Darksiders II Deathinitive Edition: la recensione di VMAG

È sempre difficile recensire una remastered, dato che ci sono molti elementi da tenere in considerazione affinchè la recensione stessa non sia una remastered di quella precedente, soprattutto se il gioco in questione è una versione 1:1 di quello precedente, in cui non si toglie o non si aggiunge a livello di gameplay o di narrazione. E questo è proprio il caso di Darksiders II: Deathinitive Edition, gioco uscito nel 2012 per PlayStation 3, Xbox One, WiiU e Pc, sviluppato dalla Vigil Games e distribuito all’epoca da THQ, mentre la nuova versione è stata migliorata da GunFire Games, fondata da David Adams, fondatore della Vigil Games e creatore della saga di Darksider, e distribuita dalla Nordic Games, dopo il fallimento di THQ. Ci tengo a specificare tutto questo per un motivo molto semplice, con questa remastered si è persa una buona occasione.
Si è persa perchè purtroppo non basta un update grafico a rendere un titolo appetibile, ma bisogna osare di più.  Il problema di questa nuova edizione di Darksiders II è proprio questo, osare di più sarebbe stato rifare il gioco da capo, in quanto l’edizione uscita nel 2012 non aveva bisogno di chissà quali miglioramenti.

Scordatevi mantella nera e la falce, Morte ora ha a disposizione un vasto arsenale
Scordatevi la mantella nera e la falce, Morte ora ha a disposizione un vasto arsenale

In questo secondo capitolo, dopo aver indossato quelli del composto e formale Nephilim Cavaliere dell’apocalisse Guerra nel primo capitolo della saga di Darksiders, vestiremo i panni dello spettrale e spavaldo germano Morte, alla ricerca di un modo per redimere il suo fratello compagno d’arme, accusato di aver sterminato l’Umanità senza motivo. Morte sarà dunque il protagonista di questo hack and slash, ma badate bene, non si tratta soltanto di andare avanti e trucidare nemici, ma è un vero e proprio gioco di ruolo, in cui dovremo raccogliere equipaggiamento e anche interagire con diversi PNG che ci forniranno delle quest.
Ma per girare il vasto mondo di gioco non saremo soli, saremo accompagni da Disperazione, suo fedele destriero, anche se il gioco non ci smetterà mai di ricordare che “Non è posto per un cavallo” ogni volta che cerchiamo di evocarlo in luoghi non adatti; e da Polvere, un’ entità dalle sembianze corvine, che ci aiuterà invece a non perderci, dato che sarà un costante punto di riferimento sul nostro radar.

“La Morte verrà all’improvviso, avrà le tue labbra e i tuoi occhi…” se Fabrizio de André avesse giocato a Darksiders II, probabilmente avrebbe cantato anche del suo spettrale destriero…

Come ho sottolineato qualche riga più su, Darksiders II Deathinitive Edition è stata un’occasione sprecata, perchè questo capitolo rimasterizzato per le console current-gen porta con sè solamente un upgrade grafico a 1080p con annessa pulizia generale delle texture, oltre all’aggiunta delle quest avute tramite DLC ed un buon numero di oggetti che andranno ad arricchire il nostro arsenale. E nient’altro.
Il senso ultimo delle remastered, almeno per noi giocatori, è quello di poter giocare a vecchie glorie del passato con la giocabilità e fluidità di movimento che le attuali console ci mettono a disposizione.
E magari, perchè no, poter anche migliorare quello che non andava nell’edizione precedente, come ad esempio poteva essere migliorata la gestione della telecamera durante il lock dei nemici, perchè effettuare il lock su un avversario con la pressione continua di L2, ed in più parare\schivare con R1 e usare Quadrato o Triangolo per attaccare, non è certo il massimo della comodità, e si nota senza dubbio la mancanza di un tasto adibito allo sprint, cosa che sarebbe stata abbastanza comoda in un mondo piuttosto vasto, dato che non avremo sempre a disposizione Polvere, nostro spettrale destriero.

Ultimo tassello mancante infine sono i 60 fps, che avrebbero reso veramente la differenza rispetto alla versione precedente, basti pensare ad esempio a God Of War III, che con i 60 fps ha raggiunto una fluidità impressionante, che di certo non avrebbe sfigurato neanche qui.
Darksiders II è comunque un buon gioco, che con la sua direzione artistica ricercata e studiata si contrappone in maniera netta all’iperrealismo a cui puntano molti titoli, mentre dall’altra con le sue meccaniche ben studiate, riesce a coinvolgere e far divertire appassionati del genere e non; ma la Deathinitive Edition purtroppo non aggiunge niente di relativamente importante ai fini del gioco e che, purtroppo, ha perso un’ occasione per poter offrire di più. E tutto questo è un peccato, perchè aggiungere anche il primo capitolo, avrebbe dato sicuramente una sferzata in maniera positiva al franchise, e avrebbe fatto conoscere questa bellissima saga a chi non ha potuto giocarla per la generazione precedente. Vale la pena acquistarlo? Secondo noi sì, solamente se non avete avuto modo di giocare al secondo capitolo sulle console di vecchia generazione; infatti potete trovare Darksiders II Deathinitive Edition a 29.90 sia in copia fisica sia in digitale sui vari store o magari buttatevi sull’usato per giocare al titolo originale, e perchè no, anche al precedente.

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