Marvel’s Guardians of the Galaxy Recensione| La fantasia è una caratteristica di ciascuno di noi che spesso viene trascurata, specialmente quando si va avanti negli anni nel proprio percorso di vita. Una vera e propria capacità di estraniarsi e immergersi in una realtà tutta nostra, una forza vitale e fondamentale nella crescita di tutti gli individui, una componente che molto spesso viene reputata superflua quando si raggiunge l’età adulta. Ma questo non è mai vero, e oramai in molti sanno come saper immaginare scenari fantastici e ben caratterizzati possa fornire una maggiore resistenza agli urti e alle sfide della vita. Il titolo che andremo ad affrontare quest’oggi, Marvel’s Guardians of the Galaxy, è stato sviluppato da Eidos-Montreal ed è direttamente ispirato ai Guardiani della Galassia, un prolifico franchise Marvel. Proprio questo videogioco incomincia con una cameretta di un ragazzo come tanti, uno dei tanti esploratori del magico mondo della fantasia. Ma non perdiamo tempo e montiamo subito sulla Milano, per questa nuovissima Recensione!
L’atto di coraggio più grande: la fantasia
Come vi abbiamo preannunciato, questo titolo direttamente ispirato dalle vicende del grande schermo non inizia con una battaglia entusiasmante a bordo della nave dei guardiani, tutt’altro, ma in un totale omaggio a degli anni che molti rimpiangono, prende forma direttamente da una cameretta di un undicenne, proprio Starlord. Un inizio già poetico di suo che pur prendendo le distanze da un’opera che sarà principalmente legata al gameplay d’azione, rimane in ogni caso un omaggio davvero commovente, e ricco di citazioni. Prima di immergerci nell’esperienza infatti avremo l’opportunità di esplorare la stanza ed immergerci totalmente nel substrato culturale da cui affonda tutto ciò che caratterizza Marvel’s Guardians of the Galaxy.
In questo titolo, sostanzialmente, prenderemo i panni di Starlord in un contesto in terza persona, guidando i nostri compagni – la cricca originale più le due aggiunte – verso un’avventura cosmica di tutto rispetto. Un prodotto fortemente orientato sulla nostra squadra di mercenari preferita nella loro costante ricerca di Unità per tenere in piedi la loro nave. Quello che all’inizio sembrerà un viaggio tranquillo in una zona di esclusione nata alla fine del noto conflitto che tutti conosciamo prenderà delle pieghe piuttosto impegnative e roccambolesche per il nostro team, in quello che si configura come un gioco piuttosto fedele allo spirito del franchise. Insomma, un’avventura incalzante, scanzonata, con costanti banter ed una serie crescente di gradevoli citazioni che sfortunatamente i fruitori più casual di questa offerta non coglieranno. Nulla di troppo insormontabile, naturalmente, in quanto potrebbe trattarsi dell’occasione che molti attendevano per immergerci in questo mondo cosmico fatto di eroi senza tempo e temibili avversari.
Dalla Milano all’Universo
Giocando con evidenza su uno storytelling emergente e fortemente legato all’ambiente e allo stato d’animo e le idee di ciascun guardiano, Marvel’s Guardians of the Galaxy riesce dove molti titoli simili hanno parecchie difficoltà, ovvero nella sua capacità di catturare il giocatore fin dalle sequenze iniziali. Si tratta di qualcosa di meno comune di quanto vorremmo, e oltre a testimoniare una certa abilità da parte di chi sta dietro all’opera ci lascia ben sperare per le successive: i Guardiani della Galassia sono un franchise piuttosto noto ma tanto quanto altre opere della Marvel, e di conseguenza è un bene prendere atto di come ci sia stata maggiore cura su questo titolo.
Il gameplay di Marvel’s Guardians of the Galaxy sarà caratterizzato da sequenze di roaming nel mondo chiuso – ma fortemente caratterizzato – alternate da momenti di dialogo interattivo tra Starlord e il suo team. Uno schema di dialogo che richiama momenti poco felici, come nel caso di Fallout 4 o sparuti precedenti, fatto di momenti a tempo in cui selezionare la risposta del nostro personaggio. Ma la vera impressione che si potrebbe avere, specialmente all’inizio, è quella di una serie di dialoghi fini a sé stessi senza particolari ripercussioni sugli eventi a schermo. Un’idea che fortunatamente va lievemente a scemare nelle fasi successive, dopo che le potenzialità e le capacità dei nostri compagni saranno sufficientemente definite e chiare.
