Age of Empires IV Recensione| La storia… c’è una disciplina più importante per il genere umano? Molti oserebbero dire di sì, chi tendendo per la medicina chi per l’ingegneria; solo due di un grande corpus di discipline che hanno elevato di molto la qualità e la durata delle nostre vite. Altri ancora chiamerebbero in causa le discipline scientifiche come la matematica o la fisica; o magari, tenderebbero per scuole più umanistiche, come la letteratura o l’arte. Ma la verità è che il punto di forza maggiore dell’essere umano è la capacità di ricordare il passato, una dimensione che è facile mettersi alle spalle, ma che in verità racchiude le chiavi del nostro manifesto destino come specie. L’importanza della storia è spesso trascurata, specialmente ai nostri giorni in cui si tende a vivere sul momento, dissoluti e scollegati da ogni sano ragionamento temporale: c’è come una dissonanza cognitiva circa la direzione delle nostre singole esistenze e delle nostre intere comunità. Tuttavia, ricordare è importante; non soltanto le grandi tragedie delle nostre vite ma anche e soprattutto i grandi momenti in cui ci siamo distinti in una qualsiasi delle applicazioni della condizione umana. Che si tratti di arte, scienza o anche di battaglie per la libertà e l’emancipazione dei più deboli.
Quest’oggi ci ritroveremo dinnanzi l’ultima fatica di Relic Entertainment e Xbox Game Studios sotto il patrocinio di Microsoft, per toccare con mano la più recente iterazione di un mostro sacro dell’RTS come solo Age of Empires può essere definito. Il quarto lavoro di questa importante saga arriva in un momento davvero felice per i fan delle botte da orbi alla medievale, in quanto durante il 2021 non sono mancate una serie di fortunate release e riedizioni di alcuni dei pezzi forti del franchise. Questa volta, dopo aver già dato attenzione ad Age of Empires III Definitive Edition e ai più recenti DLC del secondo capitolo, ci concentriamo su una nuova esperienza con il quarto. Unitevi a noi in questo viaggio storico tra grandi battaglie ed emozionanti schermaglie in tempo reale, mentre vi guideremo su tutto quello che ha quest’opera da offrire. Buona lettura!
Cosa c’è di nuovo a corte?
La community di Age of Empires attendeva con molta anticipazione Age of Empires IV, inteso come la tappa più recente di un percorso che ha accompagnato i cultori di questo speciale franchise strategico per un intero anno. Age of Empires IV non si costituisce come un reskin o una rielaborazione dei titoli precedenti, ma piuttosto, come un’offerta fresca di prospettive e novità, sia per chi conosce già la saga dall’alto del suo corposo monte ore, sia per i novizi che si avvicinano al genere. L’idea di Xbox Game Studios e di Relic Entartainment alla base è quella di sintetizzare la preziosa esperienza più che decennale della galassia AoE, ripensata e rinnovata nell’ottica delle ultime pratiche virtuose della Game Industry moderna.
Innanzitutto, cosa molto importante e spesso poco discussa e valorizzata, Age of Empires IV si costituisce come il capitolo più accessibile della serie, specialmente per i suoi particolari accorgimenti nelle opzioni di facilitazione del gioco anche per chi soffre di tritanopia o altri disturbi visivi, ma non solo, in quanto sono previsti tutta una serie di supporti per facilitare le cose anche ai diversamente abili. Un trend, quello dell’inclusione del videogioco, che ci auguriamo prenda sempre più piede, nell’ottica di rendere il patrimonio videoludico accessibile sempre ad un numero maggiore di individui. Proseguendo, abbiamo una grafica isometrica tridimensionale in 4K, che pur adottando un approccio meno tradizionale rispetto ai fausti della serie, costituisce una novità interessante che di sicuro attirerà sia i veterani che le nuove leve. Un cambiamento del genere evidenzia il grado di maturità e consapevolezza quanto del franchise tanto del team di sviluppo alle spalle dell’opera, cosa che avremo modo di sincerare effettivamente negli altri paragrafi. Per adesso, concludiamo la lista delle novità salienti con un trend già appurato, ovvero la particolare enfasi sul lato storico ed educativo della saga attraverso una serie di mini documentari attraverso i quali si esplorano lati curiosi ed interessanti dei fatti narrati attraverso le campagne del gioco.
