso gioco di dieci anni fa, tolto il lavoro di fix dei bug doveroso ed estraneo a giustificazioni. Se quest’opera fosse incarnata da un khajit – magari proprio M’aiq il bugiardo – potremmo dire che non sarà solo la pesca a sostentarlo, e di certo anche l’appassionato di maggior enfasi di questa magnifica saga del GDR sarà d’accordo con noi. Una menzione speciale va infatti rivolta alla questline Santi e Seduttori, che sebbene appare molto longeva e ricca di momenti memorabili, non basta a giustificare una riedizione. In questa questline ci ritroveremo a collaborare con il leggendario carovaniere Ri’saad nel suo viaggio per Skyrim e fuori, in un omaggio ad un libro contenuto in Oblivion dove non mancheranno missioni secondarie e combattimenti interessanti.
Skyrim Anniversary Edition: le prospettive dell’opera
Avviandoci verso le fasi conclusive di questa recensione dedicata alla Skyrim Anniversary Edition, non ci rimane che riflettere sulle prospettive che possono essere collegate a questo franchise. The Elder Scrolls è una delle IP più amate da un nutrito numero di videogiocatori, che non mancano di omaggiare questa saga fondamentale del fantasy con fan art, fan fiction e progetti amatoriali. Si tratta di un mondo davvero ben caratterizzato e ricco di storie che non traggono sostanza ma plasmano il mondo di gioco.
La cosa più significativa è forse il grado di libertà che viene offerto al fruitore. Proprio questo elemento ha quindi dato tanta rilevanza a Skyrim, uno dei primi a diffondere la libertà del mondo aperto in un contesto RPG come quello di Skyrim. L’elemento che cattura e fa innamorare coloro che avviano il titolo è proprio questa capacità di servirsene per creare delle storie con il nostro personaggio come protagonista.
Anche se Skyrim Anniversary Edition potrebbe lasciare a bocca asciutta e scontenti un numero significativo di appassionati, è quantomeno positivo e degno di nota per un gioco vecchio dieci anni l’arrivo sulle console next-gen. Di una cosa siamo sicuri in ogni caso: Skyrim rimarrà sempre molto presente nel monte ore dei suoi cultori. Questo non soltanto perché è un grande prodotto, ma anche e soprattutto perché gode della cosa più auspicabile per ogni game developer. Stiamo ovviamente alludendo alla comunità attorno a quest’opera, una delle più calorose e nutrite della storia del videogioco. Con tantissimi progetti all’orizzonte come Skyblivion o Beyond Skyrim, se non ci sarà The Elder Scrolls VI a tenere impegnati noi e i nostri personaggi, saranno i modder con le loro fantastiche creazioni.
Skyrim Anniversary Edition è un upgrade che pur includendo novità sorprendenti a distanza di dieci anni dal lancio di un mostro sacro del genere, in ultima analisi non risulta proponibile agli occhi di una comunità lodevole come quella di The Elder Scrolls V: Skyrim. Con delle meccaniche di poco spessore, per giunta già introdotte dagli sforzi degli appassionati dell’opera, e poco d’altro di visibile, questa riedizione non fa che far storcere ancora di più il naso a tutti i fan della saga. L’effetto despicabile viene mitigato solo in parte dall’inclusione dei contenuti del Creation Club e dallo sbarco del titolo sulle console di nuova generazione, costituendosi in ogni caso come un passo falso piuttosto grossolano.