In termini di longevità, Marvel’s Guardians of the Galaxy sembra collocarsi in un livello senza lode e senza infamia; le 20-25 ore necessarie a completare quest’opera saranno tutte caratterizzate da un flow ritmato e travolgente, e sostanzialmente, saranno poche le occasioni in cui i nostri beniamini potranno tirare un attimo di sollievo. Le sfide che affronteranno i Guardiani saranno sempre in linea con ciò che caratterizza il franchise, cosa che se da un lato rassicura tutti coloro che hanno imparato ad apprezzarlo, dall’altro potrebbe far storcere il naso per la scarsa disponibilità a sperimentare. Quel che è certo è che i bivi narrativi maggiori li ritroveremo principalmente in momenti di importanza conclamata, in una branching story che viene sfruttata meno del previsto.
Lavoro di squadra
Spostandoci a considerare il quadro del gameplay di Marvel’s Guardians of the Galaxy, non possiamo non considerare come uno dei suoi punti cardine, quelli su cui si fonda l’intero impianto ludico, sia chiaramente la visuale di squadra, ovvero una serie di ordini che Starlord potrà diramare ai compagni. Non che le sequenze di combattimento siano particolarmente articolate, con delle armi il cui uso e potenzialità non vengono per nulla esplorate, lasciandoci a maneggiare quelli che sostanzialmente sono dei “giocattoli hi tech”.
Ciascuno dei personaggi potrà essere sfruttato per fini diversi, in uno dei punti su cui si è maggiormente investito in termini di gameplay, quindi la necessità di gestire un gruppo di Guardiani con punti di forza e debolezza differenti. Si passa da Groot, il leggendario ultimo dei Flora Colossus che di fatto è in grado di sfruttare le sue uniche capacità biologiche e vegetali per permetterci di attraversare luoghi e ostacoli difficili, fino a Rocket, grande ingegnere e bombardiere in grado di fornire supporto pesante. Ciascuno degli eroi sarà utile in frangenti diversi, e quantomento, sarà possibile utilizzarli in modi diversi così da variegare il gameplay. Qualcosa che, unito agli ostacoli ambientali e ad una serie di limitati puzzle, di certo sarà una necessaria pausa da una serie di combattimenti incessanti che per forza di cose potrebbero stancare.
Non di soli Banter vivrà l’uomo
Marvel’s Guardians of the Galaxy è un titolo convincente, questo è chiaro, ma come sempre, non spoglio di imperfezioni e criticità che in qualche modo potrebbero turbare il nostro gioco. Quando si adotta un ritmo così incalzante per il proprio lavoro, bisogna fare sempre attenzione a mantenere il giocatore focalizzato e non tirare troppo la corda con il grado di sfida che gli si offre. Seppur la difficoltà e l’intensità dei combattimenti permangano come ragionevoli, dobbiamo ammettere che non tutti i tipi di giocatori potrebbero apprezzare l’idea di essere costantemente in procinto di un combattimento, cosa che in partita si fa sentire.
Andando avanti, poi, non possiamo non sollevare poi uno dei maggiori difetti del titolo, quello che va a collimare con le suddette fasi di shooting, sia in terza persona nei panni di Starlord, e anche e soprattutto quando piloteremo la Milano a mo’ di space shooter. La visuale non si blocca automaticamente e va gestita direttamente da noi, cosa che di certo darà qualche fastidio, considerando come il gioco investa molto sul controller. Una vera e propria imprecisione che finisce per farsi sentire fin dalle fasi iniziali e che ci accompagnerà per tutto il nostro viaggio.
Marvel’s Guardians of the Galaxy è un prodotto con tutti i crismi, un’opera che tutti gli appassionati dei Guardiani della Galassia non si perderanno e che nonostante le sue imprecisioni, riesce a convincerci della sua validità come trasposizione videoludica delle vicende dei nostri beniamini. Con un gameplay fortemente incentrato sull’azione e uno storytelling che punta molto sulla caratterizzazione dei personaggi, il rischio maggiore che potrebbe far risultare sgradito il titolo sarà senza dubbio un loop di gioco poco coraggioso; tuttavia, siamo certi che il mondo accurato e ben realizzato da Eidos sarà sufficiente a convincere gli indecisi ad impersonare Starlord in questa grande epoea.
Clicca sulla copertina per leggere