Una nuova veste per le nostre campagne
Fin dal primo avvio di Age of Empires IV non potremo non accorgerci di ciò che spicca subito all’occhio: una veste grafica e concettuale completamente nuova, totalmente in linea con la volontà dello studio di riproporre in chiave mederna la preziosa esperienza già acquisita con i titoli precedenti. Quando un franchise è in grado di mantenersi al contempo fedele alle sue radici, restando di fatto al passo con i tempi, siamo dinnanzi ad una proprietà intellettuale decisamente solida e degna di nota. Questa sarà la sensazione quando ci confronteremo con la nuova interfaccia, venendo subito instradati alle possibilità e alle opportunità di gioco offerte da Age of Empires 4. Come al solito e per la tradizione della saga, dunque, avremo la possibilità di scegliere se lanciarci a piene mani in una partita competitiva multigiocatore, oppure, se lo desideriamo, avremo modo di cominciare con una strategia più tranquilla in modalità singola.
Come c’era da aspettarsi, Age of Empires IV si rivela versatile in termine di stile dei singoli fruitiori; i videogiocatori infatti avranno modo di scegliere liberamente se saltare subito sul campo, magari con alle spalle esperienza consolidata nei titoli precedenti. Sarà ovviamente possibile seguire un nuovissimo tutorial che è stato curato con una certa enfasi esattamente in linea con la tradizione delle campagne e le mappe da giocatore singolo o multiplayer, dotata di una interessante narrazione fuori campo. Fin dalle prime partite non potremo non accorgerci che il consolidato loop di gioco della saga RTS è stato arricchito da una veste pulita e diversificata, che pur costituendosi come una novità interessante richiama con fare rassicurante allo standard di Age of Empires. Il risultato è dunque quello di un’opera che sarà riconoscibile dai veterani del franchise, preservando ugualmente la sua validità ed offerta videoludica anche ai novizi e alle nuove generazioni.
Un gameplay conservatore con qualche novità
Proseguiamo le nostre analisi dedicate ad Age of Empires IV saltando immediatamente a bordo, confrontandoci dunque con una schermaglia classica contro l’intelligenza artificiale del gioco. Qullo che salta subito all’occhio rispetto ad Age of Empires III è senza esitazione un ritorno all’apparato meccanico e funzionale di Age of Empires II, senza esitazioni definibile il più noto e il preferito dai cultori della saga. Sebbene il potenziale strategico e ludico del capitolo precedente aveva trovato degli interessanti sbocchi dal sistema delle “carte”, il fatto che si sia voluto ritornare al passato con un’economia e un sistema strategico basato sull’estrazione delle risorse sarà senza dubbio gradito. Rimangono ovviamente dei metodi alternativi di accrescimento economico che fortunatamente si rivelano meno maggiorati rispetto alla precedenza, cosa che faciliterà di molte spanne il bilanciamento dell’opera. Oltre alle modalità di vittoria ben note (distruzione dei nemici o costruzione e difesa di meraviglie), ci sono nuovi modi di vincere una partita, ovvero, la distruzione di tutti i luoghi storici (edifici speciali) del nemico o il controllo di tutti i luoghi sacri. Si tratta di aggiunte che di sicuro saranno gradite dall’utenza, in quanto aumentano le possibilità e le opzioni disponibili ad ogni giocatore, elevando il grado di strategia di ogni partita.
Insomma, quello di Age of Empires 4 si rivela un gameplay conservatore, meno sperimentale della terza iterazione della saga ma per questo non spoglio di novità. Uno sguardo al passato è sempre importante, quando si lavora a dei passi successivi nel percorso di un franchise, e in questo caso senza dubbio il team di Xbox Studios e Relic ha rivelato di aver ben chiaro il solco tracciato fino ad oggi. Il risultato è un prodotto che sarà immediatamente fruibile a chi ha già esperienza spendibile, e al contempo, uno che sarà facile da padroneggiare anche in luce delle innovazioni portate all’interfaccia utente e ad una serie di facilitazioni in termini di automatismi ed accessibilità, entrambi elementi che arricchiscono il potenziale di utenza del prodotto. Di certo, non sarà un trasferimento indolore per chi ha una grande storia alle spalle con il secondo capitolo o il successivo, e il team dovrà avere molta responsabilità in fase di bilanciamento e implementazione. Al momento difatti, sono solamente otto le civiltà giocabili, che se messe a confronto con le trentanove civiltà (tredici nel gioco base) di Age of Empires II Definitive Edition.
