Nickelodeon All-Star Brawl Recensione| Sin dai primi esempi del genere picchiaduro, in cui i giocatori hanno trovato quel senso di sfida che è diventato un pilastro, si è sempre “combattuto” su quale potesse essere il migliore. Il campo dei giochi di lotta è comunque alquanto minato, un terreno estremamente variegato sul quale inserirsi come azienda (specialmente se si tratta di una indipendente). Questo è dovuto al fatto che grandi sviluppatori come Capcom o Bandai Namco hanno praticamente fatto la storia dei picchiaduro. Non è un caso che alla mente, quando si parla di questi titoli, saltino nomi importanti come Tekken, Street Fighter o Mortal Kombat. Ma anche quelli più diversificati come la popolarissime serie di Super Smash Bros. che in questa recensione avrà un ruolo di sfida e ispirazione.
Infatti, quest’oggi, parleremo di un’opera curiosa che non nasconde la sua musa ispiratrice e che tenta nel suo di porsi come alternativa per gli utenti non possedenti una console o il lavoro di Nintendo. Come avrete intuito dal titolo in copertina il protagonista è Nickelodeon All-Star Brawl, gioco sviluppato da uno studio indie chiamato Ludosity che è stato avvicinato dalla nota Nickelodeon per creare un’opera di combattimento con i propri personaggi. Nickelodeon All-Star Brawl, come già detto prima, non cela la sua palese origine dall’omonimo picchiaduro di Nintendo e sorge quindi la domanda: è riuscita Ludosity a creare un valido sfidante a Super Smash Bros. che può reggersi in piedi da solo? Lo scoprirete solo leggendo perciò, bando alle ciance e iniziamo la nostra recensione. Buona lettura!
Un nuovo sfidante in arrivo: Nickelodeon!
Iniziamo in maniera piuttosto blanda. Infatti a darci il benvenuto alla schermata iniziale di Nickelodeon All-Star Brawl sarà una semplice immagine dei combattenti, con una voce fuori campo (il futuro commentatore) e un tema musicale originale e gradevole. Coloro che si aspettavano un filmato introduttivo, dove magari vedere SpongeBob picchiare Danny Phantom per pregustare le future avvincenti battaglie, rimarranno delusi. E in un certo senso lo siamo stati anche noi. A seguire il titolo non perde tempo e ci mette di fronte alla scelta delle modalità e alle opzioni che possiede. Come altre opere dello stesso genere potremmo infatti puntare a battaglie offline (chiamata “Battaglia”) ampliate da tre modifiche principali: a Tempo (ovvero battere il nemico prima che il tempo scada), a Vite e Sport (una modalità dove, oltre a malmenare l’avversario, dovremmo fare punti tirando una palla nell’apposita rete).
Quest’ultima, inoltre, sarà l’unica eccezione tra le varie modalità che effettivamente concederà agli utenti un qualcosa che non sia solo una scazzottata. Infatti dal punto di vista dei contenuti, il titolo di Ludosity vede uno dei suoi punti deboli in quanto non saranno molti e non cambieranno granché tra di loro. Vi sarà una parte Arcade dove questa debolezza può farsi sentire. Si tratterà infatti di una modalità a fasi dove con un nostro lottatore andremo ad affrontare una serie di combattimenti che, se completata, culmineranno con dei premi legati alla personalizzazione del proprio ID. Avrete ben capito che, più similmente a Brawlhalla che a Super Smash Bros., non sarà possibile sbloccare ulteriori personaggi o possibili outfit per loro. Infine, non poteva mancare la modalità Online, punto focale di molti picchiaduro moderni.
L’interfaccia che ci si presenta è praticamente uguale a Super Smah Bros., anche se adornata da uno stile grafico più cartoonesco. Quindi i veterani del titolo Nintendo si sentiranno subito a casa. Sarà quindi notabile quanto sia simile la selezione delle modalità, quanto le decisioni prese in-game. Un semplice esempio è il tasto per tornare alla schermata precedente; se premuto non porterà istantaneamente indietro, ma si dovrà mantenere premuto per confermare la vostra scelta. Per la parte più movimentata dei combattimenti, la cosa che salta subito all’occhio è il KO che si potrà fare. Ovvero, come un Super Smash Bros., dovremmo scagliare i personaggi fuori dallo schermo o farli cadere ed essi svaniranno nel medesimo raggio di luce presente nel platform di Nintendo.
