Si sente spesso parlare di hard skill e di soft skill, quando si fa riferimento alle informazioni da inserire nel proprio curriculum. Ancora oggi questa distinzione appare non solo utile, ma fondamentale, in quanto inquadra alcune competenze spesso sottovalutate, come la capacità di lavorare in team e la leadership. Di contro, c’è un terzo tipo di skill che sta iniziando a farsi strada, e si tratta delle mad skills.
Differenze tra hard, soft e mad skills
Si comincia dalla definizione di hard skills, ovvero tutte le competenze tecniche attinenti al lavoro per il quale ci si candida. Si tratta del classico bagaglio tecnico che risulta essenziale per poter padroneggiare una determinata professione, come la conoscenza delle lingue, dell’informatica o altro, in base al lavoro proposto. Le hard skills si ottengono seguendo dei corsi specialistici come le lauree e i master, e vengono cementate tramite l’esperienza sul campo.
Le soft skills, al contrario, rappresentano tutte quelle competenze collaterali non strettamente legati ad una professione specifica, ma ugualmente importanti, come la capacità di lavorare in team, ad esempio, così come il problem solving, la proattività, il saper comunicare, l’avere il senso dell’iniziativa.
Una terza tipologia di competenze sono le mad skills, ovvero le abilità inconsuete, in grado di incuriosire chi seleziona i curriculum, come nel caso delle esperienze negli sport estremi o saper suonare uno strumento particolare. Si tratta di elementi che si affiancano ad alcune delle competenze primarie, e che a tutti gli effetti diventano dei potenziamenti delle soft skills; inoltre valorizzano la candidatura agli occhi del recruiter, a patto che siano inserite ed evidenziate accuratamente in un cv ben strutturato, come spiegano gli approfondimenti dei blog specializzati sulle regole per scrivere un curriculum.
Infine, è bene ricordare che l’analisi delle mad skills rappresenta una tendenza propria degli Stati Uniti, che si sta diffondendo rapidamente in Europa e – di riflesso – anche in Italia. Per questo, inserirle nel cv può rappresentare un elemento di innovazione e novità agli occhi dei selezionatori.
Quali sono le 7 skills più richieste oggi?
Attualmente c’è una skill che viene richiesta quasi sempre, o che viene comunque apprezzata anche come soft, ovvero la conoscenza di almeno una lingua straniera. La seconda skill in questa particolare graduatoria è la capacità di scrittura, che risulta utile in tantissime professioni, sia come hard skill, sia come competenza secondaria.
Naturalmente, in una società che oramai viaggia a braccetto con la digitalizzazione e l’informatica, viene spesso richiesta la conoscenza di competenze tecniche come la programmazione e lo sviluppo di software e app. In realtà la conoscenza (seppur basica) dell’informatica, come nel caso del pacchetto Office, diventa una soft skill di fatto quasi obbligatoria.
Le capacità analitiche rientrano in questo doppio ruolo, intese sia come primarie, sia come secondarie. Al quinto posto si trova la capacità di organizzarsi con i tempi e con gli obiettivi, mentre al sesto posto ecco l’utilizzo dei tools tecnici, come il già citato Office. Si chiude con l’utilizzo di programmi di editing foto e video.
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