La gradevolezza del contado (isometrico)
Ma se ci fermiamo al lato più superficiale del nuovo Age of Empires IV, non possiamo di certo non accorgerci che qualcosa è cambiato anche nel versante meramente estetico e grafico; anche Age of Empires III in verità aveva fatto dei passi avanti in questo senso, e di nuovo ci troviamo dinnanzi ad un 3D isometrico dalle caratteristiche vibranti e gradevoli. Un trend ben consolidato fin dal lancio di Civilization VI, che vede anche il campione della strategia in tempo reale preferire una grafica non tanto realistica ma dettagliata, con una serie di decal e decorazioni ambientali che seguiranno il nostro sviluppo urbano. Un passo avanti senza dubbio dalle mappe incontaminate su cui quasi venivano piantati a mo’ di diorama i nostri edifici, e così, sulla direttrice di un agglomerato edilizio sorgeranno strade sterrate, depositi, campi incolti e altre decorazioni ambientali a rendere credibile e immersivo il mix visivo durante le partite. Si tratta chiaramente di una scelta di art direction che renderà più laboriosa l’implementazione delle nuove civiltà, ciascuna con il suo stile architettonico e particolarità visive differenti, ma siamo certi che il team di Xbox e Relic sarà adatto a farlo. Non bisogna tuttavia rischiare di indulgere troppo in questo lato, in quanto, a detta nostra, il vero cuore di questo prodotto deve restare un loop strategico solido, bilanciato e florido che premia l’abilità e la costanza in partita.
Uno dei punti di forza di Age of Empires, specialmente nella sua seconda iterazione, era stato il sound design, delle melodie di sottofondo forti e riconoscibili, mai invadenti durante la partita, impresse a fuoco nella memoria dei fruitori. Purtroppo, in questo senso, Age of Empires 4 non riesce ad impressionare e a mantenere l’eredità del secondo capitolo, seguendo un trend già presente nel terzo con cui abbiamo assistito ad un rieccheggiare a mo’ di omaggio alle sonorità del suddetto mostro sacro del genere. La speranza è quella che con modifiche accessorie e nuovi lanci di DLC o add-on successivi si possa porre una pezza a questa debolezza, che di fatto però non si ripercuote in un altro dei dettagli memorabili della saga, ovvero, le vocalità dei personaggi. Pur trattandosi di un’offerta minore in termini di civiltà, anche in questo caso i nostri personaggi risponderanno nella lingua nativa ai nostri comandi, un piccolo dettaglio che abbiamo sempre lodato e ricordato con piacere. I nostri uomini (e donne, visto che stavolta avremo anche guerriere del gentil sesso), risponderanno con la loro voce e lingua della civiltà non solo ai nostri ordini, ma anche ad eventi ambientali, come l’incontro con i loro compagni, con le fiere o il nemico, lanciando a volte anche espressioni popolari o insulti contro i loro bersagli. Un dettaglio non indifferente che per chi riconoscerà le lingue sarà senza dubbio divertente.
Questione di numeri e statistiche
Se vogliamo veramente riflettere circa il metaplay dell’intera saga di Age of Empires non possiamo riconoscere che sotto il cofano di un titolo di strategia in tempo reale che gioca con la storia e le antiche battaglie c’è in particolar modo un sistema fatto di variabili, confronto parametrico e numero di azioni per minuto. Questo è vero sia dal punto di vista del giocatore singolo, che si rapporta con l’Intelligenza Artificiale, sia e specialmente per chi opta per il multiplayer, in cui a far maggior ponderanza verso il rating ELO non è tanto il monte ore ma la conoscenza del meta e un maggior numero di APM. In ultima analisi, uno dei punti di forza del franchise è il suo bilanciamento, che allo stato attuale con le singole otto civiltà disponibili al lancio è sicuramente valido e fedele all’eredità dell’opera; esattamente alla stessa maniera dei titoli precedenti, Age of Empires IV riesce ad offrire una proposta bilanciata e ritagliata alle esigenze di ogni fruitore. Riflettendo sulla stessa IA di Age of Empires 4, possiamo notare un ulteriore passo in avanti rispetto al passato; i nostri avversari virtuali saranno più scaltri ed adotteranno delle strategie avanzate anche al livello di difficoltà più semplice o intermedio. Questa non deve essere intesa come una variazione frustrante o pericolosa, ma piuttosto un nuovo approccio forse più euristico e basato sull’adattamento dei player CPU; che in qualche modo impareranno dai loro errori.