Un gameplay decisamente famigliare
Nei giochi di lotta il gameplay la fa da padrone, costringendo spesso i giocatori a passare ore e ore nelle partite contro la CPU o nelle sale di allenamento per imparare minuziosamente ogni piccola smagliatura per tutti i combattenti. Nickelodeon All-Star Brawl non è diverso da questo punto di vista, anche se con delle dovuto precisazioni. Il sistema di controllo deve molto al gioco ispiratore: avremo a disposizione infatti un pulsante per far saltare il personaggio, uno per il “dash”, uno per parare e tre dedicati agli attacchi (uno per ogni tipo). Due di questi saranno legati ai colpi veloci e deboli oppure lenti ma potenti. Il terzo è, come avrete già immaginato, per gli attacchi speciali e le abilità. A seconda della direzione in cui vorremmo lanciare il nostro colpo, che sia in aria o a terra, ci saranno sempre quattro variazioni per ogni attacco.
Sotto quest’ultimo aspetto i protagonisti fanno un po’ di tutto, tra super-colpi, proiettili e ogni tipo di movimenti speciali; ovviamente il tutto deriva dalla natura del personaggio stesso. Non sarà quindi strano che determinati attacchi richiamino brevemente in causa scene iconiche dei cartoni animati. Anche qui non ci sarà una barra della vita, bensì un contatore di percentuale che aumenterà man mano che colpiremo l’avversario. Per eliminare quindi il nemico dovremmo far si che il contatore sia della percentuale più alta possibile. Oltre alle mosse offensive i giocatori possono usare un tasto extra per far mettere in difesa il proprio alter ego: il tempismo con cui questo viene effettuato si riflette nell’efficacia stessa della difesa.
Dobbiamo far notare che questa parte nelle partite si è rivelata una meccanica piuttosto forte. Questo è dovuto al fatto che tenendo premuto il pulsante di parata non ci sarà un limite al quale dovremmo stare attenti per evitare che il nostro “scudo” cada. In un certo senso sarà eterno, una vera difesa impenetrabile! L’unica contromossa a ciò sarà la “presa” che annullerà la difesa. Piccola parentesi sulla “presa”, quando la si userà farà del danno sia nel prendere che nel rilasciare ma sarà solo utile per trasportare l’avversario al bordo della mappa e lanciarlo. Quindi non ci sarà modo di “picchiarlo” durante tutto ciò. Il gioco include anche un’ulteriore meccanica difensiva che consente ai personaggi di afferrare i proiettili indirizzati verso di loro, nonché la possibilità di muoversi senza dare le spalle agli avversari, così da continuare ad attaccare indietreggiando.
Tutte finezze che testimoniano come sul sistema di combattimento i team abbiano cercato di lavorare bilanciando immediatezza e una discreta profondità. Tuttavia dobbiamo esprimere la nostra perplessità su una meccanica assente e praticamente vitale per un picchiaduro: l’assenza effettiva di combo. Noi intendiamo combo quegli attacchi che fatti con una determinata sequenza di comandi porti a una serie di mosse concatenate o uniche. In Nickelodeon All-Star Brawl non ve ne è l’ombra. O almeno non come la intendiamo o la si intende tipicamente. Non saranno combo, ma più una concatenazione di attacchi singoli e speciali. In parole povere, a meno che non si alternino (ad esempio) i colpi base con le freccette direzionali creando una specie di continuità, se si volesse provare una tecnica il risultato sarà quello che più si avvicina al cosiddetto “spam”. Tutto ciò non è per forza un completo male.
Infatti, paradossalmente, uno dei punti di forza è proprio il fatto che i comandi e le mosse siano molto semplici da imparare; questo fa si che anche per coloro che non hanno affinità con questo genere di giochi impari in fretta. Facendo cosi la difficoltà nelle lotte contro altri giocatori si sposta su un altro fronte. Ovvero, non essendoci vere ed effettive combo da cui difendersi, la vera bravura sta nell’anticipare i movimenti degli avversari e studiare per filo e per segno l’hitbox dei personaggi e delle loro mosse. Una capacità che va imparate nel tempo e nell’allenamento contro CPU e tanti giocatori. Non sarà difficile neanche girare negli stage in quanto saranno davvero poco interattivi e senza l’aggiunta di possibili oggetti. Tutto ciò quindi toglie un pensiero in più durante le lotte, specialmente quelle con tanti utenti.
Da Bikini Bottom alla Zona Fantasma
Il motivo per cui il mercato non è ancora invaso completamente da cloni dell’apprezzatissimo titolo di Nintendo è perché l’ibrido tra picchiaduro e platform è un genere che necessita per sua natura un grande assortimento di personaggi, che non tutti possono vantare. Un problema che evidentemente non preoccupa per nulla Nickelodeon All-Star Brawl, nel momento che il brand dell’intrattenimento può contare su decine e decine di figure provenienti dalle proprie serie animate. Da SpongeBob, a Hey Arnold! fino a Danny Phantom, i fan di queste serie avranno un incentivo in più nell’acquistarlo. Nonostante l’abbondanza di materiale da cui pescare, tuttavia, il gioco sceglie di limitare il suo roster a “soli” 20 protagonisti: una decisione che lascia intravedere motivazioni legate a un budget lontano dagli AAA. Ovviamente, se il prodotto avrà successo, ci sono già i piani per veder l’arrivo di ulteriori lottatori con dei DLC in un prossimo futuro.
Anche perché, oltre al fatto che non se ne possono ottenere altri “gratuitamente”, seppur con 20 combattenti, vi sono delle chiare mancanze molto importanti. Non vi sono, per esempio, figure iconiche da I Due Fantagenitori o Le avventure di Jimmy Neutron, per non parlare delle serie televisive come Icarly o Zoey 101 (anche se queste forse sono effettivamente più complicate da trasporre, ma non si sa mai). Ciò che però si denota di più è la mancata caratterizzazione dei personaggi presenti e l’assenza di un doppiaggio per gli stessi. Come accade spesso nei picchiaduro, quando inizia una battaglia gli sfidanti si lanciano frasi di minaccia o di pavoneggiamento. In questo caso ci si aspetterebbe anche qualche frase iconica, ebbene rimarrete delusi. All’inizio delle battaglie, specialmente nell’Arcade, l’unica interazione presente sarà una semplice frase statica e spesso non conforme all’avversario.
Le uniche volte in cui c’è stato un effettivo collegamento è stato con gli esponenti dello stesso franchise. Potete immaginare come questa mancanza “indebolisca” certi lottatori che hanno fatto del sarcasmo o delle catchphrase la loro peculiarità; un’esempio in cui si sente tutto ciò è Toph di Avatar – La leggenda di Aang. Tra l’altro, come detto prima, la mancanza di doppiaggio sul cast fa sembrare che stiamo usando dei pupazzi più che degli esseri viventi. Questo accade non solo per i dialoghi, ma anche per i versi o le smorfie di dolore. L’unica voce nel gioco sarà quella del commentatore. Egli parlerà nei menù e farà qualche sporadico grido di stupore quando si faranno mosse critiche o si elimineranno gli avversari. Non siamo stati molto contenti di questo in quanto si perde anche la sensazione di una effettiva lotta.
Per quel che riguarda le mappe di gioco, saranno 20 esattamente come i personaggi. Bisogna dire che qua gli sviluppatori si sono impegnati molto, ricreando in maniera abbastanza fedele le ambientazioni tipiche dei cartoni animati protagonisti. Se dobbiamo cercare il pelo nell’uovo, non abbiamo capito la base per le decisioni sugli stage. Per esempio, perché per SpongeBob vi sono il campo di meduse e la nave di Davy Jones ma non le tre case dei protagonisti? Forse saranno aggiunte in seguito, ma è un punto sul quale non vogliamo soffermarci troppo. Anche perché le zone in cui combatteremo, seppur varie, non avranno particolarità o interazioni speciali se non qualche momentaneo ostacolo mobile o statico. Tutto ciò rende più facile gestire la lotta, specialmente quando si è in 4vs4, ma allo stesso tempo la rende decisamente più facile eliminando un po’ la sfida generale.
In conclusione, Nickelodeon All-Star Brawl è effettivamente un valido sostituto al popolare Super Smash Bros.? Non c’è una risposta diretta a questa domanda. Quello che è certo è che, pur essendo stato sviluppato da un’azienda indipendente, è di certo riuscito a raggiungere un buon livello di qualità seguendo le orme lasciate dal gigante di Nintendo. Tuttavia, c’è bisogno ancora di un po’ di lavoro su alcune caratteristiche; al gioco manca un po’ di carattere e di contenuti. Gli sviluppatori hanno voluto far maggior peso alla parte competitiva e multiplayer del titolo, una branca in cui eccelle molto bene, tralasciando magari qualche piccolezza lungo la strada. Nickelodeon All-Star Brawl ha decisamente il potenziale per diventare un ottimo picchiaduro-platform, ma sarà sfruttato nel prossimo futuro se il team di sviluppo ne avrà l’occasione? Solo il tempo ce lo dirà.