Uno degli elementi più importanti per ogni giocatore impegnato di Age of Empires è sempre stato quello di rivedere la propria performance e le proprie mosse in relazione alla conclusione e all’esito di ogni partita. In ultima analisi, il modo migliore per diventare strateghi più esperti è quello di apprendere cosa è andato storto e cosa bene in ogni battaglia, “perdere è divertente” come insegna Dwarf Fortress, e ovviamente, pur non essendo vero nei contesti più competitivi, sarà sempre quantomeno formativo in Age of Empires IV. In questo senso, anche tutta la parte di interfaccia e schermate dedicate ai progressi, alla panoramica, alla sequenza temporale e alle statistiche di gioco è stata rinnovata. Leggere il grafico alla fine di ogni scontro (lungo o corto) ha sempre un valore speciale per i fruitori di questo franchise, e pur essendo un dettaglio minore, fa piacere notare come lo staff degli sviluppatori abbia aggiornato anche questo frangente dell’esperienza.
Un nuovo inizio per l’RTS
Avviandoci verso le fasi conclusive di questa analisi di Age of Empires IV, non possiamo non guardare al futuro di questo titolo con uno sguardo consapevole al percorso dei suoi predecessori. Al giorno d’oggi questo franchise è molto diffuso e apprezzato da un pubblico variegato di fruitori, di caratteristiche demografiche e distintive diverse, tutti accomunati da un certo affetto verso questa raccolta di prodotti e la loro importanza per il panorama della strategia in tempo reale. In questo senso, oltre alla naturale volontà di volere il meglio per il proprio titolo, subentra dal punto di vista di uno sviluppatore anche la necessità di attenzionare con particolare dovizia il prodotto, in relazione con la community. Insomma, bisogna fare particolare attenzione a mantenersi fedeli e coerenti rispetto alle aspettative e alla fama che questa saga ha riscosso da intere generazioni di videogiocatori: se si dovesse tradire la loro fiducia, ciò sarebbe devastante per tutto ciò che questa speciale serie di RTS ha raggiunto negli anni.
Tracciando idealmente un percorso ideale per Age of Empires 4, vogliamo aspettarci che quest’opera rimanga in ogni sua fase bilanciata ed accessibile allo stesso modo in cui la abbiamo trovata al suo lancio: per far ciò è necessario che i team di sviluppo abbiano un canale di comunicazione costante con la loro audience e con tutti i fruitori, elemento su cui c’è sempre stata attenzione e su cui ci auguriamo tale responsabilità permanga. Come c’era da aspettarsi con i DLC giunti a distanza di anni sul secondo capitolo del franchise grazie alla Definitive Edition, è chiaro e attendibile pensare che in relazione al suo seguito, anche Age of Empires IV riceverà un simile trattamento. In ogni caso, per tutti gli amanti dell’RTS rimane essenziale che non perduri un eventuale debito tecnico, e che la cura e la manutenzione della dimensione competitiva e online dell’opera rimanga puntuale e attenta, solo così questo gioco seguirà il solco dei predecessori anche dal punto di vista dell’affetto e della preferenza della community di Age of Empires.
Age of Empires IV ambisce a portare l’intera saga ad un maggiore livello, sia in termini di accessibilità che di qualità; per far ciò tende ad affrancarsi dal passato glorioso e vagamente retrò del leggendario Age of Empires II, per seguire le orme del terzo capitolo e proporci una grafica isometrica tridimensionale. Gli sforzi per rendere questo titolo accessibile e giocabile dal maggior numero di persone interessate da parte di Relic e Xbox è lodevole, e si unisce ad un titolo che seppur vagamente carente di contenuti se messo a confronto con i precedenti si dimostra già completo dal punto di vista del loop di gioco e delle fondamenta necessarie per elevarlo con aggiornamenti successivi. Un prodotto che verrà senza dubbio gradito ed apprezzato da parte sia dei novizi che dei veterani della community, in particolar modo per il suo discostarsi in maniera creativa solo in parte da quanto già noto a chi conoscesse la serie videoludica.